Una settimana di notizie. La Guerra Globale sta per arrivare: armi, dazi ed una buona dose di follia generale

La Guerra Globale sta per arrivare: dazi, armi ed una buona dose di follia generale.  Il riarmo ci costerà un occhio della testa, e se il 2 aprile entreranno in vigore i dazi americani, l’Italia rischierà l’11% dell’export, 7,8 miliardi di euro e 50.000 posti di lavoro.

È guerra commerciale fra USA e resto del mondo, la Cina reagisce ai dazi di Trump. Crolla la Borsa di Wall Street

Stiglitz: “I dazi creeranno il caos sui mercati. Gli Stati Uniti non sono più affidabili. Musk? È inquietante”

Martedì nero per le Borse, i dazi di Trump travolgono l’Europa. Milano chiude a -3,4%

Dazi Usa, Bruxelles può reagire ma non è compatta. 

Macron: “Reciprocità su acciaio e alluminio”. Cina:”Tutte le misure necessarie”

Giorgia Meloni: “Sui dazi siamo molto preoccupati, dobbiamo trovare un accordo con Trump”

Il commissario Ue Dombrovskis: “Con i dazi il Pil globale può scendere del 7%”

Il ministro Giorgetti vede nero: “Europa vicina alla recessione. Rivedremo le stime economiche”

Luca Zaia: “Il Veneto non può permettersi i dazi di Trump”

 

Putin ha già vinto: il suo drone Trump ha scatenato una guerra commerciale che porterà l’Occidente in recessione, crollano le Borse, Europa nel patetico.

Trump ha sospeso gli aiuti militari all’Ucraina. Vance: “Zelensky ancora non è pronto ma prima o poi arriveremo alla pace”

L’Ucraina cede sulle terre rare: “Pronti a firmare in ogni momento l’accordo con gli Stati Uniti”

“Pace, perché tutti la invocano ma nessuno la vuole? Una domanda angosciante”

Marine Le Pen: “Brutale la decisione degli Stati Uniti di sospendere gli aiuti all’Ucraina”

Meloni in TV,: “Il nostro interesse è completamente opposto alle dichiarazioni di Trump”

 

L’Europa verso il riarmo, nessuno si fida di Putin, e di Trump.

Von der Leyen presenta il piano per il riarmo europeo: “800 miliardi di euro per la difesa”

Difesa Ue: piano da 800 mld finanziato anche con l’emissione di bond da 150 mld. Von der Leyen: «È l’era del riarmo»

Cosa prevede il piano di riarmo dell’Europa da 800 miliardi presentato dalla von der Layen

Leonardo sui massimi, maxi piano di Bruxelles fa volare il settore

Berlino e Bruxelles accelerano, Giorgetti frena: “Sul riarmo servono sangue freddo e ragionare”

La premier sbotta con Salvini: “Sulle armi parli come il Pd, non possiamo tirarci indietro”

“Il 90% della Lega non condivide le posizioni di Salvini”: il capogruppo Molinari e lo sfogo su dazi e Trump

 

La sceneggiata tra Trump e Zelensky nello Studio Ovale.  Avremmo preferito Al Pacino e Robert De Niro.

Trump minaccia Zelensky: “Giochi con la terza guerra mondiale. Accordo o siamo fuori”

L’imboscata di Trump a Zelensky, il mondo trattiene il fiato. “Disastro diplomatico”, “furia senza precedenti”

“Zelensky non vuole la pace, non lo tollererò a lungo”. Trump si scaglia ancora contro il presidente ucraino.

Capo della Cia: “Sospendiamo la condivisione dell’intelligence con Kiev”. Waltz: “Possibile ripristino degli aiuti se Zelensky collabora”

Putin capisce solo la forza, il ministro degli Esteri della Lituania non ha dubbi

Von der Leyen pronta a riarmare l’Europa: “Pace duratura si può costruire solo sulla forza”

Ucraina, €2 miliardi dagli inglesi, comprerà 5.000 missili francesi, l’Italia  rischia di essere tagliata fuori

La bozza delle conclusioni del vertice Ue: cessate il fuoco in Ucraina solo con accordo di pace

 Il Tesoro Usa: “Accordo sui minerali? Non c’è più”

 

Musk, dietrofront sui licenziamenti: «Mancano controllori di volo, i pensionati tornino al lavoro»

 

Il Caso Epstein. Donald Trump in un’intervista del 2002 al magazine New York disse di Epstein: “Conosco Jeff da quindici anni. E’ un tipo fantastico. E’ molto divertente stare con lui. Si dice persino che gli piacciano le belle donne tanto quanto a me, e molte di loro sono piuttosto giovani”.

Caso Epstein, chi c’è nella lista dell’ex finanziere suicida in carcere, Mick Jagger, Michael Jackson e anche Trump

Usa, nell’agenda Epstein i nomi di Jagger, Jackson e Baldwin. E due voli con Trump, Ivana e Ivanka

Trump minaccia studenti e università: “In caso di proteste, carcere, taglio dei fondi federali ed espulsioni”

 

Striscia di Gaza, si muovono i paesi arabi.

«Gaza, piano egiziano esclude Hamas da governo Striscia». Vertice dei leader arabi per un’alternativa a idea Trump

La Cina: pronti a combattere qualsiasi tipo di guerra con gli Usa. Fino alla fine

 

In Italia la Sinistra prova a ripartire dalle piazze. 

“Scendere in piazza, ultima moda e inutile esercizio dei politici italiani: contro qui, contro là, ma perché?”

“Insultare Meloni, sport preferito della Sinistra: grave errore, vi spiego perché”

Piantedosi: “Migranti, altri 5 Cpr. Salvini? In futuro sarebbe un ottimo ministro dell’Interno”

 

Lo scontro senza fine tra Governo e Magistratura.

“Magistrati in sciopero e guerra fra poteri, gli italiani (e il mondo) non capiscono”

Lo sciopero dei magistrati, cause e conseguenze di un fenomeno italiano: cosa chiedono i cittadini

La redazione di RaiNews24 sfiducia il direttore: 83% dei voti contro Petrecca

Sogei, l’ad Cristiano Cannarsa è indagato per tentato peculato

Qatargate, la procura del Belgio chiede revoca dell’immunità per le eurodeputate Pd Moretti e Gualmini. Che si sospendono dal gruppo Ue

Giuliana Sgrena: “L’omicidio di Calipari è un mistero italiano di cui si parla troppo poco”….in realtà è tutto chiaro, basta avere il coraggio di vedere

 

La Germania dice addio all’austerity: chiede all’Europa meno vincoli sui conti, ma ormai il danno è fatto.

Le Borse: il Bund tedesco sale di 29 punti, non succedeva dalla caduta del muro

Ora anche la Germania chiede meno vincoli sui conti

 

L’Italia spinge verso il nucleare, scommette sull’energia atomica.

Nucleare in Italia, ecco il disegno di legge per produrre energia atomica dal 2030. Abbasserà le bollette?

Italia, dal nucleare 117.000 nuovi posti di lavoro. Risparmi per 10 miliardi l’anno sull’import di energia

 

Il mercato dell’automobile sempre più giù nel baratro.

Auto, il mercato frena: a febbraio immatricolazioni al – 6,3%

Nuovo crollo delle immatricolazioni Tesla in Germania in febbraio, giù del 76%. Male pure Fiat ( – 45%)

La Ue fa un passo indietro sul clima, rinviate di tre anni le multe ai produttori di auto inquinanti. Esulta il centrodestra

Ue, bozza piano auto: 1,8 miliardi in 2 anni per produzione batterie

Pil, secondo l’Istat nel 2024 crescerà dello 0,7% (il governo aveva previsto l’1%). Bonelli: “La Meloni racconta un’Italia che non esiste”. Lucaselli (FdI): “Stiamo creando le condizioni per una crescita stabile”

Microsoft chiuderà Skype da maggio, gli utenti migreranno usando le stesse credenziali su Teams

 

L’intelligenza artificiale, esattamente come l’automobile che sostituì il cavallo, farà perdere il lavoro a molti.

Sei milioni di italiani rischiano di perdere il lavoro entro il 2035 a causa dell’intelligenza artificiale

Ciclone Intelligenza Artificiale, aumentano le frodi ma i rischi si possono evitare con la prudenza umana

 

Le condizioni di salute di Papa Francesco.

Papa Francesco, le condizioni: «Stazionario, nessuna crisi di insufficienza respiratoria»

 

Morta l’attrice Eleonora Giorgi. Ha combattuto la malattia con coraggio ed umanità.

È morta Eleonora Giorgi, l’attrice aveva 71 anni ed era ricoverata per un tumore al pancreas

 

Il mondo del calcio piange la voce della nazionale: morto il giornalista Bruno Pizzul. Aveva 86 anni e commentò le Notti Magiche del Mondiale italiano del 1990.

È morto Bruno Pizzul, aveva 86 anni. Le sue telecronache della Nazionale hanno fatto la storia

Nasce la nuova Repubblica: riuscirà a fermare il tracollo delle vendite?

Mario Orfeo: “La nuova Repubblica, un giornale europeo, moderno e chiaro”

Ormai è scoppiata la guerra dei dazi, gli Stati Uniti d’America contro il mondo. Ma Donald Trump avrà fatto bene i suoi conti? Non ci sono ancora elementi certi per poterlo dire, è ancora presto. Però i primi movimenti che ha provocato ci dicono che forse potrebbe essersi sbagliato. Un indicatore importantissimo è ovviamente la borsa americana di Wall Street che nella giornata di lunedì ha perso 650 punti, l’1,5%, mentre il Nasdaq ha perso il 2,5% in una sola giornata. Un segnale che dovrebbe far preoccupare il tycoon. È come se gli fosse stato mandato un messaggio, chiaro ed inequivocabile: quel che stai facendo non ci piace. Del resto i mercati soffrono le condizioni di instabilità, ed ancora più i contesti dove fare affari diventa complicato. Nessuno per adesso ha chinato la testa. Si prepara la rappresaglia dell’Europa e della Cina: ai dazi si risponde con altri dazi.

