Una settimana di notizie. Campi Flegrei instabili, 100 mila persone a rischio, l’uomo ha edificato la natura

Campi Flegrei instabili, 100 mila persone a rischio, l’uomo ha edificato la natura.

Un recente rapporto ha evidenziato che il 10% degli edifici nella zona è a rischio grave, mentre un ulteriore 40% necessita di verifiche e interventi per migliorare la sicurezza.

In Italia, una significativa porzione del patrimonio edilizio si trova in aree a rischio sismico. Secondo le stime, circa il 40% degli edifici è situato in zone classificate come ad alta o media pericolosità sismica. Molti di questi edifici sono stati costruiti prima dell’introduzione delle moderne norme antisismiche, rendendoli particolarmente vulnerabili.

 

Terremoto Campi Flegrei, lo sciame sismico fa paura.

“I Campi Flegrei si sollevano più velocemente: da 1 a 3 centimetri al mese. Più terremoti, anche grandi”

Non è il terremoto che deve spaventarci, ma la nostra negligenza. L’Italia continua a rifiutare la razionalità

Manfredi: “Non vedo le condizioni per evacuare i Campi Flegrei. Piano c’è, ma è zona più monitorata d’Italia”

Campi Flegrei, nuova scossa di terremoto di magnitudo 3.9. Avvertita anche a Napoli

 

‘Piazza del Popolo d’Europa’, ma il Partito Democratico è diviso ed il Movimento 5 Stelle ha organizzato un’altra piazza per il 5 aprile.

A Roma la manifestazione per l’Europa. Michele Serra: “Una piazza che unisce persone e idee diverse è uno scandalo. Si chiama democrazia”

Bilancio di un sabato in piazza, divisi sul riarmo, concordi sul no ai soldati in Ucraina: abbiamo già dato

Pina Picierno contro Elly Schlein: “La donna sola al comando non è un modello che va bene al Pd”

Pd, Pina al posto di Elly? Ecco chi sono gli altri candidati (tutti maschi)

 

Il dibattito al Parlamento italiano: Destra e Sinistra unite nelle proprie divisioni.

Meloni: “La compattezza del governo non è data dalla presenza dei ministri in Aula. L’Europa del manifesto di Ventotene non è la mia”. Fischi dall’opposizione e seduta sospesa

Fornaro (PD): “Presidente Meloni si inginocchi davanti ai padri di Ventotene”

Il testo integrale del Manifesto di Ventotene e la storia del documento scritto nel 1941

“Europa di Ventotene? Mai: Meloni come Totti fa il cucchiaio e scansa le sue magagne”

Meloni, un caso le parole su Ventotene: ho fatto impazzire l’opposizione. Poi Palazzo Chigi corregge

Fratelli d’Italia ancora contro il Manifesto di Ventotene, il senatore Balboni: “Nel testo si prefigurava una dittatura rivoluzionaria dall’alto”

Benigni: “Il Manifesto di Ventotene resta visionario, il sogno dell’Europa unita figlio di tre eroi”

Meloni in Senato: “Per la difesa non toccheremo i fondi coesione. No a ritorsioni sui dazi”

“Giorgia Meloni scansa il riarmo: cosa c’è dietro il suo intervento in Senato”

“Riarmo? Non scherziamo dice Meloni e dicono tutti: ma non ci si difende disarmati”

Freni (Lega): “Per noi è inaccettabile un piano di riarmo da 800 miliardi finanziato a debito”. Poi assicura: “Siamo il collante della maggioranza”

 

Sondaggi, come gli italiani voterebbero oggi.

 

FdI 29,7 (+0,2)   Pd 22,9 (+0,2)  M5s 11,8 (-0,4)  Forza Italia 9,4 (+0,4)  Lega 8,6 (+0,3)  Verdi/Sinistra 6,1 (-0,3)  Azione 3,0 (+0,1)  Italia Viva 2,3 (-0,1)  +Europa 2,0 (=)  Noi Moderati 1,1 (-0,1)

 

La storia passa dalla Germania, a Berlino riprenderanno a fare debito per vincere la sfida del futuro.  E noi?

La Germania sfida il mito del debito: cosa cambia per l’Italia con lo sfondamento del tetto per 500 miliardi

 

Monica Poggio, presidente di Ahk Italien e amministratrice delegata di Bayer
Italia spiega: “Le nostre aziende si aspettano una ripresa nel secondo semestre nel 2025. È necessario ora osservare quello che accadrà nei prossimi mesi. L’accordo tra le forze politiche rispetto a un piano di investimenti da 500 miliardi in 10 anni può diventare una spinta importante”.

Giorgetti ci scherza ma fa comodo anche a noi: “Germania? Dato che ora non le vanno più bene, fa ciò che vuole”

Tajani: “L’Italia è sempre decisa ad aiutare l’Ucraina. Legittima la preoccupazione di Giorgetti, ma è in gioco la sicurezza nazionale”

Burocrazia kaputt, la nuova parola d’ordine degli industriali in Germania

Il Parlamento tedesco dà il primo via libera al piano di riarmo da 900 miliardi

Perché non lo ha mai detto prima? Draghi: l’austerità e la contrazione dei salari hanno reso l’Ue debole

 

La via della pace in Ucraina, qualcosa si muove  ma serve prudenza.

Trump: ‘Telefonata con Zelensky molto buona’. Incontrerà Putin domenica in Arabia Saudita. Witkoff: ‘La tregua in un paio di settimane’

Terminata la lunga telefonata tra Putin e Trump

Trump e Putin dopo una telefonata di tre ore concordano una pace duratura. Mosca: “Stop ad attacchi ad infrastrutture energetiche”

Quali sono le condizioni di Putin per la tregua: niente Nato, niente armi a Kiev e linea del fronte congelata

Il nuovo affondo della Zakharova: “L’Italia ci attacca perché non ha nulla per difendersi”

“La guerra non conviene neanche al Cremlino”

 

 

Le ambizioni di Trump tra conquiste coloniali, dazi, uova da comprare e “media corrotti”.

Trump: “La Groenlandia a stelle e strisce? Accadrà. E il Canada sarebbe perfetto come stato Usa, sarebbe il più grande”

Trump crolla nei sondaggi: il 61% degli americani teme l’inflazione, solo l’1% vuole la Groenlandia

Perché Trump ha dichiarato guerra agli Houthi: dagli attacchi ai guerrieri più deboli ai rischi di escalation

Furia Trump contro la Fed: «Pensi a tagliare i tassi, dazi all’Europa dal 2 aprile»

Dazi, Lagarde «gravi ricadute soprattutto per gli Usa». Il «rammarico» dell’Ue per Trump

Lagarde: “Con i dazi Usa crescita europea ridotta dello 0,3%” (Ma se Bruxelles reagisce è peggio)

La guerra tra America e Europa: come finirà? Non ci sono alternative

Dazi, ora Tesla scrive a Trump: «Rischiamo ritorsioni, alcune parti introvabili negli Usa»

Tesla richiama 46mila Cybertruck: si staccano i pannelli di acciaio della carrozzeria

Tesla esclusa dal Salone internazionale dell’auto di Vancouver per “motivi di sicurezza”

Trump cerca uova: “Quante ne puoi inviare?” chiede ai paesi che minaccia di dazi per abbassare i prezzi alle stelle

Donald Trump: “I media che mi criticano sono illegali o corrotti”. A qualcuno piace vincere facile

L’Europa (e la Chiesa) si salveranno solo a trazione femminile: non un Papa ma una Papessa

 

Per la Striscia di Gaza si riaprono le porte dell’inferno.

È finita la tregua a Gaza, Israele torna a bombardare, almeno 400 morti. Per gli Usa è Hamas ad aver scelto la guerra

Israele attacca ancora Gaza, “morti 970 palestinesi in 48 ore”. Hamas: “Colpito edificio Onu e ucciso operatore straniero”. Idf nega

Papa Francesco: “Dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra”

 

La ‘democrazia’ ungherese dentro all’Europa.

Pride vietato per legge in Ungheria, la proposta del partito del premier Viktor Orban: “È dannoso per i bambini”

 

Patto sulla Migrazione, l’Europa ci prova.

Von der Leyen: “Acceleriamo sulla designazione di Paesi sicuri e sulla possibilità di hub di rimpatrio in paesi terzi”

 

La Turchia di Erdogan.

Imamoglu, arrestato il sindaco di Istanbul. È il principale oppositore a Erdogan. Vietate le manifestazioni, chiuse alcune fermate della metro e social irraggiungibili. Ecco cosa sta succedendo in Turchia

Ekrem İmamoğlu arrestato, chi è il sindaco di Istanbul che vuole sfidare Erdoğan

 

Matteo Salvini nelle braccia di Orban.

Orban consegna a Salvini il premio Hunyadi János: “È un guerriero a difesa dei confini nazionali”

 

Economia e Finanza, il mondo globalizzato alla prova dei dazi.

Snam, in 2024 utile netto adjusted a 1.289 milioni (+10,4%)

Commercio estero, leggera crescita dell’export a gennaio: trainano le vendite Ue

Generali, grandi manovre a due mesi dall’assemblea, le ultime notizie

 

Il reddito delle famiglie cresce in tutta Italia, record a Sondrio (+17%). La classifica città per città

Donne d’Impresa: Marta Cosulich: il valore di una persona si misura sulle competenze, non sul genere

Agricoltura e industria, la falce dei burocrati Ue sulle materie prime

Un nuovo regolamento, operativo a fine 2025, complica l’import di caffè, soia, legno, caucciù e carta. Obbligando fornitori e produttori alla tracciabilità. Commodity a rischio fuga

L’ex Ilva finisce in Azerbaigian, andrà a Baku Steel, l’annuncio di Urso: “Ora partirà il negoziato”

Greenpeace condannata: risarcimento record alla compagnia petrolifera, a rischio la sopravvivenza

Boston Celtics venduti per 6,1 miliardi di dollari: è record per lo sport americano 

 

Desecretati dal Presidente Trump i documenti sull’assassinio di JFK.

 

Muore il professore Lucio Villari, la Storia perde un grande studioso.

Addio a Villari, il prof che “portava la storia fuori dall’accademia”. Volto tv e firma di manuali per la scuola

 

Cinema, giornalismo ed i rischi della Rete,  3 temi di cultura (bozza)

La locandina, il consiglio cinematografico: Carnage, di Roman Polański

Essere giornalista nell’era di Internet: riflessioni sul ruolo dell’Ordine nel giorno delle elezioni

La locandina, il consiglio cinematografico: Trappola di cristallo, di John McTiernan

 

Globo d’Oro 2025: a Pupi Avati il premio alla carriera

Crescono i pericoli della rete, rischi in aumento per la generazione Z. Il digitale ci rende meno umani ed è una trappola per fragili

 

 

 

Campi Flegrei, rischio di terremoti piccoli e grandi

 

Campi Flegrei, c’è molta preoccupazione. Dopo la scossa della scorsa settimana di magnitudo 4.4 lo sciame sismico non tende a diminuire. Scosse di minore intensità si sono ripetute sul tutto il territorio. Mauro Di Vito, ricercatore tra i più esperti del vulcano e Direttore dell’Osservatorio Vesuviano, spiega in un’intervista al Fatto Quotidiano che “i Campi Flegrei sono, come noto, in una fase di sollevamento a partire dal 2005. Questo sollevamento è caratterizzato da un aumento progressivo della sua velocità, presentando tuttavia, alcune fluttuazioni. Gli ultimi rilievi effettuati mostrano, in questa settimana, una velocità di 3 cm/mese, la più alta misurata dall’inizio della crisi. Questo aumento di velocità di sollevamento comporta sforzi maggiori nelle rocce e l’occorrenza di un numero maggiore di terremoti a tutte le scale di magnitudo, sia piccoli che grandi. Il terremoto di stanotte rientra nella dinamica che mostrano i Flegrei in questa fase di aumento della velocità di deformazione”.

ilFattoQuotidiano

I Campi Flegrei e la negligenza italiana

Lo sciame sismico dei Campi Flegrei sta creando molta apprensione nei cittadini. Il suolo si solleva, e le scosse di terremoto non danno tregua. In molti continuano a passare la notte fuori di casa e le Istituzioni stentano a dare risposte. “In un Paese civile, un terremoto di magnitudo 4.4 non dovrebbe nemmeno essere percepito, -scrive Gianluca Pace in  questo articolo su Blitz Quotidiano,- ma neanche se fosse di magnitudo 5. Chiedetelo agli esperti: vi diranno tutti la stessa cosa. Non è il terremoto che uccide, ma le case e il modo e il dove sono state costruite. “La verità -continua Pace- è semplicemente questa. Quello che è accaduto e continua ad accadere in Italia è del tutto senza senso, illogico e irrazionale. Forse è anche un segno dei tempi che viviamo, tempi in cui la razionalità sembra spaventare le persone”. Per leggere tutto l’articolo basta cliccare nel link qua sotto.

BlitzQuotidiano

Campi Flegrei, le parole del Sindaco di Napoli Gaetano Manfredi

Lo sciame sismico dei Campi Flegrei è stato avvertito anche a Napoli. Il Sindaco della città, e Presidente dell’Anci Gaetano Manfredi, intervistato da Repubblica ha dichiarato che in una scala da 1 a 10 è preoccupato 6. “Una scossa importante, con un’accelerazione significativa. Le persone di sono spaventate, giustamente. Con scosse di magnitudo maggiore esiste un piano di emergenza che prevede in condizioni estreme l’allontanamento delle persone. Al momento non ci sono queste condizioni. Sono decisioni che deve prendere il Comitato operativo in prefettura con la Protezione Civile Nazionale”. Nel rispondere ad una domanda sull’eventuale evacuazione in caso di una scossa di magnitudo 5, il Sindaco di Napoli ha risposto: “Mi sembra un rischio remoto in base ai dati registrati. Abbiamo la fortuna di avere una zona fortemente controllata, con la densità di strumenti più alta in Italia”. Intanto però la paura dei cittadini non tende a scemare.

BlitzQuotidiano

 

Non tende a diminuire lo sciame sismico sui Campi Flegrei

Continua lo sciame sismico sui Campi Flegrei. Questa volta la scossa ha segnato un magnitudo di 3.9 ed è stata avvertita anche nella città di Napoli. Gli esperti avevano già reso noto che queste scosse sono la conseguenza del sollevamento del suolo. Una fase cominciata nel 2005 e che oggi sembra raggiungere un’intensità maggiore. Grande preoccupazione dei cittadini, soprattutto per coloro che abitano nei territori maggiormente colpiti dal sisma. La sottosegretaria all’Interno, Wanda Ferro, ha dichiarato che “il Governo è ovviamente attento e vigile attraverso la Protezione Civile. Dallo stretto di Messina alla mia Catanzaro la scorsa notte è stata una nottata insonne. Credo che il Ministro Musumeci abbia chiarito soprattutto rispetto alla questione della zona dei Campi Flegrei cosa sta facendo il Governo”. Quest’ultima scossa ha avuto un epicentro alla profondità di circa 2,5 chilometri ed è stata registrata alle 13.32.

BlitzQuotidiano

 

La manifestazione convocata da Michele Serra riempie Piazza del Popolo a Roma, uniti per l’Europa

Sabato 15 marzo, la Piazza del Popolo di Roma, esaurita per la manifestazione convocata dal giornalista scrittore Michele Serra, diventa Piazza del Popolo d’Europa. Quel che i partiti non sono più capaci di fare, riempire le piazze, adesso lo fanno altri, come in questo caso, un giornalista. Ma non è una novità. Nel 2002 fu Nanni Moretti, regista, a San Giovanni con i Girotondi, un milione di persone contro le leggi ad personam di Berlusconi. Questa volta però non si parla di giustizia ma d’Europa. “In un mondo che sembra in frantumi, una piazza che unisce persone i idee diverse è uno scandalo. Questo scandalo ha un nome. Si chiama democrazia. Non è molto di moda, nel mondo, la democrazia. Il mondo è pieno di gente in galera perché non la pensa come il capotribù” sono le parole dello stesso Serra ad apertura di manifestazione. Leggi l’articolo al link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Il bilancio della manifestazione di Piazza del Popolo, tra divisioni e sentimenti vari

“Chissà che cosa avrà pensato Giuseppe Conte quando ieri sera ha visto le immagini di Piazza del Popolo. Di certo, non sarà stato contento, ne avrà parlato con i suoi fedelissimi, forse scusandosi”. Si apre così l’articolo di Bruno Tucci pubblicato su Blitz Quotidiano. Il tema è la manifestazione di sabato pomeriggio a Roma convocata dal giornalista Michele Serra. “Non c’è dubbio che nessuno si aspettava la marea di gente arrivata a Roma da ogni parte d’Italia. Chi dice trentamila, chi addirittura cinquanta. Le solite fonti bene informate. Al di là dei numeri, alla manifestazione hanno partecipato in tanti. Nemmeno i più ottimisti avrebbero pronosticato questo successo” va avanti Tucci. “La moltitudine non si può negare, dunque. Sarebbe scrivere una falsità. Però, che cosa ha raggiunto quell’incontro che aveva come padrino Michele Serra, un editorialista di Repubblica? “Risultati zero”, rispondono coloro che non hanno digerito il successo”. Nel link qua sotto tutto l’articolo.

BlitzQuotidiano

 

Pina Picerno attacca Elly Schlein dalle pagine del Foglio

Piazza del Popolo stracolma di gente, come da molto tempo non si vedeva, lascia intatti i problemi del Partito Democratico. Al contrario, sembrano acutizzarsi. Dopo la drammatica frattura del voto al Parlamento europeo in occasione dell’approvazione del Libro Bianco sulla difesa europea, che conteneva l’ormai famoso piano di riarmo, il partito tenta di leccarsi le ferite ma non ci riesce. A prendere la parola è l’Eurodeputata dem Pina Picierno che intervistata dal Foglio mette nel mirino Elly Schlein: “Inutile girarci intorno, siamo in fibrillazione, ci sono dei problemi con il posizionamento europeo del Partito Democratico”. Parole chiare e dirette, che potrebbe essere tradotta come una vera e propria candidatura. “Arrivano decisioni dall’alto senza che ci si confronti” continua la Picerno, “l’uomo solo, anzi la donna sola al comando non è un modello che va bene al PD”. La Schlein è avvisata ma forse lo sapeva già.

BlitzQuotidiano

 

Il Partito Democratico verso l’ennesimo congresso ‘mangia segretario’

Che nel Partito Democratico fosse partita la nuova caccia al segretario era ormai evidente un po’ a tutti. Dopo il voto dell’Europarlamento sul Libro Bianco sulla difesa europea, il gioco è diventato virale. Bruno Tucci nel suo articolo apparso su Blitz Quotidiano scrive che ormai la parola ‘congresso’ non fa più paura. “Il PD ne discute apertamente, Elly Schlein barcolla, non è più la donna sola al comando”. Del resto, non si può dire che Elly non lo sapesse di essere diventata segretaria di un partito che mangia leader come se fossero noccioline. Come nelle migliori tradizioni di questo partito cominciano a circolare i nomi dei papabili sostituti. “Il più gettonato è Dario Franceschini, un ex ministro che ha scagliato la prima pietra. Contro chi? Il nemico numero uno sarebbe il campo largo a cui non si arriverà mai nonostante gli sforzi della segretaria”.  Scrive Tucci nel suo articolo al link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Meloni: “L’Europa del manifesto di Ventotene non è la mia”

“Tensione alla Camera durante il discorso della presidente del Consiglio Giorgia Meloni. Il dibattito si è acceso quando la premier ha citato alcuni passaggi del Manifesto di Ventotene, in particolare quelli sulla ‘rivoluzione socialista europea’ e sull’abolizione della proprietà privata. Le opposizioni hanno reagito con fischi e proteste, costringendo il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, a sospendere la seduta”. Inizia così l’articolo di Gianluca Pace su Blitz Quotidiano in merito al dibattito svoltosi ieri alla Camera dei Deputati in vista del Consiglio europeo di questi giorni. Un clima che ha evidenziato le difficoltà che ogni schieramento sta cercando di superare, in un modo o nell’altro. Sono tutti divisi, maggioranza e opposizione. Ma le conseguenze di queste contrapposizioni si fanno più sentire a destra in quanto coalizione di Governo. La polemica su Ventotene ha ovviamente fatto saltare il banco. Forse una tattica della Meloni per annebbiare il dibattito?

BlitzQuotidiano

 

Fornaro (Pd) risponde alla Meloni su Ventotene: “Vergogna!”

Le dichiarazioni su Ventotene della Presidente del Consiglio Meloni durante il dibattito di ieri alla Camera hanno provocato l’immediata protesta delle opposizioni. E non poteva essere altrimenti. Uno dei più duri interventi è stato quello dell’Onorevole Fornaro del Partito Democratico. “Non è accettabile fare una caricatura di questi uomini -ha detto Fornaro-, lei, presidente Meloni, siede in questo Parlamento anche grazie a loro. Questo è un luogo sacro della democrazia e noi siamo qui grazie a quei visionari di Ventotene, che erano confinati politici. Si inginocchi, presidente dal Consiglio, di fronte a questi uomini e donne, altro che dileggiarli”. L’Onorevole ha poi proseguito dicendo che “il Manifesto di Ventotene è l’inno dell’Europa federale contro i nazionalisti che hanno prodotto due guerre e usare in questa maniera il Manifesto è inaccettabile”. Fornaro ha concluso il suo intervento gridando per tre volte la parola “Vergogna”.

BlitzQuotidiano

 

Il Manifesto di Ventotene, scritto nel 1941, sognava uno Stato federale europeo

“Il Manifesto di Ventotene, citato oggi in piccola parte da Giorgia Meloni alla Camera, fu scritto nel 1941 da Altero Spinelli ed Ernesto Rossi, entrambi confinati sull’isola di Ventotene dal regime fascista. Il testo nacque dal confronto tra diversi antifascisti, tra cui Eugenio Colorni, il cui contributo fu fondamentale per la diffusione e la revisione del documento. All’epoca, l’isola ospitava circa 800 confinati politici: 500 comunisti, 200 anarchici e restanti principalmente giellini e socialisti”. Inizia così l’articolo di Filippo Limoncelli pubblicato su Blitz Quotidiano in merito al Manifesto di Ventotene. “Gli autori sostenevano la necessità di una forza politica autonoma dai partiti nazionali, troppo legati agli interessi interni per affrontare le sfide internazionali. Proponevano la creazione di uno Stato federale europeo con una propria forza armata e istituzioni capaci di garantire un ordine comune, mantenendo comunque l’autonomia politica dei singoli stati membri”. Al link qua sotto il testo integrale dell’articolo e del Manifesto.