BlitzQuotidiano

Le parole del Premio Nobel per l’Economia Joseph Stiglitz sulla politica americana dei dazi

Il Premio Nobel per l’Economia del 2001, Joseph Stiglitz, non è certo uno di quelli che fa sconti o tentenna davanti a certe posizioni scomode da prendere. Anche questa volta, intervistato da Repubblica, non si è messo i guanti bianchi ed ha ribadito il suo punto di vista sulla nuova postura americana. “I dazi creeranno il caos sui mercati globali, faranno aumentare i prezzi e scateneranno guerre commerciali che nessuno potrà vincere, nemmeno gli Stati Uniti” ha dichiarato. “Questo comporta grandi sfide e grandi problemi, perché per l’Unione europea non è più possibile considerare gli Stati Uniti come un alleato fidato, al pari della Cina. Lo vediamo per esempio nella creazione di una forza di difesa comune. Sarebbe più opportuno, anzi è un imperativo, dare il via a politiche industriali che le consentano di rendersi più indipendente”. Parole che sembrerebbero simili alle scelte europee di questi giorni.

BlitzQuotidiano

Martedì nero: in Europa crollano le Borse e soffia il vento gelido dei dazi

Martedì nero per le borse, anzi nerissimo. La guerra dei dazi innescata dal Presidente americano non è stata presa bene dai mercati. La borsa di Wall Street è crollata. Con lei anche quelle europee. Milano chiude ad un -3,4%. I dazi contro Canada e Messico entrati in vigore, e le tariffe raddoppiate sui prodotti cinesi mettono in allarme tutti. Figuriamoci con la prospettiva del 2 aprile, quando, salvo cambiamenti, arriveranno anche per l’Europa. Altresì la sospensione degli aiuti militari all’Ucraina ha dato un’ulteriore spinta all’instabilità, creando così nei mercati un clima di apprensione che non aiuta. L’unico che può trovare giovamento da questa situazione è Putin, perché l’eventuale “sgretolamento dell’occidente” potrebbe portargli giovamento. Ma anche questa prospettiva non la possiamo dare per scontata. Per adesso regna il pessimismo, e nessuno può sentirsi al sicuro.

ilSole24Ore

La guerra dei dazi di Trump: l’Europa ha gli strumenti per difendersi ma…

Arrivano i dazi, si salvi chi può. Anche per l’Europa il 2 aprile si aprirà una nuova fase nei rapporti commerciali con gli USA, il 25% in più  da pagare per i prodotti che da noi vanno nel mercato americano. Salvo eventuali diplomazie riparatorie andrà a finire così. Ma come può reagire il Vecchio Continente? Di azioni da mettere in campo ce ne sono molte. Di questo ne sono convinti  un po’ tutti. Il problema è che per rispondere agli americani ci vorrà l’unità dei Paesi UE, obiettivo quest’ultimo non facile da raggiungere. Anche perché la guerra commerciale di Trump può portare alcuni Paesi, come l’Italia, ad intavolare bilaterali per risolvere singolarmente il problema. Dunque  si potrebbero sfilacciare alcuni Stati e conseguentemente far sgretolare il tentativo di metter in campo una politica unitaria. Attenzione, i dazi promessi da Trump riguarderanno anche il mercato dell’automobile.

ilFattoQuotidiano

La guerra commerciale dei dazi, Macron: “Gli europei risponderanno, ci saranno tariffe reciproche”

La guerra commerciale dei dazi fatta esplodere dal Presidente Trump sta provocando una serie di reazioni molto pesanti. Soprattutto in Europa, alla quale dovrebbero essere imposti dazi per il 25%. Il Presidente Macron ha dichiarato che se i dazi “vengono confermati, gli europei risponderanno e quindi ci saranno tariffe reciproche. Poiché dobbiamo proteggerci, dobbiamo difenderci. Non dobbiamo mostrarci in qualche modo deboli di fronte a queste misure”. Parole molto dure, che preannunciano un muro contro muro dagli esiti difficilmente prevedibili. Dunque tariffe reciproche, soprattutto su acciaio ed alluminio. Anche la Cina, alla quale Trump ha imposto un ulteriore 10% di dazi, tramite il portavoce del ministero degli Esteri Lin Jian ha potuto affermare la sua contrarietà: la politica dei dazi “avrà un grave impatto sul dialogo bilaterale”. E quando a dirlo è la Cina vuol dire che la situazione è molto più complessa di quel che ci appare.

ilFattoQuotidiano

La Meloni è molto preoccupata per i dazi del 25% all’Europa

La guerra commerciale dei dazi, insieme alle dimostrazioni di forza, sembrerebbero essere le due linee politiche che stanno caratterizzando i primi momenti della nuova Presidenza Trump. Se non cambierà niente il 2 aprile entreranno in vigore dazi al 25% per l’Europa. Da questo punto di vista la Presidente Meloni è molto preoccupata. “Noi siamo una nazione esportatrice e ci rendiamo tutti conto che sarebbe un problema perché se ci fossero dazi la Ue risponderebbe”. Timori che sono legittimi. Luca Zaia ha dichiarato che  per il Veneto, la regione che amministra, non sarebbero sostenibili i dazi di Trump. Dunque una situazione molto difficile, che va ad indebolire un contesto economico già pesantemente stressato dalla crisi nella quale il nostro Paese si trova a galleggiare. Non ultimi i dati sulla produzione industriale italiana che continua a registrare drammatici risultati che preoccupano il Governo ma non solo.

BlitzQuotidiano

La guerra commerciale dei dazi: il Pil globale potrebbe scendere del 7%

La guerra commerciale dei dazi che il Presidente Trump sta utilizzando come una vera e propria clava nelle relazioni internazionali preoccupa in molti. Noi, in Italia, non siamo tra i più fortunati. Se i dazi del 25% dovessero arrivare a compimento avrebbero una ricaduta negativa sulla nostra economia. Girano però i primi dati per quanto riguarda invece il Pil globale. A darli è stato il commissario europeo agli Affari economici Valdis Dombrovskis, – quello che lavora in coppia con Raffaele Fitto – intervistato da Repubblica. “Sarà un problema per la crescita economica sia in Europa sia negli Stati Uniti. E anche altri Paesi. C’è il rischio che si verifichi una frammentazione economica globale. Ci sono stime del Fmi secondo cui a medio termine il Pil globale scenderà del 7%. È come perdere il Pil complessivo della Germani e della Francia. L’impatto negativo è evidente”.

BlitzQuotidiano

Il Ministro Giorgetti: “Ci troviamo in una situazione di grande incertezza”

Se il Commissario europeo agli Affari economici Dombrovskis, citando una previsione del Fmi, ci dice che, per colpa della guerra commerciale dei dazi, il Pil globale rischia di scendere del 7%, anche il Ministro Giorgetti non è tanto più ottimista di lui. “Tra una settimana o poco più avremo i dati definitivi per il 2024. Per il 2025 e 2026 dovremo sicuramente aggiornare le previsioni macroeconomiche, lo si fa ogni anno, lo dobbiamo fare a maggior ragione adesso. Ci troviamo in una situazione di grande incertezza perché quello che accadrà con riferimento alla crescita in Europa e anche in Italia a questo punto è un grosso punto interrogativo”. Ma sui dazi Giorgetti scende dal treno dell’Europa: la commissione deve avere il suo ruolo, ma come già fanno altri Paesi “bene o male bisogna che ciascuno si muova anche per conto proprio”.

ilFattoQuotidiano

Guerra dei dazi: un dramma per il Veneto che esporta merci per oltre otto miliardi di euro

Quanto la guerra commerciale dei dazi sia dannosa per un Paese come il nostro lo si capisce anche dalle parole del Presidente della Regione Veneto Luca Zaia. Intervistato da Repubblica ha dato l’idea di quanto possa pesare sulla regione che amministra l’eventuale mannaia americana. “Gli Stati Uniti sono uno dei principali partner commerciali del Veneto. Esportiamo merci per oltre otto miliardi di euro. Nel 2023 si è registrata una flessione del 5,8%, ma gli Usa restano un mercato chiave, forse il più importante per noi. L’Unione europea deve rispondere in maniera unita, ma la vedo debole, afona, non autorevole. E mi dispiace constatarlo, da europeista”. Dunque il Veneto esporta merci per oltre otto miliardi di euro negli Stati Uniti. Un importante pezzo di mercato. Quanto potrebbe pesare sulle scelte della Meloni questa situazione esplosiva a livello economico per il nostro Paese?

BlitzQuotidiano

Stop agli aiuti militari a Kiev: Trump mette nell’angolo Zelensky ma anche l’Europa

Dopo il duro faccia a faccia tra Trump e Zelensky andato in scena nello Studio Ovale la situazione è prevedibilmente scivolata verso il peggio. Il Presidente americano l’aveva detto subito: si sarebbe preso il giusto tempo per riflettere sulla possibilità di interrompere immediatamente gli aiuti militari all’Ucraina. Una possibilità che adesso è diventata realtà. Dunque stop agli aiuti americani. Ed adesso arriva il bello, si fa per dire. Sembra tuttavia che questa “sospensione” -così l’hanno chiamata- andrà avanti fino a quando il Presidente Zelensky non si sentirà pronto per la pace. La politica americana è chiara. Spingere il Presidente ucraino ad un accordo anche se a lui sfavorevole. Probabilmente si arriverà ad un accordo sulle terre rare e successivamente alle garanzie di sicurezza, con un grosso punto interrogativo sullo sfondo: c’è da fidarsi? Questo è quel che pesa oggi sulla bilancia. Prendere o lasciare.

BlitzQuotidiano

L’Ucraina pronta a firmare l’accordo sulle terre rare

Sarà stata la sceneggiata dello Studio Ovale, o lo stop agli aiuti militari americani, ma tant’è che l’Ucraina ha dichiarato di essere pronta in ogni momento a firmare l’accordo con gli Usa per le terre rare. Ad affermarlo è stato il Primo Ministro ucraino Denys Shmygal in conferenza stampa a Kiev. “L’Ucraina continuerà attraverso i canali diplomatici e gli altri canali a disposizione a collaborare con gli Stati Uniti per assicurarsi che l’Ucraina e gli Stati Uniti continuino a lottare per una pace duratura”. Chissà se le diplomazie europee hanno aiutato Kiev a maturare questa nuova posizione che tenta di ricucire il dialogo con gli Stati Uniti. Gli americani invece, tramite il consigliere alla sicurezza nazionale Michael Waltz, chiedono che Zelensky rimpianga quanto accaduto venerdì e che sia “pronto a firmare l’accordo sui minerali e impegnarsi in trattative di pace”.

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Pace, parole e realtà

Come per altri conflitti anche quello tra Ucraina e Russia non fa distinzione: è difficile farlo finire e raggiungere la pace. Le variabili che interagiscono tra di loro sono molte ma una forse prevale sulle altre: la voglia che pervade ogni Paese di primeggiare sugli altri, di non essere secondo a nessuno. Basta vedere le varie posizioni espresse dai leaders per capire che questa è la realtà. Ultima in ordine di tempo la Presidente della Commissione europea, Von der Leyen, la quale ha dichiarato che la forza è la via per la pace. “Tutto ciò significa riflettere sulla guerra, non sulla Pace. Allora, da oggi in poi, il ritornello deve essere completamente diverso. I litigi, gli insulti, le aggressioni, le false parole debbono lasciare il campo a nuove iniziative. Il mondo intero non ha bisogno delle armi, non ne sente il bisogno, anzi le teme e le odia”.

BlitzQuotidiano

Marine Le Pen contro lo stop agli aiuti militari americani a Kiev: “Condannabile la brutalità della decisione”

La leader del Rassemblement National francese, Marine Le Pen ha preso posizione sulla decisione americana di sospendere l’aiuto militare all’Ucraina. L’ha fatto durante un’intervista rilasciata a Le Figaro. “Condannabile la brutalità della decisione”, ha detto, “È molto crudele per i soldati ucraini impegnati in una difesa patriottica del loro Paese”. Parole che sono risuonate nelle orecchie di molti, soprattutto in Italia. Tuttavia c’è da dire una cosa: la Le Pen è all’opposizione nel suo Paese, non ricopre incarichi di Governo, vive la situazione da una prospettiva più semplice. Diciamo che rispetto a chi governa ha uno spazio di manovra più ampio. Poi però ha aggiunto, come a dover ritrovare un certo equilibrio,  che “nessuno può costringere gli Stati Uniti a confermare il loro sostegno se il paese non vuole, ma è molto criticabile non lasciare un lasso di tempo ragionevole all’Ucraina”.

BlitzQuotidiano

La Meloni parla alla Tv ma non va il Parlamento

A Rai 1 la premier Meloni ha detto che “Il nostro interesse è completamente opposto a quello che sta dichiarando Trump”. Ormai ci abbiamo preso l’abitudine: la politica contemporanea si fa anche nei Talk Show. Invece del Parlamento si preferisce il palcoscenico della Tv, svuotando sempre di più democrazia dalle assemblee elettive. Ma questo è un altro tema. Comunque la notizia è che la Presidente Meloni ha detto qualcosa sulla nuova linea americana. Sinceramente ci si aspettava qualcosa di più. Gli Stati Uniti stanno facendo una politica che pone al centro solo ed esclusivamente gli interessi del loro Paese. Affermare quindi “che in nostro interesse è opposto a quello che sta dichiarando Trump” è il minimo sindacale che ci si può aspettare da un Paese che vuole avere un ruolo da protagonista nello scenario globale.

BlitzQuotidiano

La Von der Leyen riarma l’Europa

La Presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen, ha presentato in conferenza stampa un progetto per il riarmo dell’Europa. Si chiama “Rearm Europe” e prevede di mobilitare in spese militari circa 800 miliardi di euro. Cifre che fanno discutere, ma è l’aspetto politico che inquieta maggiormente. “Viviamo in tempi molto pericolosi. Non serve che descriva la grave natura delle minacce che affrontiamo, o le conseguenze devastanti che dovremmo sopportare se quelle minacce si realizzeranno. La questione non è più se la sicurezza dell’Europa sia minacciata in modo reale o se l’Europa debba assumersi una maggiore responsabilità per la propria sicurezza. In verità, conosciamo da tempo le risposte a queste domande. La vera domanda che abbiamo di fronte è se l’Europa è disposta ad agire con la decisione che la situazione richiede. E se l’Europa è in grado di agire con la rapidità e l’ambizione necessarie”.

BlitzQuotidiano

Per riarmare l’Europa 800 miliardi, finanziati anche con l’emissione di bond

Riarmare l’Europa, è questo che la Commissione cerca di fare tra mille difficoltà. Una cosa però è certa, chi produce armi si lecca i baffi. Il Piano della Presidente della Commissione, “Rearm Europe”, è stimato sugli 800 miliardi e verrà finanziato anche con l’emissione di bond da 150 miliardi. Questi bond saranno emessi “sulla base della garanzia del bilancio Ue per finanziare il nuovo strumento comunitario: l’obiettivo è fornire prestiti agli Stati che lo richiederanno. Ciò, indica Von der Leyen nella lettera ai Ventisette leader, servirà a un rapido e significativo aumento degli investimenti in capacità di difesa adesso e durante il decennio. A questo strumento, che segue il modello sperimentato con Sure sotto pandemia per finanziare le casse integrazioni degli Stati, si affianca la flessibilità sui conti pubblici per investimenti addizionali per difesa e sicurezza”.

ilSole24Ore

Il piano di riarmo dell’Europa vale 800 miliardi, con deroga al Patto di stabilità

Il piano sul riarmo presentato dalla Von der Leyen è sostanzioso. Muoverà parecchie risorse. Si parla di 800 miliardi per la difesa europea comune. Ma vediamo di cosa si tratta, e quali saranno le regole che gli Stati dovranno seguire. Intanto c’è da dire che si potrà derogare al Patto di stabilità, ma per un limite che vale solo l’1,5% del Pil. Questa concessione permetterà di accedere a 650 miliardi in quattro anni. Resta fermo il punto che fissa questo meccanismo valido solo per la difesa e che la cifra massima che si potrà ottenere non supererà i 257 miliardi l’anno. In questo schema entrano anche gli Eurobond, ma con un limite che sul mercato varrà 150 miliardi. Tuttavia, c’è sempre da ricordare, che queste cifre non sono a fondo perduto, ma prestiti. Dunque si aprono debiti, ma con tassi favorevoli dato che a trattare sarà direttamente l’Unione.

BlitzQuotidiano

Piano di riarmo europeo: il Gruppo Leonardo vola, +4,16%

Wall Street crolla, con lei anche le Borse europee, ma c’è un settore che invece vola: il mercato delle armi. La Presidente della Commissione europea ha annunciato un piano per il riarmo europeo. Si parla di 800 miliardi. È bastato questo per far decollare i titoli dei produttori di armi. Il Gruppo Leonardo ha goduto di questa spinta ed ha raggiunto un +4,16% a Piazza Affari. “Più nel dettaglio, Leonardo ha incassato un forte rialzo sulle aspettative di una rapida crescita della spesa per la difesa in Europa e della potenziale uscita dalla Nato da parte degli Stati Uniti. La Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha specificato che si tratta di usare tutte le leve finanziarie a disposizione per il riarmo, l’Europa deve investire massicciamente e urgentemente per il breve termine, anche per continuare sostenere l’Ucraina, e per il lungo termine”.

ilSole24Ore

Il Ministro Giorgetti è prudente sul riarmo

Il dibattito sul riarmo dell’Europa divide destra e sinistra. In Italia i distinguo arrivano alla velocità della luce. Ma alcune posizioni, per ruoli ed incarichi ricoperti, pesano ovviamente più di altre. È il caso del Ministro Giorgetti, il titolare dell’Economia e delle Finanze che ha frenato sul Piano di riarmo. “La difesa e la sicurezza europea implica un programma ragionato meditato di investimenti in infrastrutture militari che abbiano un senso, e non fatto in fretta e furia senza una logica”, ha dichiarato. “Ricordo che per comprare un drone o un missile supersonico, non si va al supermercato, ci vogliono investimenti pluriennale”. È del tutto evidente che il Ministro dell’Economia e delle Finanze avendo già un bel po’ di problemi da risolvere, deve essere il più prudente dei prudenti. I bilanci non gli consentono di accelerare, occorre calma per evitare disastri.

ilFattoQuotidiano

Il riarmo europeo spacca la destra e la sinistra

In una ricostruzione apparsa su Repubblica, la Presidente Meloni avrebbe convocato a Palazzo Chigi i due Vice Presidenti, Tajani e Salvini, per fare il punto della situazione. Ed è proprio con quest’ultimo, l’alleato leghista, che i toni si sarebbero alzati. “Sulle armi parli come il Pd non possiamo tirarci indietro” si legge in un virgolettato. Del resto Salvini la puntella ogni giorno su Trump e lei reagisce chiedendo lealtà. Una contrapposizione comunque che potrebbe creare anche una frattura profonda nel Governo. Dipenderà dalle difficili scelte che la Meloni dovrà fare. Sulla questione del riarmo però non è l’unica ad avere problemi. Nella sinistra tornano le divisioni – ammesso che se ne fossero andate – interne ad alcuni partiti, come nel Pd che comincia a ribollire dopo la posizione espressa dalla Segretaria Schlein, e nella coalizione tra posizioni radicali, come quella del M5s ed altre più moderate, vedi Calenda e Renzi.

laRepubblica

Malumori nella Lega per l’eccesivo trumpismo di Salvini?