BlitzQuotidiano

 

La polemica innescata dalla Meloni su Ventotene, forse una tattica per coprire i problemi della maggioranza

“Che Europa vorremmo costruire? Ecco l’interrogativo che si porranno oggi e domani i capi di Stato e di Governo riuniti a Bruxelles” scrive Bruno Tucci su Blitz Quotidiano. Un appuntamento importante quello di Bruxelles, che arriva in un momento particolare, di negoziati per la pace in Ucraina e la guerra ripresa nella Striscia di Gaza. “L’Italia si presenta quando ancora deve leccarsi le ferite prodotte da quanto ha detto Giorgia Meloni sul Manifesto di Ventotene. Ne ha letti alla Camera alcuni passi, due in particolare che hanno inviperito la sinistra: l’abolizione della proprietà privata e la sospensione temporanea della democrazia”. Tucci scrive ancora che “se l’opposizione avesse abboccato, il dibattito si sarebbe diretto in altra direzione scongiurando un’insidia con conseguenze forse irreversibili. Vatti a fidare delle donne: ce lo consentono questo pensiero le femministe più agguerrite”. Per leggere tutto l’articolo di Tucci basta cliccare nel link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Le parole della Meloni su Ventotene continuano a fare polemica

In un resoconto apparso su Repubblica si legge che la Presidente Meloni, presente a Bruxelles per il Consiglio europeo, si sarebbe lasciata andare ad alcuni commenti sulla polemica seguita alle sue parole pronunciate alla Camera dei Deputati sul Manifesto di Ventotene. “Nella saletta riservata del ristorante all’ultimo piano del The Hotel, la Premier è divertita per quanto accaduto alla Camera sul Manifesto di Ventotene” si legge nell’articolo, “pensa di aver colto nel segno. Rivendica la scelta. Se la gode. E dice, sempre secondo quanto raccontano alcuni parlamentari europei attovagliati con la leader: ‘Volevo parlarne già al Senato, avevo gli appunti, non c’è stato modo perché era tutto molto tranquillo, ma appena si è presentata l’occasione…”. Fonti di Palazzo Chigi smentiscono categoricamente le ricostruzioni riportate da alcuni organi di stampa in merito ai colloqui tra il presidente del Coniglio ed alcuni Europarlamentari, specifica Repubblica.  Per leggere tutto il resoconto clicca al link qua sotto.

laRepubblica

 

Balboni (FdI), intervistato da Un giorno da Pecora, torna sulla ‘polemica di Ventotene’

Continua a fare rumore la polemica innescata dalla Meloni su Ventotene. Il Senatore di Fratelli d’Italia Alberto Balboni, intervistato da Un Giorno da Pecora, tornando sulla polemica ‘di Ventotene’ ha detto che “è diventato un po’ il simbolo al quale si rifanno tutti quelli che stanno manifestando in questi giorni. E pochi di questi temo l’abbiano letto sul serio”. Ma le sue parole, come riportato in questo articolo di Blitz Quotidiano, vanno oltre. “Bisogna portare grande rispetto per le scelte coraggiose delle persone” ha detto ancora il Senatore, “ma un documento si valuta per quello che c’è scritto sopra. Nel manifesto di Ventotene si prefigura una Europa dal basso, ma una dittatura rivoluzionaria dall’alto, visto che si manifesta esplicitamente sfiducia nella capacità di scelta del popolo e si dice chiaramente che il popolo stesso, non essendo in grado di scegliere, deve essere guidato dall’alto”. Tutto l’articolo di Blitz Quotidiano al link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Roberto Benigni ed il suo sogno d’Europa

Sarà stato uno strano caso del destino, ma la coincidenza tra le dichiarazioni della Meloni su Ventotene e lo spettacolo di Benigni sull’Europa andato in onda la sera stessa su Rai 1 ha dell’incredibile. Comunque, Benigni si è definito un “europeista estremista”, convinto che il nazionalismo sia “il carburante di tutte le guerre, una fede integralista, un’ossessione per la nazione al di sopra di tutto, anche di Dio, una malattia che si maschera di patriottismo”. Parole chiare, dette con equilibrio dal premio Oscar Benigni. “La pagina più commovente ed entusiasmante è stata scritta in Italia, in una piccola isola del Tirreno che si chiama Ventotene. Su questo scoglio, tre uomini, tre eroi, Spinelli, Rossi e Colorni, ebbero un lampo, un’idea, di cambiare tutto, girare pagina: l’idea dell’unità europea. Pensavano al nostro futuro, con un documento che era un sogno ma anche di una concretezza e di una profondità straordinaria”.

BlitQuotidiano

 

La Meloni è intervenuta al Senato: ipotesi di esercito europeo non è all’ordine del giorno

Inizia il dibattito al Parlamento italiano. La premier Meloni, con il Consiglio europeo di Bruxelles ormai alle porte, è intervenuta al Senato della Repubblica: “Rafforzare la difesa non vuol dire solo comprare armi” ha detto. Meloni ha poi ribadito che non è all’ordine del giorno l’ipotesi di un esercito europeo. Sia la Destra che la Sinistra arrivano a questo dibattito segnate dalle divisioni interne, emerse durante la votazione al Parlamento europeo sul Libro Bianco della difesa. Non è semplice per nessuno tenere tutto insieme, nemmeno per la Meloni. Nei suoi calcoli deve tenere di conto anche della politica estera italiana, sempre in precario equilibrio. E dall’altra parte, a Sinistra, vale la medesima difficoltà, tra un Partito Democratico sempre più diviso, ed un Movimento 5 Stelle che cerca di rubargli voti ad ogni passo. E poi ci sono i cespugli, i piccoli partiti, sempre pronti a raccogliere qualche speranza di crescita futura.

laRepubblica

 

Giorgia Meloni al Senato, tra divisioni interne ed equilibri internazionali

“Dopo il diplomatico e accorto intervento di Giorgia Meloni al Senato i casi sono due, ‘tertium non datur’ ci insegnavano i nostri saggi padri latini. O l’Italia volta pagina e si impegna a costruire una nuova Europa capace di essere protagonista e non semplice spettatrice; oppure rimarrà una Italietta che non avrà voce in capitolo in Europa e si limiterà ad essere una ruota di scorta degli Stati forti”. Questa è l’idea di partenza dell’articolo di Bruno Tucci su Blitz Quotidiano. Ma non solo. La riflessione di Tucci cerca di entrare nelle ragioni che hanno mosso l’intervento della Meloni. “Che cosa ha detto Giorgia Meloni sul difficile problema della difesa? È stata accorta sui sostantivi e sugli aggettivi da usare. Però ha aggiunto: ‘Rafforzare le difese non vuol dire soltanto comprare armi”. D’altronde un Paese che vive in una situazione internazionale così complicata ha pure il diritto di guardarsi intorno e di prendere i necessari provvedimenti”.

BlitzQuotidiano

 

Riarmo. Destra e Sinistra nel confronto parlamentare

Il dibatti parlamentare di questi giorni: quanto rischia la Meloni? “Se Giorgia dovesse sbagliare gli interventi di oggi e di domani al Senato e alla Camera il futuro per lei si tingerebbe di nero. Questa è la speranza dell’opposizione che spera sempre in uno scivolone della premier per tornare ad essere protagonista. Il problema è il riamo europeo, sostantivo che non piace a Giorgia la quale preferisce parlare di difesa ritenendo pericoloso mandare truppe in Ucraina” si legge nell’articolo di Bruno Tucci pubblicato su Blitz Quotidiano. “Sembrerà paradossale,” continua Tucci, “ma è su Matteo Salvini che punta la maggior parte degli avversari della premier. Il vice premier è stato sempre contrario al ‘Rearm Europe’ ed infatti a Strasburgo la scorsa settimana ha votato contro rompendo l’asse con la maggioranza”. Per leggere tutto l’articolo è sufficiente cliccare nel link riportato qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Freni (Lega): “Inaccettabile un piano di riarmo da 800 miliardi”

Anche la maggioranza di Governo è divisa sul riarmo. Intervistato da Repubblica, il deputato della Lega Federico Freni ha dichiarato che “per noi è inaccettabile un piano di riarmo da 800 miliardi finanziato a debito. Peraltro ad oggi Rearm è solo una scatola vuota. Dovremmo indebitarci con la benda sugli occhi per ritrovarci poi a dover aumentare le tasse o a tagliare la spesa per la sanità?”. Parole che non lasciano dubbi e che confermano quel che era successo al Parlamento europeo in occasione del voto sul Libro Bianco della Difesa. “Se dovessimo recepire l’indicazione di Rearm dovremmo mettere sul piatto 30-35 miliardi. In pratica una legge di bilancio per le armi, oltre ad altro debito da ripagare. Nella migliore delle ipotesi dovremmo ritardare l’inversione della curva del debito, nella peggiore ci ritroveremmo nel 2031 con un rapporto debito/Pil superiore a quello del 2024. È come scegliere tra la padella e la brace”.

BlitzQuotidiano

 

 

La Germania va avanti: sfondamento del tetto per 500 miliardi

Cambia tutto in Germania. Adesso la sfida tedesca è verso lo sforamento. “Democristiani, socialisti e verdi per uno sfondamento del tetto di 500 miliardi, dopo aver frenato lo sviluppo e benessere dell’intera Europa” si legge in questo articolo di Sergio Carli apparso su Blitz Quotidiano. Il cambiamento tedesco potrebbe avere delle ricadute positive anche per noi italiani. Se le riforme tedesche andranno avanti “ci sarebbe una radicale riduzione del cosiddetto ‘freno al debito’ imposto dopo la crisi finanziaria globale del 2008, ma da allora criticato da molti perché ritenuto obsoleto e tale da imporre alla Germania una camicia di forza fiscale”. L’accordo raggiunto dalle parti “che sperano di formare il prossimo governo include un fondo speciale da 500 miliardi di euro per le infrastrutture e piani per svincolare gli investimenti nella difesa dalle regole del debito del Paese”. Per leggere tutto l’articolo clicca sul link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Il Ministro Giorgetti polemico con il probabile sforamento di bilancio tedesco

La probabile nuova coalizione del Governo tedesco -socialisti, verdi e democristiani- vuole sforare il debito. E questo è un dato che rivoluziona tutto. Forse è anche una buona notizia per l’Italia. Il Ministro Giorgetti fa polemica sul presunto litigio avuto con la Meloni in merito al finanziamento delle armi, ed ironizza sulla nuova politica tedesca dopo le recenti elezioni. “Non è possibile che tu fai delle regole, pensate in tedesco e scritte in inglese, e adesso i tedeschi fanno come gli pare. Hanno annunciato che delle regole approvate, siccome adesso non vanno bene a loro, adesso fanno tutto il contrario”. Ma le sue parole sono pronunciate con il sorriso, senza alzare troppo il livello dello scontro. Giorgetti sa benissimo che questa nuova situazione che arriva dalla Germania potrebbe ribaltare l’Europa sul piano delle politiche di bilancio. Ed è altrettanto consapevole che l’occasione potrebbe essere ghiotta anche per noi italiani.