Matteo Salvini, leader della Lega, Ministro e Vice Presidente del Consiglio è forse il fan numero uno di Trump in Italia. Probabilmente la sua passione per l’operato del Presidente sta mettendo anche in difficoltà la Meloni. Ma anche nella Lega le cose potrebbero prendere un verso particolare, una disarmonia causata dal suo eccessivo trumpismo. A manifestare questo problema sarebbe stato il Capo Gruppo proprio della Lega, Molinari. In un retroscena de Il Giornale, Molinari avrebbe detto, in riferimento all’operato di Salvini, che “il problema è che la politica estera la fa solo lui anche se il 90% del partito non la condivide”. Problema non di poco conto, sintomo di un malessere che potrebbe nascondere strappi molto più evidenti. Lo si sapeva che la nuova linea in politica estera degli Usa avrebbe potuto creare problemi nella maggioranza che appoggia il Governo Meloni. Questi sono i primi scricchiolii?

ilFattoQuotidiano

Trump contro Zelensky nello Studio Ovale: la sceneggiata in diretta tv

Alla Casa Bianca, nello Studio Ovale, il Presidente degli Stati Uniti Trump faccia a faccia con quello dell’Ucraina Zelensky, si prendono a male parole. Che il clima non fosse buono lo si sapeva. Non più tardi di una settimana fa Trump l’aveva apostrofato definendolo un “comico mediocre”. Ma che si arrivasse ad una sceneggiata come quella alla quale abbiamo assistito non era preventivabile. Ovviamente le firme sull’accordo per le terre rare tra i due Paesi non sono state apposte. Qualcuno ha parlato di “trappola” nella quale il Presidente ucraino è caduto, ma non è scontato che sia andata così. Certo, dentro lo Studio Ovale il clima era ostile per lui, un po’ come quando Angela Merkel andava da Putin ed il Presidente russo l’accoglieva con il suo labrador nonostante sapesse che lei fosse terrorizzata dai cani. Tuttavia, immaginare uno sgambetto americano non è così scontato.

laRepubblica

Trump vs Zelensky dentro lo Studio Ovale: il mondo ne prende atto

Lo scontro tra Donald Trump e Zelensky dentro lo Studio Ovale non ha precedenti. È uno dei tanti segnali di una politica delle relazioni internazionali che sta cambiando -ad esser ottimisti! E siccome l’evento è di quelli che rimarranno nei libri di storia, il mondo non ha potuto che prenderne atto. Tutti hanno commentato la sceneggiata. L’Independent titola “Zelensky preso in un’imboscata da Trump”. Il Bild, “Catastrofe diplomatica nello Studio Ovale”. “Fine di un’era in diretta nello Studi Ovale” invece si legge su El Pais. Il francese Le Monde, “Il destino dell’Ucraina è più precario che mai dopo lo spettacolare scontro tra Donald Trump e Volodymyr Zelensky”. Il Financial Times, “I colloqui di Zelensky alla Casa Bianca si interrompono in un’esplosione di acrimonia”. “Senza precedenti” invece per il Guardian. Non c’è da sorprendersi per questa copertura globale. La Storia sta veramente cambiando.

BlitzQuotidiano

Trump sempre più indispettito torna ad attaccare Zelensky

Non arrivano buone notizie dalla Casa Bianca. Dopo la sceneggiata dello Studio Ovale tra Trump e Zelensky, adesso il Presidente americano torna a farsi sentire. “Non tollererò a lungo la posizione di Zelensky sulla tregua”. Una ulteriore presa di posizione che mette Zelensky quasi in un angolo. È evidente che qualcosa di diverso sta emergendo nella linea americana. Se maturasse l’idea che forse il Presidente ucraino non voglia la pace con la Russia, allora sì che ci sarebbe da temere il peggio. Soprattutto in campo europeo le conseguenze sarebbero inimmaginabili. Da par suo Zelensky ha ribadito che lui sarebbe pronto a dimettersi in cambio dell’adesione dell’Ucraina alla Nato. E l’Europa che fa? Qualcosa sembra essersi cominciato a muovere nel Vecchio Continente ma siamo ancora lontani da quel che invece servirebbe in questo momento.

ilFattoQuotidiano

Capo della Cia: sospesa la condivisione dell’intelligence con Kiev

L’accordo tra Stati Uniti e Ucraina sulle terre rare sembra in una fase di stallo. Le reciproche diplomazie sono al lavoro, ed anche l’Europa cerca di dare il suo contributo ma i segnali che arrivano sono interlocutori. Da una parte c’è il capo della Cia John Ratcliffe che manda segnali di affossamento dichiarando che gli Stati Uniti hanno sospeso con Kiev anche la condivisione dell’intelligence. Ma nel medesimo momento il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Mike Waltz, ha tenuto a informare che se ci saranno progressi nei negoziati per la pace, Donald Trump potrebbe prendere in considerazione la possibilità di ripristinare gli aiuti militari all’Ucraina. “Penso che se riusciamo a definire questi negoziati e ad avanzare verso questi negoziati, e di fatto, mettendo sul tavolo alcune misure di rafforzamento della fiducia, allora il presidente esaminerà attentamente la revoca di questa pausa”.

ilFattoQuotidiano

La Lituania: “Putin ha invaso un paese democratico perché il suo popolo ha deciso di allontanarsi da Mosca”

Il Presidente americano ‘liscia’ Putin e se la prende con Zelensky. Ma non tutti la pensano come lui. La Lituania ad esempio, per voce del suo Ministro degli Esteri dice che Putin capisce solo la forza. E c’è da credergli perché il suo Paese i russi li conosce bene. Vennero incorporati nel ‘700 e poi ancora negli anni ’40 con Stalin. “La Russia di Putin ha invaso un paese democratico perché il suo popolo ha deciso di allontanarsi da Mosca”. Un punto di vista utile per capire nel profondo le dinamiche di questi ultimi anni che hanno mosso la Russia. Certo, le variabili sono anche altre, ma questa è molto importante da cogliere. “Dobbiamo fare di più per garantire la vittoria dell’Ucraina” ha poi proseguito il Ministro, “Dobbiamo restare uniti e mantenere la nostra posizione di sanzioni e sostegno militare. Dobbiamo continuare a fare pressione sulla Russia, perché è l’aggressore”

BlitzQuotidiano

“Rearm Europe”, il piano di riarmo dell’Europa

La Presidente Von der Leyen è pronta a presentare un piano di riarmo agli Stati membri. “Rearm Europe” si dovrebbe chiamare questo piano. Anche se la notizia non aiuta a rimanere sereni, resta tuttavia una delle strade che l’Europa deve percorrere. Perché qualsiasi pacifismo non può non fare i conti con una realtà che è radicalmente cambiata. Non siamo più dentro gli equilibri di Jalta. Ci sta prevaricando un nuovo modo di pensare che si gioca tutto sulla forza. Se continuassimo a ragionare in termini diversi rischieremmo di non poter dire e fare niente nel nuovo scenario globale. Lo si è visto cosa conta oggi: forza militare e ricchezza. “vogliamo una pace duratura”, ha dichiarato la Von der Leyen, “ma una pace duratura può essere costruita solo sulla forza”. Tutto ci dice e ci racconta che è proprio questa la strada da seguire.

ilFattoQuotidiano

La politica estera della Meloni rischia di tagliare fuori l’Italia?

L’Europa vuole riarmarsi. E lo farà con un piano che la Von der Leyen presenterà agli Stati membri. Su questo l’Europa si giocherà molto del suo futuro. La metafora è quella dei ‘bulli’, e se non stai alle regole sei fuori dai giochi e ne subisci le conseguenze. Intanto “l’Ucraina riceverà due miliardi di euro di finanziamento dalla Gran Bretagna, per acquistare 5000 missili di difesa aerea. Inglesi e francesi fanno affari, l’Italia rischia di essere tagliata fuori dal grande business della pace”. La Meloni attende: “al di là del fatto che la presenza di truppe italiane in Ucraina in questa fase non è mai stata all’ordine del giorno, tanto per sgomberare il campo” ha dichiarato, “ma io vedo questa come una soluzione che rischia di essere molto complessa e probabilmente meno risolutiva di altre” riporta Tommaso Ciriaco su Repubblica.

BlitzQuotidiano

Ue prova a trovare l’unità: la pace in Ucraina solo con garanzie di sicurezza solide e credibili

In Europa si susseguono i vertici. Mai come in questo periodo gli Stati membri cercano di trovare l’unità. Ambizione non semplice, anche perché, fino ad ora, le cose sono sempre andate diversamente. Comunque, l’ultimo vertice straordinario Ue sulla difesa ha elaborato una bozza dove si legge che una tregua in Ucraina “può avvenire solo come parte di un accordo di pace comprensivo e qualsiasi accordo deve essere accompagnato da garanzie di sicurezza solide e credibili per l’Ucraina”. In soldoni l’Europa ribadisce la stessa identica posizione del Presidente Zelensky. Posizione che invece contrasta con quella del Presidente Trump, secondo il quale prima si fa la pace e dopo, in un secondo momento, si parlerà di sicurezza. Un nodo che sembra banale ma non lo è. In questo momento è da qui che deve passare la pace. Meno di un centimetro di spazio.

BlitzQuotidiano

Il Tesoro Usa: “l’accordo sulle terre rare al momento non è più sul tavolo”

Il Presidente Ucraino era volato alla Casa Bianca per firmare l’accordo sulle terre rare con gli Stati Uniti. Ma come spesso accade l’inciampo è dietro l’angolo, ed invece delle firme sono state apposte una serie di ulteriori problematiche. La sceneggiata tra lui e Trump ha fatto crollare quasi tutto, compreso l’accordo. A confermarlo è il Segretario Usa al Tesoro, Scott Bessent, il quale ha dichiarato “che al momento l’accordo sui minerali non è più sul tavolo”. Ma non solo. Ha aggiunto che “tutto ciò che il presidente Zelensky doveva fare era venire a firmare questo accordo economico e mostrare ancora una volta che non c’era grande differenza, nessuna differenza, tra il popolo ucraino e il popolo americano, e ha scelto di mandare tutto all’aria”. Dichiarazioni che  non fanno altro che confermare sul nascere una possibile nuova linea americana che tenderà, qualora maturasse, a delegittimare Zelensky. Lo stanno già facendo?

ilFattoQuotidiano

Elon Musk incontra i primi inciampi alla sua ‘riforma’ della pubblica amministrazione americana

Una delle cose che Elon Musk dovrebbe fare in questa Presidenza Trump è di tagliare il più possibile la burocrazia americana, considerata anch’essa il nemico numero uno. Ma al magnate di Tesla è successa una cosa bizzarra, e cioè si è reso conto che in alcuni settori della pubblica amministrazione americana c’è addirittura carenza di personale. Ad esempio tra i controllori del traffico aereo. Quindi ha delegato ad una delle sue solite mail la richiesta di far tornare a lavoro i pensionati, che, se vorranno, potranno riprendere servizio. Ma non è questo l’unico inciampo. C’è pure un altro fronte che si sta aprendo, ed anche questo molto insidioso per Musk. Un giudice di San Francisco ha bloccato i licenziamenti di diversi dipendenti delle agenzie governative ritenendoli illegittimi. Pesi e contrappesi che funzionano della democrazia americana.

CorriereDellaSera

Caso Epstein, la lista dei contatti del finanziere morto suicida in carcere

Il Caso Epstein torna a fare rumore. Sono stati desegregati alcuni documenti relativi all’ex finanziere morto suicida in carcere. Soprattutto sta facendo scalpore la lista dei vari contatti di Epstein. Ci sono molte sorprese tra i nomi: Mick Jagger, Michael Jackson, Alec Baldwin, Ethel Kennedy, l’ex governatore di New York Andrew Cuomo, Naomi Campbell, Court Love, Bob Weinstein, il defunto senatore Ted Kennedy e l’attore Ralph Fiennes. “Il nome di Donald Trump non compare direttamente tra i contatti di Epstein, ma i documenti confermano che l’ex finanziere aveva avuto rapporti con il Presidente degli Stati Uniti. Già in passato erano emerse fotografie che ritraevano Trump ed Epstein insieme”. Il finanziere Epstein è sospettato di aver creato un harem di ragazze minorenni per soddisfare gli appetiti sessuali di un ristretto giro di amici facoltosi.

BlitzQuotidiano

Caso Epstein, Donald Trump ospitato sul jet privato del finanziere americano

Possiamo dire con precisione quali fossero i rapporti tra il finanziere Epstein e Donald Trump? Non è facile dirlo. Quel che sappiamo è che il Presidente Trump compare tra le persone ospitate sul jet privato di Jeffrey Epstein morto suicida in carcere nel 2019. “A pagina 27 delle oltre 100 rilasciate dal dipartimento Giustizia con nomi, data e aeroporti, il 15 maggio del 1994 Trump era salito sull’aereo di Epstein da Palm Beach, in Florida, per andare a Washington. E poi, nella stessa giornata, da Washington per Telerboro, l’aeroporto in New Jersey. Con lui c’erano l’allora moglie Marla Trump, da cui si separerà nel 1997 e divorzierà due anni dopo, e la loro figlia, Tiffany. Dopo l’arresto di Epstein nel 2019, Trump ha sostenuto di non avere mai avuto relazioni con lui”.

ItaliaOggi

Trump contro gli studenti universitari dei campus americani. Se protestano c’è il carcere per loro

Il Presidente degli Stati Uniti Trump è stato chiaro con gli studenti, forse anche troppo: eventuali proteste dentro i campus verranno punite duramente. Arresti e imprigionamenti sugli studenti americani, espulsione permanente invece per gli studenti stranieri, e infine taglio dei fondi pubblici in caso di proteste illegali che andrà a colpire gli atenei. Verrebbe da dire Viva la libertà di manifestare, ma non è il caso di scherzare. Semmai è utile domandarsi se gli Stati Uniti sono ancora il Paese che abbiamo imparato a conoscere o se qualcosa sta veramente cambiando nel profondo del Paese. Il testo è snello ma incisivo: “Stop ai fondi federali per tutti i college, le scuole e le università che consentiranno proteste illegali. Gli agitatori saranno imprigionati o mandati permanentemente nei loro Paesi di provenienza. Gli studenti americani saranno permanentemente espulsi e, a seconda del reato, arrestati”.

BlitzQuotidiano

Vertice al Cairo dei paesi arabi: presentato un piano per la Striscia di Gaza

Si è tenuto al Cairo un vertice dei paesi arabi per elaborare un piano di pace per la Striscia di Gaza. Ha partecipato a questo vertice anche il Presidente del Consiglio europeo Antonio Costa. Il piano complessivo presentato viene stimato per un valore di 53 miliardi di dollari previsti per la ricostruzione della Striscia, da completare entro cinque anni senza sfollare la popolazione. Ovviamente questo documento è da ritenersi come controproposta a quello della Riviera del Medio Oriente presentato da Trump. Israele ha subito manifestato tutto il suo scetticismo verso questo progetto, evidenziando che “è degno di nota che il feroce attacco terroristico di Hamas non venga menzionato e che non vi sia nemmeno una condanna di questa entità terroristica omicida, nonostante le atrocità documentate”. Per Hamas invece “la convocazione del vertice arabo  inaugura una fase avanzata di allineamento arabo e islamico con la giusta causa palestinese”.

ilSole24Ore

La Cina non si tira indietro: pronti a qualsiasi tipo di guerra con gli Usa

La Cina non si tira indietro e mostra i muscoli agli Stati Uniti. A farlo è stato un messaggio dell’ambasciata cinese negli Usa: “Se ciò che vogliono gli Stati Uniti è la guerra, che si tratti di una guerra tariffaria, commerciale o di qualsiasi altro tipo di guerra, siamo pronti a combattere fino alla fine”. Questa è stata la dura replica cinese, almeno per ciò che riguarda le parole, alla guerra dei dazi imposta da Donald Trump. Il livello della tenzione tra i due Imperi sta salendo. Da quando è tornato alla Casa Bianca il tycoon ha innalzato i dazi contro Pechino del 20%, che a loro volta hanno provocato in risposta dazi ritorsivi. Trump tenta di allontanare Putin dalla Cina per isolarla, e nel medesimo momento l’attacca al cuore dell’economia con i dazi. Due fronti di scontro dagli esiti inimmaginabili.

ItaliaOggi

La sinistra italiana cerca di riprendersi le piazze: sarà utile a qualcosa?

Nel mondo che sta cambiando in modo vorticoso, in un contesto di relazioni internazionali nuove, o almeno diverse da quelle che avevamo imparato a conoscere, deve muoversi la sinistra italiana. Ci sono però anche i mille problemi che affliggono il Paese a convergere sulle scelte dell’opposizioni. Il punto che più pesa, lo snodo centrale dal quale dovrebbe partire una nuova fase, riguarda il tentativo, anche qui come in Europa, di raggiungere una parvenza di unità. Ma in questo momento l’occupazione delle piazze sembrerebbe essere la scelta delle varie leadership. Elly Schlein per un verso, il Movimento 5 stelle per un altro, Calenda per un altro ancora, sono tutti impegnati ad organizzare manifestazioni a raffica. Piccole prove di forza per stabilire chi ha più seguito. Una competizione tutta interna. Ed adesso scendono in campo anche i giornalisti: Michele Serra ha convocato una manifestazione per l’Europa il 15 marzo in Piazza del Popolo.

BlitzQuotidiano

Insultare la Meloni non porta bene alla sinistra

La magia della destra italiana, più l’attacchi e più cresce. La sinistra continua ad insultare la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ma non le porta bene. In molti attaccano la Presidente perché non si pronuncia sui fatti più importanti. “Oggi, vista la delicatissima situazione creatasi dopo quel che è successo alla Casa Bianca, la Meloni non va in cerca di espressioni favorevoli alla sua persona, ma tenta di mediare, di trovare una via d’uscita, dato il feeling che ha avuto ed ha con il Presidente degli Stati Uniti. È un peccato forse dialogare con il maggiore alleato che l’Italia ha dalla fine della seconda guerra mondiale? Pare di si per la sinistra sugli specchi pur di innescare una polemica. Il silenzio è d’oro in determinati casi: per questo Giorgia non è intervenuta recentemente solo per un applauso di qualche minuto”.