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Il riarmo europeo divide anche i Ministri della Meloni. Tajani e Giorgetti su posizioni diverse

Le questioni che girano intorno a qualsiasi guerra hanno la straordinarietà di dividere qualsiasi schieramento, sia esso di Governo o d’opposizione. In questo caso specifico, anche tra i Ministri della Meloni, le idee sono diverse. Giorgetti ha manifestato la sua contrarietà a spendere soldi per il riarmo. Intervistato dalla Stampa di Torino, il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, ribadisce invece che “l’Italia è sempre decisa ad aiutare l’Ucraina, ma sul fondo per Kiev da 40 miliardi ci sono molti interrogativi, dovremo già investire molti soldi per adeguarci ai parametri della Nato e per il piano Von der Leyen e dunque va fatta una valutazione complessiva”. Poi però  aggiunge: “Giorgetti ha le sue sacrosante preoccupazioni sui conti pubblici, ma ci sono anche altre priorità di cui tener conto: qui è in gioco la sicurezza nazionale”. La contrapposizione tra Lega e Forza Italia potrebbe essere un nodo difficile da sciogliere per la Meloni.

BlitzQuotidiano

 

Germania vs Burocrazia

La burocrazia diventa un limite da superare anche in Germania. In questo articolo apparso su Blitz Quotidiano, scritto da Mario Tafuri e consultabile dal link qua sotto, si legge che “se la Germania vuole rilanciare rapidamente la sua economia industriale in difficoltà, le aziende affermano che la nuova dirigenza del Paese dovrà ridurre drasticamente la burocrazia, parallelamente ai piani radicali per incrementare gli investimenti pubblici”. Ormai la tendenza è chiara e lo conferma anche una inchiesta della Reuters in Germania, secondo la quale “il costo e la complessità della burocrazia in Germania stanno prosciugando risorse che altrimenti avrebbero potuto essere investite nella modernizzazione delle loro attività”. Si sono fatti sentire anche i grandi banchieri tedeschi, i quali “hanno avvertito che per avere pieno effetto, i giganteschi piani di spesa della nazione per infrastrutture e difesa devono essere accompagnati da un taglio della burocrazia”. La Germania si muove.

BlitzQuotidiano

 

Il parlamento tedesco dà il primo via per superare il freno al debito

Ormai la Germania ha abbandonato il vincolo di bilancio. Sul Fatto Quotidiano si legge che “il Parlamento tedesco ha approvato con i voti di Spd, Cdu-Csu e Verdi le modifiche costituzionali per superare il freno al debito e investire nella difesa, nelle infrastrutture e nei Lander. La presidenza del parlamento ha comunicato il risultato della votazione: hanno votato a favore 513 deputati, 207 contrari. È stata così raggiunta la maggioranza qualificata dei due terzi necessaria per le modifiche costituzionali. Il provvedimento va ora all’esame del Senato federale, il cui voto è previsto per venerdì 21 marzo”. Dunque la Germani va avanti spedita lungo il suo nuovo cammino. Alla coalizione che andrà al Governo, Spd, Cdu e Verdi non rimane altro che sforare i vincoli di bilancio per rilanciare la Germania ed evitare il peggio, cioè far crescere ancora l’estrema destra di AfD fino a farla diventare forza di Governo.

ilFattoQuotidiano

 

Mario Draghi contro l’austerità e i salari bassi

Durante il suo intervento alle Commissioni di Bilancio di Camera e Senato, Mario Draghi ha dichiarato che “l’austerità e i salari bassi hanno compresso la domanda interna e allo stesso tempo non abbiamo fatto nulla per aprire il mercato interno e quindi permettere alle nostre imprese di vendere e di estendersi, soprattutto per i servizi, nel resto della Ue. I servizi sono il 70% del Pil e quindi è fondamentale aprire e fare un mercato più o meno unico”. Parole importanti, che fanno riflettere, soprattutto adesso che la Germania ha deciso lo sforamento di bilancio. Certo, ci sono le guerre, l’instabilità internazionale, la caduta di un mondo e l’arrivo di un altro, tutto vero, ma la svolta tedesca è qualcosa che potrebbe, veramente, determinare la possibilità di un nuovo scenario di crescita per tutta l’Europa. Forse, questa tedesca, è una delle più importanti notizie degli ultimi mesi.

ItaliaOggi

 

Trump e Zelensky si sono sentiti per telefono: un’ora di colloquio

“Ho appena finito un’ottima telefonata con il presidente Zelensky che è durata circa un’ora”. Lo riporta il Fatto Quotidiano riprendendo un post di Donald Trump su Truth. Secondo il Presidente americano il colloquio ha riguardato “per la maggior parte la chiamata di ieri con il presidente Putin per allineare sia la Russia che l’Ucraina in termini di richiesta e necessità. Siamo sulla buona strada e chiederò al Segretario di Stato Marco Rubio e al Consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz di fornire una descrizione accurata dei punti discussi. Tale dichiarazione verrà pubblicata a breve”. Dunque, dopo la sceneggiata dello Studio Ovale, il dialogo è ormai ripreso anche tra i due presidenti. Un buon segnale che potrebbe portare ad una pace, anche se è troppo presto per dirlo. Nelle prossime settimane riprenderanno pure i negoziati tra i team americani e russi in Arabia Saudita, ormai diventato il campo di gioco neutro per eccellenza.

ilFattoQuotidiano

 

Putin e Trump al telefono per quasi due ore

Terminata la lunga telefonata tra Putin e Trump. Nel resoconto della Casa Bianca si legge che “i leader hanno concordato che il movimento per la pace inizierà con un cessate il fuoco energetico e infrastrutturale, nonché con negoziati tecnici sull’attuazione di un cessate il fuco marittimo nel Mar Nero, un cessate il fuco completo e una pace permanete”. E come era ovvio aspettarsi diventa difficile e complicato fare qualsiasi valutazione. Di certo è che gli Stati Uniti e la Russia hanno cominciato un dialogo sulle sorti non solo dell’Ucraina ma anche degli equilibri internazionali. Perché alla fine, la questione Ucraina, è solo uno dei nodi da sciogliere. Il grosso riguarda tutto il resto, compresa la Cina che per adesso tace. Comunque, l’Europa è fuori da tutto, perché ancora non esiste. Sono stati sprecati anni, e adesso per recuperare ci vorrà del tempo, forse troppo.

laRepubblica

 

Trump e Putin hanno parlato anche di Medio Oriente

Quella tra Putin e Trump è stata una delle telefonate più importanti della Storia recente? È ancora presto per dirlo. Di certo, un suo peso specifico l’ha avuto sicuramente. Ma cosa si sono detti i due? Non è facile dirlo. I comunicati ufficiali parlano dell’inizio di un percorso che dovrà portare alla pace. Ma c’è altro. “Trump e Putin hanno anche sottolineato la necessità di migliorare le relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Russia. Il sangue e i tesori che sia l’Ucraina che la Russia hanno speso in questa guerra sarebbero meglio spesi per le esigenze del loro popolo”, si legge nel resoconto fornito dalla Casa Bianca. Inoltre Putin e Trump “hanno parlato ampiamente del Medio Oriente come di una regione nella quale avviare una cooperazione per prevenire futuri conflitti”. I due leader hanno anche concordato sulla “necessità di fermare la proliferazione di armi strategiche”.

BlitzQuotidiano

 

Putin detta le sue condizioni per la tregua

Per quanto riguarda un accordo di pace in Ucraina adesso la palla è passata ai Russi. Putin prende tempo, e a sua volta, detta le condizioni per dire sì agli Stati Uniti. Ma quali sono questi punti? Il primo è il cavallo di battaglia di Mosca, ovvero l’Ucraina deve rimanere fuori dalla Nato. Un punto che oramai sembrerebbe acquisito dalla Russia, perché tra l’altro, l’ingresso nella Nato, vorrebbe dire Terza Guerra Mondiale. Il secondo aspetto fondamentale, e sul quale la Russia non intende retrocedere, riguarda l’immediata sospensione delle armi a Kiev da parte degli alleati. L’ultimo e forse il più complicato riguarda i nuovi confini, che secondo Putin dovrebbero essere congelati sulla linea attuale del fronte. Tre richieste centrali, sulle quali le parti in causa stanno negoziando. Il Presidente americano Trump si dice fiducioso e ribadisce la volontà di incontrare Putin per poterci parlare.

BlitzQuotidiano

 

La portavoce del Ministero degli Esteri russo attacca ancora l’Italia

Ancora lei, Maria Zakharova, la portavoce del Ministero degli Esteri russo: dopo aver attaccato per l’ennesima volta il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, se la prende adesso anche con il Ministro degli Esteri Tajani. Ma quale sarebbe il motivo del contendere? Il Ministro Tajani ha convocato l’ambasciatore russo proprio a seguito dei nuovi attacchi della Zakharova a Mattarella e lei, rispondendo alla richiesta di un suo commento da parte di un giornalista ha dichiarato che la convocazione dell’ambasciatore russo da parte del Ministro Tajani ha “solo attirato l’attenzione sui problemi dell’Italia. Non hanno nulla con cui difendersi -ha proseguito la Zakharova- e quindi hanno deciso di attaccare. Ma lo hanno fatto invano. In primo luogo hanno solo attirato più attenzione sui loro problemi. E in secondo luogo, lo scoprirete più avanti”. Parole non certo amichevoli che danno il senso di una relazione diplomatica tra i due Paesi assai fragile.

BlitzQuotidiano

 

Nato, ammiraglio Giuseppe Cavo: “La guerra è un pessimo affare per tutti”

Il Presidente del Comitato militare della Nato, l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, intervistato dal Messaggero, ci dice che nemmeno la Russia ha tutto questo interesse a proseguire la guerra, perché anche lei sta pagando un prezzo altissimo. Invece, per quanto riguarda la frattura della Nato, l’ammiraglio ha dichiarato che non vede “assolutamente un rischio”. Ma se Kiev non entrerà nella Nato, quali garanzie di sicurezza potrà avere? “La prima garanzia -risponde l’ammiraglio- continueranno a essere le Forze Armate ucraine. Kiev continuerà a ricevere da più paesi contributori un sostegno importante per ricostruire quanto logorato dalla guerra per sviluppare la necessaria deterrenza contro una potenziale nuova aggressione. Le garanzie politiche saranno definite da un giusto accordo di pace che, per essere anche valido e duraturo, dovrà offrire garanzie per tutte le parti coinvolte”. Per leggere tutto l’articolo a firma di Gianluca Pace basta cliccare nel link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Trump vuole il Canada e la Groenlandia

Il Presidente americano Trump torna sulla questione del Canada, e lo fa per dire che “il confine è una linea artificiale disegnata da qualcuno tanti anni fa, non ha alcun senso. Il Canda sarebbe perfetto come Stato, forse il più grande. Perché dovremmo finanziare un altro Paese se non abbiamo bisogno di nessun prodotto?”. Parole chiare, che puntano dritte ad un obiettivo anch’esso molto chiaro, far diventare il Canada il 51esimo Stato degli Stati Uniti d’America. Una politica, quella portata avanti dal tycoon, che riguarda anche la Groenlandia. L’Isola di Ghiaccio è diventata strategica per gli americani, ma non solo per loro. Le recenti elezioni avvenute in Groenlandia hanno premiato il centro-destra ma la questione non è così semplice come potrebbe sembrare. La Groenlandia fa parte della Danimarca, quindi la Nato. Si potrebbe aprire un nuovo fronte anche su questo versante? Può succedere di tutto.