BlitzQuotidiano

Altri 5 Centri di permanenza per i rimpatri in Italia

Intervistato da Repubblica il Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi comunica che in Italia verranno aperti cinque nuovi Cpr (Centri di permanenza per i rimpatri). “Abbiamo individuato ben cinque nuovi siti dove realizzare i Cpr e per due di essi abbiamo già affidato e realizzato gli studi preliminari e contiamo di partire con l’affidamento della realizzazione entro primavera. Abbiamo riattivato oltre 700 posti precedentemente resi inagibili da atti di vandalismo e siamo prossimi alla riapertura del Cpr di Torino. Abbiamo realizzato sul territorio nazionale due strutture di trattenimento per le procedure di frontiera, come quella in Albania, e un’altra è in via di progettazione. Andremo avanti con convinzione ma ci siamo attivati per incrementare le espulsioni anche a prescindere dai Cpr, come testimonia il fatto che i rimpatri stanno aumentando”. Dunque il Governo è fortemente intenzionato ad andare avanti con i Cpr, nonostante l’esperienza in Albania per adesso sia stata fallimentare.

laRepubblica

Governo vs Magistratura, la storia infinita che non inorgoglisce

Lo scontro tra Governo e Magistratura va avanti. Lo sciopero delle toghe della passata settimana ha ottenuto un risultato sicuramente positivo. L’adesione complessiva ha raggiunto 80%. Ma nonostante tutto la tensione non tende a diminuire, anzi. “Attacchi così non li abbiamo mai subiti nemmeno dalla mafia e dal terrorismo” ha dichiarato la procuratrice generale di Torino Lucia Musti. “Non ci faremo intimorire né dagli scioperi, né dai flash mob” rispondono le fonti di Palazzo Chigi. Situazione che non inorgoglisce nessuno e ci discredita come ‘sistema Paese’ all’estero, dove continuano a guardarci senza capire cosa stiamo esattamente facendo. Dai Governi Berlusconi ad oggi sembra che il tempo sia passato invano: siamo ancora lì, Governo vs Magistratura, la storia infinita, che come tale siamo destinati a vedere andare avanti, come una commedia che finisce e ricomincia.

BlitzQuotidiano

Magistratura, la separazione delle carriere tra inquirenti e giudicanti fomenta le polemiche

Lo sciopero della Magistratura ha raggiunto un’adesione dell’80%. La protesta delle toghe cerca di contrapporsi alla riforma della giustizia presentata dal Ministro Nordio. I temi di scontro sono molti ma quello più dirimente è nello specifico la divisione delle carriere tra inquirenti e giudicanti. Una contrapposizione nota, che va ormai avanti da molto tempo e che sembrerebbe non trovare una via d’uscita, un punto sul quale posare le ragioni degli uni e degli altri per riformare veramente la giustizia. Sembrerebbe di essere tornati ai tempi di Berlusconi. C’è molto in ballo, si parla di autonomia della magistratura a rischio. La procuratrice generale di Torino ha dichiarato che l’attacco che stanno subendo è peggiore a quello del terrorismo e della mafia. Parole che pesano, ma sarebbe produttivo concentrarsi su quello che invece vorrebbero i cittadini.

BlitzQuotidiano

La redazione di RaiNews24 approva la mozione di sfiducia contro il suo Direttore

Terremoto a RaiNews24. La redazione vota la sfiducia contro il Direttore Petrecca: 83% dei voti favorevoli alla sfiducia. Ma da dove nasce questa rottura? La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stato il titolo sul caso giudiziario del Sottosegretario Delmastro. In pratica, prima della sentenza, RaiNews24 avrebbe mandato in onda per tre volte la notizia di una sua assoluzione, che poi non è arrivata. Delmastro infatti è stato condannato in primo grado a 8 mesi. “Il caso Delmastro è solo l’ultimo di una serie che ha affossato la credibilità del canale e decimato gli ascolti con perdite di punti percentuali a doppia cifra negli ultimi due anni: decine gli errori e gli strafalcioni andati in onda umiliando il lavoro di un’intera testata che ci aveva messo 20 anni a costruirsi credibilità e autorevolezza apprezzati trasversalmente”, si legge nel comunicato dell’assemblea.

laRepubblica

Indagato l’Ad di Sogei Cristiano Cannarsa

L’Ad di Sogei, Cristiano Cannarsa, è indagato con l’accusa di tentato peculato. Secondo quanto si apprende dalla Guardia di Finanza, “il filone di indagine che coinvolge Cannarsa nasce dalle dichiarazioni di Paolino Iorio, che nelle scorse settimane ha chiesto il patteggiamento a tre anni, e riguardano una proposta di appalto da oltre un milione e mezzo di euro in favore della società Deas, che risulta iscritta nel registro degli indagati, che si occupa di cybersicurezza e intelligenza artificiale. Progetto, poi non conclusosi, che secondo la versione fornita da Iorio poteva essere realizzato in house o da altri fornitori con un costo molto inferiore, circa 200 mila euro”. L’inchiesta è molto delicata perché coinvolge appunto Sogei, società di Information and communication technology (ICT) del Ministero dell’Economia e della Finanze, con il quale ha realizzato progetti strategici.

ItaliaOggi

Scandalo Qatargate: la procura belga chiede la revoca dell’immunità per le Eurodeputate Moretti e Gualmini

Per lo scandalo Qatargate la procura del Belgio chiede la revoca per l’immunità di due europarlamentari italiane. Si tratta di Alessandra Moretti e Elisabetta Gualmini, entrambe del Partito Democratico. “Abbiamo appreso della stampa la notizia della richiesta, da parte delle autorità giudiziarie del Belgio, di revoca delle nostre immunità. Al fine di sottolineare la totale estraneità ad ogni fatto corruttivo, abbiamo deciso di auto sospenderci dal gruppo al quale apparteniamo, i Socialisti e Democratici, per essere pienamente a disposizione della magistratura per qualsiasi esigenza istruttoria”. Il Qatargate è l’inchiesta che due anni fa ha sconvolto Bruxelles, una storia di mazzette pagate per influenzare le decisioni dell’Eurocamera alla vigilia dei Mondiali di calcio in Qatar. Pronta la solidarietà dal Partito Democratico: “Siamo convinti dell’assoluta estraneità di Alessandra Moretti ed Elisabetta Gualmini ai fatti contestati dalla procura belga”.

ilFattoQuotidiano

20 anni fa veniva ucciso l’agente segreto Nicola Calipari: le parole di Giuliana Sgrena

Sono passati vent’anni dall’uccisione di Nicola Calipari, l’agente italiano dei servizi segreti ucciso dal fuoco degli americani mentre stava per liberare la giornalista Giuliana Sgrena. Un caso che fa ancora molto discutere. Ed è proprio la Sgrena a tornare sui fatti, in un’intervista rilasciata al quotidiano il Messaggero. “Uno dei misteri di questo Paese, una storia senza verità della quale si parla troppo poco. Un caso irrisolto per il quale nessuno ha chiesto giustizia. Se ci ripenso ancora oggi non riesco a trovare una motivazione. Gli americani non volevano che si trattasse con i rapinatori, ma anche loro alla fine negoziavano per liberare i prigionieri Usa. E comunque questa sarebbe una motivazione molto, troppo debole”, ha dichiarato la Sgrena. La storia di Nicola Calipari è diventata anche un film, uscito in questi giorni nelle sale cinematografiche, “Il nibbio” è il titolo.

BlitzQuotidiano

La Germania dice addio all’austerità

I tedeschi chiedono regole meno severe per tutti sui bilanci pubblici. Loro, che da sempre sono stati quelli dell’austerità, fanno un passo indietro. Per venti anni sono stati gli artefici in Europa di una politica economica che ha condizionato tutto il Vecchio Continente. Adesso abdicano. La linea del rigore ha prevalso fino ad oggi, ma adesso si cambia. Il grimaldello è stato il Piano di riarmo dell’Europa, che sta allentando la stretta sui conti dei Paesi. Però forse c’è  anche la consapevolezza che le scelte fatte sono state troppo rigide in questi anni. A stento si era mosso qualcosa durante la pandemia ma con mille difficoltà e fatiche. Possiamo dire che quel che non era riuscita a fare la crisi pandemica, lo sta facendo invece la guerra. Solo un anno fa la Germania si era opposta all’allentamento del vincolo del 3% del Pil proprio per la spesa militare.

ilFattoQuotidiano

Il Bund tedesco sale di 29 punti

Il Bund tedesco sale di 29 punti. Il rialzo più importante avvenuto dalla caduta del Muro di Berlino. Ed ovviamente questo balzo sta a segnalare la straordinarietà dei tempi che stiamo vivendo. Tuttavia ci sono ragioni anche diverse. Infatti non si può negare che il piano d’investimenti da 500 miliardi di euro messo in campo dal cancelliere in pectore Friedrich Merz non abbia avuto un ruolo fondamentale nel favorire questa prestazione. Dunque, anche per i tedeschi, addio alla austerità economica? Nella Ue la Germania, insieme all’Italia è il Paese più esposto verso gli americani in termini di esportazioni. Ma non solo il Bund tedesco sale. In rialzo anche i bond europei e c’era da aspettarselo visto che il piano di riarmo presentato alla Presidente della Commissione verrà finanziato anche con Eurobond per un valore complessivo di 150 miliardi. La guerra muove l’economia, e questa non è una novità.

laRepubblica

L’Italia va verso il nucleare. Legge delega andrà in discussione in Parlamento

Il disegno di legge delega sul nucleare che il Governo Meloni ha approvato il 28 febbraio è un passo molto importante. Non stiamo parlando di centrali come Chernobyl, ormai superate da impianti sostenibili con piccoli reattori, che tra l’altro potremmo produrre autonomamente in Italia. Arriveranno centrali di nuova generazione, capaci, così dicono, di garantire sicurezza e sostenibilità ambientale. L’Italia è il Paese che importa più energia dall’estero, soprattutto dalla Francia. Per chi non lo sapesse, nello spazio di 200 km dai nostri confini sono site ben 27 centrali nucleari. Per questo possiamo dire che siamo già nel nucleare. La Meloni ha spiegato che “è un provvedimento per garantire energia sicura, pulita, a basso costo, capace di assicurare sicurezza energetica e indipendenza strategica all’Italia. Parlo ovviamente dell’energia nucleare sulla quale, ora, chiediamo al Parlamento di esprimersi”.