BlitzQuotidiano

 

Donald Trump va giù nei sondaggi

Donald Trump va avanti per la sua strada. Ma i sondaggi non gli danno ragione. Su Repubblica si legge che “oltre la metà degli americano ritiene che Donald Trump sia troppo allineato con la Russia, pensi troppo alle annessioni imperialiste e poco all’inflazione. L’indice di fiducia dei consumatori, intanto è precipitato dal 64,7 di febbraio al 57,9 di marzo, un dato più deludente rispetto alle aspettative del 63,2. Secondo il Wall Street Journal è il livello più basso dal luglio 2022 e il terzo calo consecutivo. Rispetto allo stesso periodo di un anno fa, il calo è del 27%”. Ma i sondaggi, si sa, non  sono perfetti. Tuttavia, possono dare un’idea dell’aria che tira, di una tendenza generale, degli umori che si muovono tra i cittadini. Soprattutto per questa nuova Presidenza americana questi sondaggi potrebbe nascondere un malessere crescente per la politica del tycoon che, per adesso, ha seminato solo incertezza.

laRepubblica

 

Trump dichiara guerra agli Houthi per ripristinare la libera navigazione nel Mar Rosso

“Trump ha dichiarato guerra agli Houthi per ripristinare la libera navigazione nel Mar Rosso. E lo ha fatto ordinando una serie di bombardamenti sulle parti di Yemen, inclusa la capitale, San’a, occupate dai ribelli vicini all’Iran” scrive Sergio Carli in un articolo al quale potrete accedere dal link qua sotto. “I funzionari statunitensi -si legge ancora nell’articolo- hanno affermato domenica che gli attacchi sono stati concepiti come una dimostrazione di forza schiacciante, molto più intensa dell’ordine di attacco sotto l’amministrazione Biden per eliminare la capacità degli Houthi di molestare le rotte di navigazione del Mar Rosso. Gli attacchi hanno anche colpito direttamente la leadership degli Houthi, qualcosa contro cui l’amministrazione Biden ha deciso di non intervenire per timore di una escalation”. Gli attacchi aerei, secondo il ministero della Salute gestito dagli Houthi, hanno ucciso almeno 53 persone e ferite 98.

BlitzQuotidiano

 

Trump se la prende anche con la Fed: “Farebbe molto meglio a tagliare i tassi”

Il Presidente Trump se la prende anche con la Fed. “La Fed farebbe molto meglio a tagliare i tassi, mentre i dazi statunitensi iniziano a farsi strada nell’economia. Fate la cosa giusta. Il 2 aprile è il giorno della liberazione Americana”. In questo articolo del Corriere della Sera si legge che “le tensioni tra Trump e la Fed non sono certo una novità, così come il tentativo di mettere sotto pressione la banca centrale americana. Già nel corso della sua prima presidenza il tycoon ha parlato più volte della Federal Reserve come di un ‘nemico’, ha insultato i suoi funzionari e lasciato intendere di voler cacciare Powell”. Trump si gioca molto in questa partita con la Fed. L’inflazione è uno dei problemi che maggiormente attanagliano gli americani, e le mosse di Powell, soprattutto sul taglio dei tassi, possono fare la differenza in questo campo di scontro. Per l’intero articolo cliccare nel link qua sotto.

CorriereDellaSera

 

Presidente Bce Lagarde sui dazi: “Siamo pronti a negoziare”

La guerra dei dazi, esplosa con la Presidenza Trump, sta provocando una dura reazione anche in Europa. Per la Presidente della Bce Lagarde, si legge su Italia Oggi, le politiche dei dazi “non sono vantaggiose per nessuno”. A perderci sarebbero un po’ tutti quanti, una sconfitta generale che può aprire solo a nuove fasi di crisi nel mondo. “Se dovessimo andare in una vera guerra commerciale, -ha continuato la Lagarde-, in cui il commercio sarebbe notevolmente frenato, questo avrebbe gravi conseguenze per la crescita e per i prezzi in tutto il mondo, ma in particolare negli Stati Uniti”. Tuttavia, secondo Lagarde, queste tensioni potrebbero avere anche un effetto positivo, soprattutto sull’Europa, che mossa da questo nuovo fronte antieuropeista ha la possibilità di un nuovo risveglio, un momento europeo di svolta, la spinta verso l’unità. La politica di Trump sta svegliando l’energia europea? Che sia la volta buona?

ItaliaOggi

 

Bce: con i dazi Usa la crescita europea rischia di ridursi dello 0,3%

Che la guerra commerciale dei dazi fosse una sciagura lo si sapeva. Adesso il concetto è ribadito anche dalla Lagarde: “con i dazi Usa crescita ridotta dello 0,3%” ha dichiarato la Presidente della Bce. Numeri che danno il senso di un danno che potrebbe arrivare e che andrebbe a rovinare sui conti già particolarmente stressati di questa Europa. Quel che poi fa riflettere è pure la consapevolezza che, un eventuale politica di controdazi europea, farebbe solo che peggiorare la situazione. La Presidente infatti ha comunicato che in quest’ultimo caso la crescita sarebbe ridotta dello 0.5%. Una situazione dunque particolarmente critica. Per questa ragione i possibili controdazi europei che sarebbero dovuti entrare in vigore dal 2 aprile, saranno posticipati al 13. L’Europa prende tempo, e spera in una trattativa che si preannuncia molto difficile e complessa. Lagarde comunque ha assicurato che la Bce rimarrà vigile, soprattutto sull’inflazione, il nemico numero uno.

ilFattoquotidiano

 

Come finirà la guerra tra America e Europa?

“La guerra tra America e Europa: come finirà? Quale è la differenza tra i cinquanta Stati che compongono gli Stati Uniti d’America e i 27 Stati che compongono l’Unione europea? Se lo domanda Giorgio Oldoini in un articolo pubblicato su Blitz Quotidiano. “La differenza è che gli Usa sono uno Stato unico, con una sola Storia, una sola costituzione, una sola lingua, un solo esercito, una sola politica estera, un solo sistema fiscale federale. L’Europa -continua Oldoini- è invece una semplice Unione monetaria, costituita tra stati che parlano lingue diverse, che si sono spesso combattuti tra loro, hanno tradizioni diverse e non si sentono membri di un’unica comunità sovranazionale. Hanno 27 eserciti, 27 sistemi fiscali, centinaia di partiti, 27 costituzioni, 27 parlamenti e 27 governi, ciascuno fiero delle proprie diversità e del proprio passato”. Per continuare a leggere l’articolo cliccare sul link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Tesla scrive una lettera a Trump per i pericolo derivanti da una guerra commerciale

Tesla scrive a Trump perché preoccupata per la guerra dei dazi. Lo si legge sul Corriere della Sera, secondo il quale Tesla avrebbe rimarcato al Presidente americano “una serie di pericoli derivanti dall’approccio muscolare di Trump ai rapporto economici con gli altri Paesi. Il costruttore texano ricorda di aver già subito in passato un aumento dei dazi sulle esportazioni in altri Paesi a causa delle iniziative degli Stati Uniti sul commercio. Eventuali nuove tariffe ritorsive da parte di Cina, Messico, Canada o Unione europea rischiano di far lievitare i prezzi delle vettura prodotte in Usa, danneggiando la competitività di Tesla che genera all’estero oltre la metà dei suoi 97 miliardi di ricavi”. Un campanello d’allarme che è suonato due volte: per Trump e per lo stesso Musk che adesso deve fare i conti con gli effetti negativi derivati dal suo nuovo ruolo politico.

CorriereDellaSera

 

Ancora problemi per Tesla: richiamerà 46 mila Cybertruck per un difetto della carrozzeria

Momento non particolarmente felice per Tesla, il marchio di automobili di Elon Musk. Dopo le grosse perdite nel mercato europeo e cinese, arriva adesso una nuova grana. Su Repubblica si legge che tesla avrebbe “annunciato che richiamerà oltre 46 mila Cybertruck venduti negli Stati Uniti per un problema di sicurezza”. Le cause sarebbero da ricollegare ad un possibile distacco dei pannelli di rivestimento esterni in acciaio durante la marcia del veicolo. Un problema non di poco conto, un difetto che per Tesla riguarderebbe solo l’1% dei veicoli”. Notizia quest’ultima che comunque non alleggerisce le tensioni di questo periodo. Non è un caso se la Casa Bianca si è trasformata in uno spot per Tesla, con il Presidente Trump che dice di averne comprata una. Dopo quell’evento le azioni del marchio hanno ripreso a salire. Per leggere tutto l’articolo cliccare nel link qua sotto.

laRepubblica

 

Il Salone Internazionale dell’Auto di Vancouver esclude Tesla: questioni di sicurezza

Altro duro colpo per Tesla: “è stata esclusa dal Salone Internazionale dell’Auto di Vancouver a causa di problemi di sicurezza legati all’azienda e al suo fondatore, Elon Musk. Gli organizzatori dell’evento hanno deciso di rimuovere il marchio per garantire la sicurezza dei visitatori, degli espositori e del personale”, si legge su Blitz Quotidiano. “La decisione arriva in un momento di crescente protesta in Canada contro Musk e la sua azienda”. Potremmo anche dire ospiti non graditi. La guerra commerciale scatenata da Trump contro il Canada, e probabilmente anche le mire coloniali americane  hanno creato comprensibili tensioni nell’opinione pubblica. Il sabotaggio dei prodotti americani, con tanto di cartelli esposti nei punti vendita, ne sono la più evidente conferma. Ci saranno altre ripercussioni per Tesla? È probabile. Solo un positivo negoziato tra i due Paesi potrebbe riportare la situazione in un contesto più sereno.

BlitzQuotidiano

 

Il mercato delle uova americane è in crisi e Trump prova a comprarle anche in Europa. Lo dice l’Agenzia Reuters

È la nemesi: il Presidente Trump ha bisogno di uova e per calmierare il mercato americano le va a chiedere anche all’Europa. Si, sembra una barzelletta ma non lo è. Anche la Danimarca pare sia stata consultata ma la risposta è stata picche. Del resto, non potrebbe essere altrimenti, soprattutto dopo la contrapposizione tra Stati Uniti e Danimarca per la Groenlandia. “Lo rivela la Reuters, un cui corrispondente ha letto la lettera di richiesta americana. Gli Stati Uniti, scrive Reuters, hanno contattato la Danimarca e altre nazioni europee chiedendo se possono esportare uova, poiché gli americani devono far fronte all’impennata dei prezzi delle uova, ha affermato venerdì l’associazione delle uova del paese nordico”. Intanto, si legge in questo articolo di Maria Vittoria Prest su Blitz Quotidiano, la Turchia di Erdogan starebbe già esportando 15 mila tonnellate di uova. Chissà se l’Italia è stata consultata e quale l’eventuale risposta.