BlitzQuotidiano

Il nucleare in Italia potrebbe portare un risparmio di circa 8-10 miliardi di euro sulle importazioni di energia

L’Italia si avvicina a grandi passi verso il nucleare. Il disegno di legge delega approvato dal Consiglio dei Ministri adesso andrà in Parlamento per la discussione. L’eventuale passaggio al nucleare potrebbe muovere nel nostro Paese un mercato complessivo di 46 miliardi di euro e la creazione di 117.000 nuovi posti di lavoro. Ma c’è anche altro. Infatti si prevede che l’integrazione del nucleare nel mix energetico nazionale, potrebbe portare ad un risparmio stimato di circa 8-10 miliardi di euro sulle importazioni di energia. Dunque un disegno di legge delega molto importante, non solo per l’aspetto politico ma anche per quello economico, strategico ed ambientale. “L’energia nucleare, se gestita in modo sicuro e responsabile, può contribuire alla riduzione delle emissioni di carbonio e garantire una fonte energetica stabile che possa affiancare le rinnovabili e mantenere stabile la baseline produttiva” ha dichiarato Paola Testa, EY Europe West Energy & Resources Consulting Leader.

ItaliaOggi

 

Mercato dell’auto, la crisi morde anche nel mese di febbrai: -6,3% di immatricolazioni in Italia

Non bastava la crisi della produzione industriale, e nemmeno basta lo spauracchio dei dazi al 25% per fermare l’evolversi delle situazioni difficili: la crisi del mercato dell’auto continua a fare male. In Italia un calo del 6,3% delle immatricolazione nel mese di febbraio confrontato con quello dell’anno passato. Per Stellantis nei primi due mesi del 2025 le immatricolazioni sono diminuite del 15%. Molto si sta facendo per cambiare questa tendenza. Alcuni marchi, come appunto Stellantis, presenteranno nuovi modelli da inserire nel mercato. Ma le guerra commerciale dei dazi spaventa, perché sarebbero previsti anche nel mercato delle automobili. Dunque un futuro difficile. In molti sperano che la UE ripensi ai suoi obiettivi sulle auto elettriche, ma i segnali sembrano non andare in questa direzione, anzi, in Europa si pensa a dare un ulteriore giro di vite. La transizione non sarà così facile.

ItaliaOggi

Tesla sempre più giù: in Germania le immatricolazioni crollano del 76%

Anche Elon Musk risucchiato dalla crisi che sta sgretolando il settore delle automobili. Però per Tesla le ragioni della crisi sconfinano anche nel campo della politica. Complessivamente il marchio perde in tutta Europa, ma in modo particolare in Germania. Nel mese di febbraio le immatricolazioni sono crollate del 76% rispetto allo stesso mese del 2024. Una tendenza particolare quella che sta conoscendo la casa di Musk, perché in controtendenza rispetto all’andamento del mercato dell’elettrico che invece sta crescendo. Probabilmente la flessione è da ricollegarsi anche alle ingerenze del magnate in occasione delle ultime elezioni politiche in Germania, con le quali ha sostenuto esplicitamente il partito dell’ultradestra AfD. Gli elettori tedeschi sembrano non aver gradito questa particolare attenzione, ed hanno deciso quindi di fare scelte diverse. C’è da dire che Tesla non è l’unica che perde terreno in Germania. Anche le altre case soffrono, soprattutto la concorrenza dei marchi cinesi.

ilFattoQuotidiano

La Ue corre in aiuto dei produttori di automobili

La Comunità europea rallenta sul clima: posticipate di tre anni le multe che le case automobilistiche non in regola avrebbero dovuto pagare per le loro automobili inquinanti già in questo 2025. Fermo restando che il paino complessivo per il raggiungimento dei target europei sulla CO2 rimane il medesimo, arriva comunque questa apertura dalla Commissione europea. Del resto non si poteva fare altrimenti. I dati che arrivano dal settore automobilistico sono drammatici, e quindi si è cercato di aiutare in questo modo. Una sorta di boccata d’ossigeno visto che queste multe avrebbero potuto arrivare anche a 15 miliardi di euro. Cifre importanti che sono state maneggiate al tavolo di confronto convocato dalla la Von der Leyen. “Gli obiettivi rimangano gli stessi”, ha dichiarato, “ma in questo modo si da più respiro all’industria e maggiore chiarezza, senza modificare gli obiettivi concordati”.

BlitzQuotidiano

Piano Ue per incentivare l’auto elettrica

La flessibilità della Commissione europea sulle multe salatissime che i produttori di automobili, non in regola con i target CO2 della Ue, avrebbero dovuto pagare in questo 2025, non è l’unica forma di aiuto arrivata. La Commissione infatti sarebbe pronta a presentare un piano per rafforzare la domanda di auto elettriche. Qualcosa che forse era atteso, ma che per adesso stentava ad arrivare. “Tra le misure per aumentare la domanda di veicoli elettrici, Bruxelles incoraggerà con una raccomandazione le Capitali ad adottare schemi di leasing sociale per veicoli nuovi o di seconda mano, cercando di dare priorità agli utenti più vulnerabili anche attraverso il Fondo sociale per il clima, ovvero il tesoretto da 86,7 miliardi che vedrà la luce nel 2026 e mobiliterà risorse fino al 2032 attraverso le entrate del secondo mercato del carbonio, l’Ets, applicato a trasporti ed edifici”.

ilSole24Ore

Dati Istat: Pil 2024 è allo 0,7%. Il Governo l’aveva stimato all’1%

La situazione è peggiore di quel che sembra. Dopo i dati negativi sulla produzione industriale italiana, arriva adesso un’altra doccia fredda dall’ISTAT: il Pil (prodotto interno lordo) cresce nel 2024 in Italia dello 0.7%. Dato inferiore alle stime del Governo che invece parlavano di un 1%. Una tendenza complessiva che non aiuta. La situazione toglie il sonno, ed anche l’appetito. Il Governo si trova a dover operare in un contesto molto complicato, che con l’arrivo dei dazi americani, sempre se arriveranno, potrebbe inevitabilmente anche peggiorare. La politica di casa nostra ovviamente si è divisa su questi dati. La sinistra attacca a gran voce, mentre la destra si difende. È la solita storia che siamo abituati a vedere, i due estremi: “fallimento” da una parte e “dati incoraggianti” dall’altra.

BlitzQuotidiano

Il 5 maggio 2025 la Microsoft chiuderà Skype

Ormai sembra un processo irreversibile: la Microsoft ha deciso di chiudere Skype. Nello specifico Skype verrà ritirato il 5 maggio 2025. Gli utenti potranno emigrare su Teams verso il quale la Microsoft concentrerà tutti i suoi sforzi. Microsoft osserva che “con Teams, gli utenti hanno accesso a molte delle stesse funzionalità principali che utilizzano in Skype, come chiamate individuali e di gruppo, messaggistica e condivisione di file. Inoltre, Teams offre funzionalità avanzate come l’organizzazione di riunioni, la gestione dei calendari e la creazione e l’adesione a community gratuite. Centinaia di milioni di persone utilizzano già Teams come hub per il lavoro di squadra”. C’è da dire che con la fine di Skype forse si chiude quella che possiamo definire la prima fase dell’innovazione tecnologica in questo settore di mercato. Si apre un altro tempo e vedremo come cambierà il modo di comunicare nei prossimi anni.

BlitzQuotidiano

Intelligenza Artificiale: entro il 2035 rischiano di perdere il lavoro 6 milioni di italiani

L’Intelligenza Artificiale potrebbe far perdere il lavoro a sei milioni di italiani entro il 2035. Quando l’automobile ha mandato in pensione il cavallo sono stati in molti, anche allora, a perdere il lavoro. Un’innovazione va sempre a sostituire un’altra innovazione diventata vetusta e nel farlo sostituisce inevitabilmente chi non riesce a riqualificarsi. Il dato dei sei milioni di italiani è il risultato di uno studio condotto dal Censis e da Confcooperative. Se avverrà vuol dire anche che il mercato del lavoro italiano cambierà notevolmente. Ma quali sarebbero le professioni più colpite? Matematici, contabili, tecnici della gestione finanziaria, tecnici statistici, economi e tesorieri, valutatori di rischio e liquidatori, tecnici del lavoro bancario, specialisti della gestione e del controllo delle imprese. Una cosa che colpisce di questo studio è la rivelazione secondo la quale più si è istruiti e maggiore è il rischio di essere sostituiti.

BlitzQuotidiano

Frodi con l’Intelligenza Artificiale: difendiamoci con la prudenza umana

Ormai l’abbiamo capito tutti: il presente ed il futuro saranno sempre più condizionati dall’Intelligenza Artificiale. È una realtà che non possiamo più negare. Nelle nostre quotidianità ormai molti di noi la utilizzano per svariati motivi, e questo andamento crescerà in modo esponenziale. Quali sono e quali saranno le ricadute di questo nuovo mondo? Di certo è che questa nuova tecnologia viene utilizzata anche per le frodi. L’uso improprio dell’IA è stato oggetto anche di un monito di Papa Francesco: “Siamo sicuri di voler continuare a chiamare intelligenza ciò che intelligenza non è?” ha dichiarato in tono provocatorio. I dati sulle frodi che hanno utilizzato questo strumento stanno crescendo. Siamo ormai dentro un problema grosso come una casa. Da noi recentemente sono stati colpiti anche alcuni personaggi tra cui il Ministro Crosetto. Come arginare queste frodi? C’è un solo modo: usare la prudenza umana.