BlitzQuotidiano

 

Trump si scaglia contro i media americani che lo criticano

“La CNN e la MS-DNC, che scrivono cose negative su di me il 97,6% delle volte, sono di fatto le braccia politiche del Partito Democratico. Secondo me, sono corrotti e quello che fanno è illegale”. Ad affermarlo è stato il Presidente degli Stati Uniti Trump durante un discorso al Dipartimento di Giustizia. “Non importa quanto sia stata grande la mia vittoria -ha continuato-, questi canali e giornali non sono diversi da operatori politici ben pagati. Questo deve finire, dovrebbe essere illegale. Stanno influenzando i giudici, cambiando la legge, e non credo che tutto questo sia legale. E lo fanno in totale coordinamento tra di loro”. Accuse pesanti quelle del tycoon. Si tratta di capire se avranno un seguito, ovvero se il Presidente presenterà dei provvedimento nella direzione che ha indicato. Dunque, in America, si va verso il soffocamento della libertà di stampa? Criticare diventerà illegale?

BlitzQuotidiano

 

La Casa Bianca chiude Voice of America

“L’amministrazione Trump ha messo in congedo i giornalisti di Voice of America e di altre emittenti finanziate dagli Stati Uniti, congelando bruscamente media decennali considerati da tempo fondamentali per contrastare le offensive informative russe e cinesi. Centinaia di dipendenti di Voa, Radio Free Asia, radio Free Europa e altre emittenti hanno ricevuto un’email nel fine settimana in cui si dice che saranno banditi dai loro uffici e dovranno consegnare i pass stampa e le attrezzature fornite dall’ufficio”. Lo si legge in un articolo a firma di Lorenzo Briotti apparso su Blitz Quotidiano. L’iniziativa della nuova Presidenza fa il paio con le recenti dichiarazioni del Presidente Trump contro i media americani che lo criticano. “La Casa Bianca -si legge ancora nell’articolo- ha quindi affermato che i tagli garantiscono che ‘i contribuenti non saranno più responsabili della propaganda radicale’. Per leggere tutto l’articolo di Lorenzo Briotti, cliccare sul link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Trump vs Burocrazia: il Presidente dovrà reintegrare 24.000 dipendenti federali che aveva licenziato

Il Presidente Trump costretto a reintegrare 24.000 dipendenti federali che aveva licenziato. Lo scrive il Washington Post citando i documenti depositati in uno dei due casi in cui un giudice federale ha dichiarato illegali i licenziamenti. “La decisione dei giudici,” si legge in questo articolo su Blitz Quotidiano a firma di Lorenzo Briotti, “avviene mentre l’amministrazione Usa si appresta a continuare le drastiche riduzioni di personale. Nel mirino del tycoon è finito ora il ramo di ricerca scientifica dell’Epa (Environmental Protection Agency). Come riporta il New York Times, fino a 1.155 chimici, biologi e altri scienziati dell’agenzia Usa per l’ambiente potrebbero essere licenziati nell’ambito di un piano per smantellare l’Office of Research and Development, secondo i documenti esaminati dai democratici membri del comitato scientifico della Camera”. Lo smantellamento della burocrazia è stato un cavallo di battaglia di Trump durante la campagna elettorale. Adesso la realtà con la quale deve confrontarsi è un’altra.

BlitzQuotidiano

 

Chi sarà il successore di Trump alla Casa Bianca? Vance si prepara a correre, ma…

Cosa succederà nel 2028 in America? Trump si ricandiderà? Manca ancora del tempo, ma in un interessante articolo apparso su Repubblica già se lo chiedano. E l’interrogativo è di quelli che ci stanno tutti. Perché eventuali ‘corse alla Presidenza’ potrebbero minare l’attuale amministrazione. Nell’articolo si legge che il senatore repubblicano dell’Indiana Jim Banks ha confessato all’agenzia Axios che l’attuale vice di Trump può diventare a tutti gli effetti il suo successore: “Penso sia inevitabile che Vance sarà il candidato, lui è il futuro del movimento America First e ha già dimostrato il suo valore”. Ma non tutti la pensano come lui. “Bannon e il cerchio magico del tycoon puntano ad aggirare il limite dei due mandati. Il partito, dovessero trovare la strada, non si opporrà, annichilito com’è dallo strapotere di The Donald, anche se Trump nel 2028 avrà 82 anni”. Al link qua sotto tutto l’articolo.

laRepubblica

 

L’Europa e la Chiesa si salveranno solo a trazione femminile

“L’Europa è sconfitta, morta, abbattuta”, scrive Giovanni Pizzo su Blitz Quotidiano, e “le cause sono tante, ma io voglio proporne una, provocatoria, ma con possibilità di soluzione. La causa della sconfitta dell’Occidente sono le donne. Attenzione, loro non hanno alcuna colpa, se non una. La loro emancipazione. Questa, dalle suffragette in avanti, ha conosciuto nello scorso secolo un progresso inarrestabile, con varie tappe di conquista, dal voto alla lavatrice, da Mary Quant a Janes Joplin, dagli studi all’autonomia vaginale. Ma negli ultimi trent’anni questa crescita di woman power è stata veramente esplosiva, fino a Ursula&Giorgia”. “L’occidente però”, scrive Pizzo, “era stato costruito sul pensiero greco-romano, in cui la donna non mangiava nemmeno insieme agli uomini, come è ancora oggi nel mondo islamico, che ha molti più seguaci di quello cristiano. La sottomissione della donna al potere maschile è stata la regola per migliaia di anni”. L’intero articolo cliccando nel link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

La Striscia di Gaza torna all’inferno: Israele riprende la guerra

Si riaprono le porte dell’inferno per la Striscia di Gaza. Finita la tregua, Israele riprende la sua guerra. Già oltre 400 i morti, tanti bambini, un drammatico ritorno alle armi. La nuova operazione è stata ribattezzata “Forza e spada”. L’Alto commissario Onu, Volker Türk, si è detto “inorridito dagli attacchi aerei e dai bombardamenti israeliani di ieri sera a Gaza. La Guerra deve finire -ha dichiarato- e questo incubo deve finire immediatamente”. La direttrice generale dell’Unicef Catherine Russell ha fatto un appello: “Esortiamo tutte le parti a ripristinare immediatamente il cessate il fuoco e chiediamo ai Paesi che hanno influenza di usare la loro voce per garantire che la situazione non si deteriori ulteriormente. Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato da tutte le parti, consentendo l’immediata fornitura di aiuti umanitari, la protezione dei civili e il rilascio di tutti gli ostaggi”. Chi accoglierà queste parole?

BlitzQuotidiano

 

Netanyahu: “Potrebbe aprirsi un fronte ampio anche in Cisgiordania”

Nessuno dice a Trump che la sua politica per una tregua nella Striscia di Gaza è drammaticamente fallita? Sul Fatto Quotidiano si legge che la Protezione civile ha comunicato che dalla ripresa dei raid i morti sarebbero 436, cioè in 48 ore. La guerra è anche poi guerra di propaganda. Hamas sostiene “che Israele è responsabile delle conseguenze dell’incursione”. Netanyahu invece dichiara che “potrebbe aprirsi un fronte ampio anche in Cisgiordania”. Insomma, le porte dell’inferno si sono riaperte, e la comunità internazionale tace. Si parla tanto di Europa, ma su questo versante non dice quasi niente. La tregua è durata poco, pochissimo, ed il fronte di guerra è ripartito. L’operazione diplomatica degli Stati Uniti è servita veramente a poco. Netanyahu dal canto suo deve fare i conti con una situazione politica interna molto difficile e con un’opinione pubblica che non perde occasione per criticarlo duramente. Si susseguano manifestazioni contro di lui per la liberazione degli ostaggi.

ilFattoQuotidiano

 

Papa Francesco: “C’è un gran bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità”

Il Papa scrive al Direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana. Dal Policlinico Gemelli, dov’è ricoverato dal 14 febbraio per una polmonite bilaterale, il Papa ha voluto evidenziare nel suo scritto l’importante ruolo che ricoprono i quotidiani, e soprattutto la responsabilità delle parole che utilizzano nell’esercizio del proprio lavoro. “Non sono mai soltanto parole -ha scritto il Papa- sono fatti che costruiscono gli ambienti umani. Possono collegare o dividere, servire la verità o servirsene”. Francesco ha poi ribadito che “dobbiamo disarmare le parole, per disarmare le menti e disarmare la Terra. C’è un gran bisogno di riflessione, di pacatezza, di senso della complessità”. Uno scritto, quello del Papa al Corriere della Sera, che arriva proprio nel drammatico giorno del ritorno alla guerra nella Striscia di Gaza. “Le diplomazie e le organizzazioni internazionali hanno bisogno di nuova linfa e credibilità” scrive Francesco.

BlitzQuotidiano

 

L’Ungheria vieta per legge il Pride delle comunità LGBTQ+

L’Ungheria, sempre meno democratica, si allontana dall’Europa. Con l’ultimo provvedimento, vieta per legge la marcia del Pride delle comunità LGBTQ+. Sono previste multe per gli eventuali organizzatori ed alle persone che decideranno di partecipare all’evento di Budapest. Non propriamente una delibera all’insegna della democrazia. La nuova legge stabilisce che “non si possono tenere riunioni che violino il divieto stabilito dalla legge sulla protezione dei bimbi. Altresì il nuovo divieto afferma che questa limitazione è necessaria “per assicurare che in Ungheria si svolgano solamente le assemblee che tengono conto del diritto dei bambini a uno sviluppo fisico, psichico e morale adeguato”. Una scelta, quella dell’Ungheria, che sta facendo discutere. Anche perché, il divieto al Pride, avviene in un Paese dell’Europa. Le domande vengono spontanee: cosa lega l’Ungheria all’Europa? Com’è possibile, in queste condizioni, arrivare alla decantata Unità? Come poter conciliare tra di loro differenze così profonde?

BlitzQuotidiano

 

‘Patto sulla Migrazione’ è priorità per la Commissione europea

L’attuazione del Patto sulla Migrazione è una delle priorità dell’Unione europea. L’ha affermato la Presidente della Commissione Ursula Von der Leyen. L’esecutivo “sta lavorando a proposte per accelerare aspetti mirati del Patto, inclusa la designazione di Paesi di origine sicuri con eccezioni, che, se applicati il prima possibile, miglioreranno l’efficienza del nostro sistema di asilo”. Nella nuova proposta sui rimpatri, la Presidente evidenzia che “stiamo anche aprendo la possibilità per gli Stati membri di stabilire ‘hub di rimpatrio’ in Paesi terzi”. Una specifica molto importante, soprattutto per la Premier Meloni. Dunque l’Europa si appresta a cambiare marcia su questo tema? La Meloni sa che si gioca molto. La buona riuscita o il fallimento del ‘progetto Albania’ dipenderà in buona parte da questo Patto sulla Migrazione europeo. Quanto potrebbe pesare rispetto anche alle altre partite aperte non è possibile saperlo. Di certo, occorre aspettare e vedere come il Patto sarà dispiegato negli atti.

BlitzQuotidiano

 

Arrestato il Sindaco di Istanbul Ekrem Imamoglu

La polizia turca ha arrestato il Sindaco di Istanbul, Ekrem Imamoglu. L’accuse sono molte. “Uno dei suoi assistenti”, si legge in questo articolo di Blitz Quotidiano, “ha riferito che il primo cittadino è stato condotto al quartier generale della polizia. L’arresto è stato disposto con accuse pesanti: ‘estorsione, corruzione, frode e turbativa d’asta da parte di un’organizzazione criminale’, oltre al presunto ‘favoreggiamento dell’organizzazione terroristica del PKK’. È quanto riportano i media turchi, sebbene manchino conferme ufficiali”. Ekrem Imamoglu è figura di spicco dell’opposizione ad Erdoğan, e  forse è l’unico che potrebbe batterlo alle prossime elezioni. Poco prima dell’arresto ha spiegato, in un video diventato subito virale, che “centinaia di poliziotti si sono presentati alla mia porta e hanno fatto irruzione in casa mia. Ho fiducia nella mia nazione”. L’operazione della polizia non si è fermata al primo cittadino: negli stessi raid sono state arrestate circa cento persone a lui vicine.

BlitzQuotidiano

 

Ekrem Imamoğlu, chi è il Sindaco di Istanbul, primo oppositore di Erdoğan, arrestato ieri dalla polizia turca

Ekrem Imamoğlu è il Sindaco di Istanbul. Ieri la polizia turca l’ha arrestato nella propria abitazione con una serie di pesanti accuse. Ma chi è esattamente Ekrem Imamoğlu? In un articolo pubblicato su Blitz Quotidiano, Gianluca Pace ne ricostruisce la storia personale e politica. “Nato ad Akçaabat in una famiglia sunnita osservante, Ekrem Imamoğlu ha completato gli studi superiori presso il liceo scientifico di Trebisonda. Successivamente, si è iscritto alla facoltà di ingegneria civile dell’Università del Mediterraneo Orientale a Famagosta e, in seguito, alla facoltà di scienze della comunicazione della Girne American University di Kyrenia, entrambe situate a Cipro del Nord. A soli 17 anni si è trasferito a Istanbul, dove ha poi conseguito una laurea in economia aziendale e un master in gestione delle risorse umane presso l’Università di Istanbul”. Per continuare a leggere l’articolo di Gianluca Pace, cliccare il link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Matteo Salvini premiato da Orban

Dal punto di vista politico la notizia è importante: “il Vicepremier e Ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini”, si legge su Blitz Quotidiano, “ha ricevuto a Bruxelles il premio Hunyadi Jànos, un riconoscimento ungherese assegnato dalla Foundation for a Civic Hungary, un’organizzazione legata a Fidesz, il partito del premier ungherese Viktor Orban. Il premio prende il nome da un celebre condottiero del XV secolo, noto per aver difeso l’Europa cristiana dall’avanzata ottomana.” Alla cerimonia ha partecipato anche Marine Le Pen. “Quando sono stato a Pontida,” ha detto Orban, “Salvini era perseguitato dal carcere dei globalisti per aver difeso i sacri confini nazionali dagli immigrati: poi è stato assolto e ha trionfato la verità. Oggi è il secondo momento di verità: Salvini e Hunyadi sono due guerrieri della stessa battaglia”. Ancora una volta scoppiano dentro al Governo Meloni le contraddizioni sul modello d’Europa da seguire. La politica estera torna ad essere la padrona.

BlitzQuotidiano

Snam, chiude il 2024 producendo utili e conferma gli obiettivi finanziari del 2025

“Snam ha chiuso il 2024 con un utile netto adjusted di Gruppo pari a 1.289 milioni di euro (+10,4%). Investimenti record (+31,0%) e crescita significativa dell’EBITDA adjusted (+13,9%) a 2.753 milioni di euro (+13,9%)”. Numeri importanti per Snam che, come si legge in questo articolo di Italia Oggi, “sono stati in parte controbilanciati dai maggiori oneri finanziari netti, connessi, in particolare, all’aumento del costo medio del debito netto e dell’esposizione finanziaria media, oltre che da maggiori imposte”. Tuttavia, si legge ancora nell’articolo, Snam ha potuto elaborare un piano importante anche per il prossimo anno: infatti Snam “conferma gli obiettivi finanziari del 2025: investimenti complessivamente pari a 2,9 miliardi di euro, di cui 2,5 miliardi di euro in infrastruttura gas; 0,4 miliardi di euro per la transizione energetica. L’utile netto adjusted dovrebbe raggiungere 1,35 miliardi di euro”. Per approfondire l’argomento e leggere tutto l’articolo clicca nel link qua sotto.

ItaliaOggi

 

Commercio: per l’Italia leggera crescita dell’export a gennaio

In un articolo pubblicato su Italia Oggi si legge che “a gennaio l’Istat stima una crescita congiunturale più ampia per le importazioni (+3,2%) rispetto alle esportazioni (+0,6%). Su base annua diminuiscono le esportazioni di auto, mentre crescono quelle di articoli farmaceutici e chimici. Tra i paesi che più partecipano agli scambi commerciali con l’Italia c’è la Svizzera, dall’altro canto però si allontana la Cina”. Dunque un dato in chiaro scuro per l’Italia. “L’andamento degli scambi con l’estero, a inizio 2025, si traduce in un disavanzo commerciale molto contenuto. In lieve peggioramento il deficit energetico -si legge sempre nel medesimo articolo-, i prezzi all’import segnano un nuovo aumento congiunturale e mostrano un’accelerazione della crescita tendenziale. Spiegano tali dinamiche i rialzi dei prezzi dei prodotti energetici (in particolare petrolio greggio) e dei beni intermedi”. Per andare all’articolo di Italia Oggi, cliccare sul link qua sotto.

ItaliaOggi

 

Generali rinnoverà vertici e CdA della compagnia

È convocata per l’8 maggio l’assemblea delle Generali per il rinnovo di vertici e cda della compagnia. Ovviamente c’è grande attesa, soprattutto alla luce della ‘scalata ostile’ di Monte dei Paschi. I giornali hanno cominciato ad accendere i propri riflettori su questo importante passaggio. Mario Tafuri, su Blitz Quotidiano, riporta la sintesi di una lunga analisi di Neil Unmack su Reuters, ed il punto di vista di Laura Galvagni del Sole24Ore. Visioni diverse, ma che evidenziano entrambe l’importanza della nuova struttura che verrà nominata in assemblea. “Il capitalismo italiano ha fatto molta strada nel ripulirsi dai giorni in cui i potenti broker esercitavano il loro controllo sulle principali istituzioni finanziarie del paese attraverso opachi accordi segreti. Ma se la governance di Generali diventasse più complessa e più debitrice di potenti attori locali, gli investimenti stranieri potrebbero vederla come un’altra ragione per evitare l’Italia”.

BlitzQuotidiano

 

 

Il Governo Meloni verso un riordino delle accise sui carburanti

La notizia è che il diesel consterà di più e la benzina di meno. Ma non sarà questa un’oscillazione derivante dal mercato o dal costo delle materie prime che, come sempre, ha poi una ricaduta finale nelle stazioni di servizio e nel portafoglio dei cittadini. Questa volta è una scelta politica a determinare il costo di diesel e benzina. E la scelta politica è stata fatta dal Governo in vista di un riordino delle accise sui carburanti. A oggi le accise del gasolio e della benzina sono pari rispettivamente a circa 62 e 73 centesimi al litro. Con questa operazione il diesel dovrebbe aumentare di 1-2 centesimi mentre la benzina vedrebbe un calo della stessa misura. La battaglia sulle accise è da sempre stato un punto qualificante della politica portata avanti dalla Meloni. Soprattutto per un video di qualche anno fa, diventato virale, nel quale la Meloni si scagliava contro le accise.

BlitzQuotidiano

 

Unicredit, un altro passo in avanti verso la tedesca Commerzbank

Ancora avanti la scalata di Unicredit alla banca tedesca Commerzbank. Un altro piccolo passo è stato fatto, determinato dall’autorizzazione ricevuta dalla Bce ad acquisire una partecipazione diretta in Commerzbank fino al 29,9%. “Ma perché l’istituto guidato da Andrea Orcel possa effettivamente convertire in azioni il 18,5% circa che detiene in strumenti derivati -si legge sul quotidiano la Repubblica- bisognerà aspettare altri quattro mesi circa, finché non arriverà il via libera anche dall’antitrust tedesco. La conclusione positiva dell’iter, prosegue la nota dell’istituto bancario, è necessario prima che la quota di circa 18,5% detenuta tramite strumenti derivati possa essere convertita in azioni. La banca milanese è infatti tuttora in attesa della conclusione delle valutazioni dell’Autorità federale tedesca e solo dopo potrà effettivamente determinare azioni Commerzbank fino al 29,9% del capitale”. Per il 27 marzo è stata convocata l’assemblea di Unicredit per approvare l’aumento di capitale al servizio dell’offerta lanciata.

laRepubblica

 

Redditi italiani: cresciuti tra il 2021 ed il 2023. Sondrio da record, più 17%

Buone notizie per i redditi italiani. Secondo l’analisi di Unioncamere-Centro Studi Guglielmo Tagliacarne salgono i redditi dal 2021 al 2023 in tutte le province tra il 2021 e il 2023. In un articolo apparso su Italia Oggi, consultabile al link qua sotto, “sono i cittadini di Sondrio ad avere visto il proprio reddito aumentare più di tutti, del +17% arrivando nel 2023 ad un reddito disponibile delle famiglie di 4 mila euro. Milano è invece ancora una volta la città con il reddito pro capite più alto, pari a 34.855 euro, fa da contraltare Foggia, ultima con 14.554 euro a testa”. Si legge ancora nell’articolo che “a contribuire alla crescita del reddito disponibile è soprattutto la componente legata al reddito da lavoro dipendente, che rappresenta la parte largamente maggioritaria delle entrate delle famiglie italiane. Tra il 2021 e il 2023, quest’ultima voce è infatti aumentata dell’11,8% a fronte dell’11,3% del reddito complessivo disponibile”.