BlitzQuotidiano

Stazionarie le condizioni di salute di Papa Francesco

Le condizioni di Papa Francesco sono stazionarie. La prognosi rimane per adesso riservata. Il bollettino diffuso dalla Santa Sede dice che “Il Pontefice ha trascorso la giornata al riposo in poltrona e tra attività lavorative. Come programmato, durante il giorno, ha effettuato l’ossigenoterapia ad alti flussi e la notte verrà ripresa la ventilazione meccanica non invasiva”. Papa Francesco, che ha 88anni, è ricoverato al Policlinico Gemelli dal 14 febbraio per una polmonite bilaterale. Nei giorni passati le condizioni di salute del Papa erano peggiorate per un problema respiratorio. Nell’omelia scritta da Papa Francesco per la cerimonia delle Ceneri, il pontefice ha scritto che “la nostra vita è breve e triste; non c’è rimedio quando l’uomo muore il corpo diventerà cenere e lo spirito svanirà come aria sottile”, e poi, “l’uomo è polvere e in polvere ritornerà, ma è polvere preziosa agli occhi di Dio, perché Dio ha creato l’uomo destinandolo all’immortalità”.

CorriereDellaSera

Morta l’attrice Eleonora Giorgi

È morta all’età di 71 anni l’attrice Eleonora Giorgi. Era ricoverata in una clinica romana per un tumore al pancreas. Alcuni giorno fa aveva rilasciato un’intervista al Corriere della Sera, nella quale parlava apertamente della sua condizione di salute: “Non c’è nulla di male a dire che non riesco a fare più di dieci passi. Sto facendo la terapia del dolore, morfina e cortisone. Mi tengono in vita non perché ci sia un futuro, ma perché tutto succeda il più tardi possibile. Ogni giorno è un regalo”. Eleonora Giorgi era nata a Roma il 21 ottobre del 1953. È stata un’attrice  di grande talento. La sua carriera ebbe inizio negli anni ’70 quando fece il suo esordio con Roma di Federico Fellini nel 1972. Iconiche le sue interpretazioni in Sapore di mare e Borotalco. Quest’ultimo con l’amico Carlo Verdone.

BlitzQuotidiano

È morto Bruno Pizzul, aveva 89 anni

È morto all’età di 86 anni il giornalista Bruno Pizzul. Le sue telecronache della nazionale di calcio rimarranno indelebili nella Storia del calcio italiano ma anche in quella del Paese. “Il giornalista era nato a Cormons l’8 marzo del 1938, piccolo centro del Collio goriziano; era ricoverato da un paio di settimane nell’ospedale di Gorizia. Nonostante l’età continuava a gestire una rubrica di calcio sul quotidiano friulano Messaggero Veneto e con varie altra testate anche televisive e radiofoniche. Calciatore da giovane in varie squadre, laureato in Giurisprudenza, era poi entrato in Rai nel 1969 e aveva lasciato il Friuli dove era tornato a vivere, sempre a Cormons”. A lui toccò la telecronaca della drammatica notte dell’Heysel. Era il 29 maggio del 1985, si giocava la finale della Coppa dei Campioni tra Juventus e Liverpool. Negli scontri tra tifosi morirono 39 persone, delle quali 32 italiane.

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In edicola la nuova Repubblica

Arriva in edicola la nuova Repubblica. “Abbiamo fatto un ottimo lavoro di ammodernamento e di pulizia del giornale”, ha dichiarato il Direttore Mario Orfeo che nell’ottobre del 2024 è andato a sostituire alla guida del quotidiano il giornalista Maurizio Molinari. “È stato uno sforzo eccezionale, di tutti, per realizzare 96 pagine piene di contenuti alti e ricche di notizie e interviste. Possiamo essere soddisfatti e orgogliosi. In bocca al lupo a Repubblica, anche per la piazza del 15 marzo, a Roma, per l’Europa” ha poi proseguito Orfeo. Vedremo se il quotidiano rinnovato sarà capace di rispondere ad una crisi profonda e complicata da superare. La carta stampata vive anni difficili, i dati sulle vendite in progressiva diminuzione. Piacerà la nuova Repubblica ai lettori?

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“La conversazione”, un film con Gene Hackman per la regia di Francis Ford Coppola

La locandina di Blitz quotidiano consiglia “La conversazione”, un film di Francis Ford Coppola. “San Francisco. Harry Caul (Gene Hackman) è un esperto di sorveglianza ossessionato dalla privacy. Vive in un appartamento spoglio, protetto da un antifurto e da una porta a tripla serratura. Non ha il telefono in casa e utilizza solo i telefoni pubblici. L’unico piacere che si concede di tanto in tanto è suonare il sassofono sull’accompagnamento di dischi jazz. Un giorno, un uomo chiamato ‘Il Direttore’ (Robert Duvall), incarica Caul di compiere un’intercettazione particolarmente complessa dal punto di vista tecnico: registrare la conversazione di una coppia nell’affollata e rumorosa Union Square. Caul fa un ottimo lavoro, nonostante il significato delle parole della coppia rimanga sfuggente. Un presentimento, accentuato dai sensi di colpa legati al suo passato, fa capire a Caul che, se consegnasse la registrazione al committente, la coppia si troverebbe in pericolo di vita”.

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Notte degli Oscar 2025: nessuna statuetta per l’Italia

Los Angeles ancora si lecca le ferita degli incendi che l’hanno devastata. Come ogni anno si è tenuta la magica notte degli Oscar. Quest’anno è stata la 97esima edizione. C’era grande attesa. La polemica politica dietro l’angolo per tutto quello che sta accadendo negli Stati Uniti di Trump. E poi grande commozione per la recente scomparsa di uno dei più grandi attori americani, l’iconico Gene Hackman. Il premio per il miglior film è andato ad “Anora” diretto da Sean Baker. La statuetta è andata ai produttori Alex Coco, Samantha Quan e allo stesso Sean Baker. “L’abbiamo fatto con pochi soldi ma con tutto il cuore”, ha detto la producer Samantha Quan accettando il premio per il miglior film agli Oscar. E l’Italia? Eravamo in corsa con la Rossellini per migliore attrice non protagonista e Cynthia Sleiter per le scenografie. Niente statuette per noi, le teche rimangono vuote.

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LeggerMente, il consiglio letterario di Blitz Quotidiano: “Re Artù. Una biografia” di Francesco Marzella

LeggerMente, il consiglio letterario di Blitz Quotidiano: “Re Artù. Una biografia” di Francesco Marzella. Con questo libro, edito da Laterza -pagine 220, euro 19-, lo storico Marzella “ci guida in questa terra incognita cresciuta per accumulo progressivo, una stratificazione di creazioni narrative a partire dal 1136 grazie a Goffredo Monmouth, un prete gallese, primo a intessere nel mito il fragile filo del lascito storico. Un altro chierico, Wace, che stavolta scrive nel dialetto francese parlato in Inghilterra dai conquistatori normanni, aggiungerà alla leggenda la Tavola Rotonda. Poi è la volta del più noto Chretien de Troyes che introdurrà la ricerca del Santo Graal e il romanzo di Lancillotto e Ginevra”. Ma Artù è esistito veramente? Marzella non ha dubbi: “Si, è esistito nella misura in cui le sue imprese hanno popolato e popolano l’immaginazione di molti uomini e donne ormai da svariati secoli, ispirando infiniti racconti. E tanto basta”.

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La Giunta di Sanremo approva il bando di gara per assegnare il Festival

Il Festival di Sanremo va a “gara”, ma questa volta non è quella tra le canzoni. In questo caso s’intende “bando di gara” per l’assegnazione della storica manifestazione canora. Ad obbligare il Comune una sentenza del Tar che ha sentenziato illegittimo l’affidamento diretto. Dunque, dopo tutti questi anni si cambia. La Giunta del Comune di Sanremo ha quindi approvato “la delibera relativa all’indizione della procedura per l’individuazione del partner per l’organizzazione e la trasmissione, in chiaro, del Festival della Canzone Italiana per le edizioni 2026,2027 e 2028, con eventuale proroga per un massimo di due anni”. Risalta subito all’attenzione che nel 2025 il corrispettivo versato dalla Rai al Comune ammontava a 5 milioni di euro, adesso, nel bando di assegnazione, il nuovo partner dovrà versare 6,5 milioni in totale. Un incremento economico importante. Vedremo se la Rai riuscirà a riconfermarsi. Mediaset non è interessata a partecipare.

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La locandina di Blitz Quotidiano consiglia il film “La forma dell’acqua” per la regia di Guillermo del Toro

La locandina di Blitz Quotidiano consiglia La forma dell’acqua, regia di Guillermo del Toro. “1963. Il film ci catapulta nel pieno della Guerra Fredda. Un’addetta alle pulizie, Elisa (Sally Hawkins), vive la propria routine senza particolari aspirazioni o speranze per il futuro. A causa del proprio mutismo, conduce un’esistenza segnata dal silenzio e da una profonda solitudine, avvolta, perfino imprigionata, in un mondo in cui gli sguardi della gente la fanno sentire incompleta, come qualcosa di irreparabilmente rotto che non può essere in alcun modo riparato. La donna, in compagnia della collega Zelda (Octavia Spencer), viene incaricata di ripulire un laboratorio top-secret. Qui le due si imbattono in una strana creatura umanoide, reclusa all’interno di una vasca sigillata stracolma d’acqua. Pur trattandosi di un particolare esperimento governativo, supervisionato dal violento e intransigente colonnello Strickland (Michael Shannon), Elisa si avvicina alla creatura stabilendo con essa un rapporto di complicità”.

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