ItaliaOggi

 

Intervista a Marta Cosulich, l’Ad del “Gruppo Cosulich SpA”

Marta Cosulich è Amministratore Delegato e membro del CdA del Gruppo Fratelli Cosulich. Il Gruppo Cosulich SpA, abbraccia tutti i settori dello shipping, con tecnologie di ultima generazione e una lunga storia di esperienza. Chiave del loro successo anche le diverse aree di specializzazione, attivate con partnership mirate con armatori, società di logistica, spedizionieri NVOCC, oltre che spedizionieri di container e merci. Blitz Quotidiano ha riportato questa intervista all’Ad Marta Cosulich. “Oggi lei è amministratore delegato del Gruppo Cosulich, con i cugini Augusto, Matteo, Timothy, Tommaso, Stefano… 5 uomini! Cosa ci racconta della parità di genere? Sono stata la prima donna della famiglia ad entrare in un mondo maschile -risponde l’Ad- ma non ho mai vissuto questa dinamica come un ostacolo: nel nostro gruppo il valore di una persona si misura sulle competenze, non sul genere”. Tutta l’intervista al link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Nuovo regolamento Ue per agricoltura e industria, la burocrazia che non aiuta gli Stati membri

Tutti contro i dazi di Trump, ma i problemi agli Stati membri arrivano anche direttamente dall’Europa. L’ultimo, in ordine di tempo, è un nuovo regolamento, che entrerà in vigore dalla fine dell’anno, -salvo ripensamenti-, che complicherà l’import di caffè, soia, legno, caucciù e carta. In questo caso la novità riguarda l’obbligo della tracciabilità per fornitori e produttori. Anche in questo caso il Vecchio Continente si trova tra la stretta morsa di un’economia che morde e una burocrazia che, in molti casi, ne determina gioie e dolori. Certo, la tracciabilità è una scelta giusta, anche in termini di sostenibilità di un prodotto ma c’è da trovare il giusto equilibrio con una serie di economie che si fanno sempre più complicate da raggiungere in mercati globali che di colpo si restringono per la guerra commerciale dei dazi imposta dal Presidente americano. Il ‘fuoco amico’ non aiuta.

ItaliaOggi

 

L’ex Ilva di Taranto va a Baku Steel

La notizia è di quelle importati: l’ex Ilva di Taranto sarà venduta agli azeri di Baku Steel. Il Fatto Quotidiano ci dice che “al termine di un bando di gara, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, ha annunciato che i commissari ‘mi hanno preannunciato che invieranno una richiesta formale per essere autorizzati a un negoziato’. È dunque la loro la proposta migliore. Ora dovrà esprimersi il comitato di sorveglianza, poi ci sarà il via libera del ministero e si aprirà la trattativa con i sindacati che sono già sul piede di guerra per la continua cassa integrazione”. La procedura però ha bisogno ancora di tempo, soprattutto perché ci sarà da decidere se lo Stato entrerà nel capitale. Passaggio quest’ultimo non banale, che si andrebbe a quantificare per una quota pari al 10%, circa 50 milioni di euro. Tutto l’articolo al link qua sotto.

ilFattoQuotidiano

 

Greenpace condannata ad un risarcimento da 660 milioni di dollari

Greenpeace ad un passo dal fallimento. In un articolo apparso su Repubblica si legge che “una giuria del North Dakota ha riconosciuto a una compagnia petrolifera del Texas un risarcimento record di 660 milioni di dollari, ritenendo Energy Transfer danneggiata e diffamata da Greenpeace per il suo ruolo svolto nelle proteste che quasi una decina di anni fa avevano portato al blocco della Dakota Access Pipeline”. La sentenza è di quelle pesanti, che potrebbe avere una ricaduta drammatica sulle attività di Greenpeace. Si legge ancora nell’articolo che “la sentenza riguarda un impianto che trasporta greggio dal North Dakota al Midwest, negli Stati Uniti, un progetto controverso e contrastato da molti ambientalisti e dalle comunità di nativi americani. Lunga quasi tremila chilometri, la conduttura era stata costruita nel 2016, ma aveva subito sollevato preoccupazioni per i rischi ambientali, inclusa la contaminazione delle risorse idriche e i danni alle terre sacre delle tribù native”.

laRepubblica

 

Venduti i Boston Celtics, 6,1 miliardi di dollari per la franchigia più titolata dell’Nba

Una delle squadre di pallacanestro più iconiche al mondo, i Boston Celtics, è stata venduta per 6,1 miliardi di dollari. Un record per lo sport americano. In assoluto la cifra più esorbitante che mai sia stata spesa. La franchigia è andata ad un consorzio guidato da William “Bill” Chisholm. I Boston Celtics sono la squadra NBA con più titoli, per l’esattezza 18. In questo articolo pubblicato su Repubblica si legge addirittura che “i Golden State Warriors di Stephen Curry” altra gloriosa squadra americana, “sono i più ‘ricchi’, con un valore di 9,4 miliardi. L’impennata dei diritti televisivi – la Nba ha firmato un accordo di 11 anni da 76 miliardi con Disney, NbcUniversal e Amazon – hanno contribuito a gonfiare le valutazioni”. Dunque i Boston Celtics cambiano proprietario, ma sarà il campo a dare il verdetto finale, perché sempre di sport stiamo parlando, ed in questo, se non metti il pallone dentro al canestro, vai poco lontano.

laRepubblica

 

Assassinio JFK, desecretati gli ultimi documenti: 80 mila pagine

In questa prima porzione di mandato, Trump ne ha fatte molte di cose, forse anche troppe. Tra le altre ha deciso anche di desecretare gli ultimi documenti relativi all’assassinio di John F. Kennedy. In questo articolo del Fatto Quotidiano si legge che “gli archivi nazionali degli Stati Uniti hanno reso pubblico l’ultimo lotto di file (80 mila pagine, suddivise in oltre mille pdf)”. Adesso si tratterà di studiarli. “Negli ultimi decenni”, si continua a leggere nell’articolo, “sono state pubblicate milioni di pagine di documenti relativi all’assassinio dell’allora presidente Kennedy, ma altre migliaia erano state trattenute su richiesta della Cia e dell’Fbi in nome di preoccupazioni per la sicurezza nazionale. Secondo gli esperti delle vicende le nuove pubblicazioni offrono, ad una prima lettura, poche novità significative. Tuttavia, aggiungono, servirà del tempo per effettuare un’indagine dettagliata di tutte le nuove informazioni”. Per leggere tutto l’articolo cliccare sul link qua sotto.

ilFattoQuotidiano

 

JFK, desecretati nuovi files: “Avete molto da leggere” ha detto Trump ai giornalisti

Durante la sua campagna elettorale Trump l’aveva detto: se fosse stato eletto Presidente avrebbe desecretato l’ultima porzione di documenti relativi all’assassinio di JFK. Detto fatto. In totale arriveranno 80.000 mila pagine. La prima parte messa a disposizione ne conta 30.000. In questo articolo del Wall Street Journal si legge che “gli avvocati della divisione per la sicurezza nazionale del Dipartimento di Giustizia sono stati incaricati di esaminare centinaia di documenti ciascuno, cosa che hanno fatto fino a tarda notte di lunedì, in preparazione della pubblicazione, secondo una persona a conoscenza della questione. L’ufficio del direttore dell’intelligence nazionale, Tulsi Gabbard, ha detto che i funzionari stavano lavorando per desecretare ulteriori documenti ancora coperti dalla giuria popolare e da altre leggi sulla segretezza”. ‘Avete molto da leggere’, ha detto il Presidente ai giornalisti durante la visita al John F. Kennedy Center for the Performing Arts. Per accedere a tutto l’articolo cliccare il link qua sotto.

TheWallStreetJournal

 

Morto lo storico Lucio Villari

Morto lo storico Lucio Villari, aveva 91 anni. “Il suo volto,” si legge in questo articolo del Fatto Quotidiano, “è diventato riconoscibile negli ultimi trent’anni per essere stato capace di indossare anche l’abito del divulgatore in tv, in particolare sulla Rai, della materia su cui tanto aveva studiato. Il mondo accademico ricorda uno dei più grandi intellettuali i cui studi si sono concentrati in particolare nel periodo tra il Settecento e il Novecento e in particolare la Rivoluzione francese, quella industriale e l’affermazione del capitalismo, il Risorgimento italiano”. Lucio Villari è morto domenica sera al Policlinico Gemelli. Ai famigliari è arrivato il cordoglio anche del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella: “studioso insigne e fine intellettuale, riferimento di generazioni di storici, uomo di grande cultura, capace di coniugare rigore scientifico e passione per la democrazia e la giustizia” sono state le sentite parole del Presidente.

ilFattoQuotidiano

 

‘La locandina’ di Blitz Quotidiano consiglia Carnage, un film di Roman Polański

La locandina di Blitz Quotidiano consiglia ‘Carnage’ per la regia di Roman Polański. “A Brooklyn, nel bel mezzo di un parco”, si legge nella recensione di Giuseppe Avico, “due ragazzini litigano, fino a quando uno colpisce violentemente l’altro con un bastone. L’episodio riunisce i rispettivi genitori, i quali dovranno capire come agire. Così Alan (Christoph Waltz) e Nancy Cowan (Kate Winslet) vengono ospitati nell’appartamento dei Penelope (Jodie Fostwer) e Michael Longstreet (John C. Reilly), i genitori del bambino vittima dell’aggressione. La pacifica conversazione porterà i quattro a divergere su praticamente ogni aspetto della questione e non solo, fino a quando la situazione sfuggirà di mano lasciandoli in balia delle proprie convinzioni, dei loro tic e di un nervosismo di fondo che si fa sempre più evidente e contorto di minuto in minuto”. Per continuare a leggere la recensione al film basta cliccare sul link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

L’Ordine dei giornalisti ha ancora un ruolo? L’analisi di Bruno Tucci

“Un grande interrogativo riguarda oggi il mondo dell’informazione: esiste l’Ordine dei giornalisti? Si può dire che ha ancora un ruolo, oppure è un ente obsoleto, antico, non alla pari con i tempi? Insomma, vecchio e inutile tale da abolirlo?” Se lo chiede Bruno Tucci in questo interessante articolo pubblicato su Blitz Quotidiano. “Chi la pensa in questo modo si è mai chiesto cosa vorrebbe dire toglierlo di mezzo? Probabilmente no -scrive Tucci-, perché vorrebbe significare fare alla politica un grosso regalo, libera di poter parlare liberamente, senza l’angoscia di vedere il giorno dopo le giuste critiche che i responsabili dell’intervento meritano”. Certo, Tucci ha le idee chiare: “ci vorrebbe un Ordine super, che abbia persone giuste al posto giusto. Scelte secondo criteri non ideologici, ma di bravura professionale”. Per leggere tutto l’articolo di Bruno Tucci basta cliccare nel link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

‘La locandina’ di Blitz Quotidiano consiglia “Trappola di Cristallo” un film con Bruce Willis e Alan Rickman

‘La locandina’ consiglia la visione di “Trappola di Cristallo” per la regia di John Mc Tiernan. Nella recensione di Giuseppe Avico, pubblicata su Blitz Quotidiano, si legge che “John McClane (Bruce Willis), un poliziotto di New York, vola a Los Angeles alla Vigilia di Natale per trascorrere le vacanze con la sua famiglia. Arrivato al Nakatomi Plaza, grattacielo di ultima generazione dove lavora la moglie Holly (Bonnie Bedelia), McClave viene invitato a unirsi ai festeggiamenti natalizi dei dipendenti di una compagnia. Nel corso della festa, però, il poliziotto si ritrova coinvolto in un attacco terroristico da parte di un gruppo di criminali tedeschi che rispondono agli ordini del loro capo, Hans Gruber (Alan Rickman). L’obiettivo principale di Gruber è quello di penetrare nel caveau dell’edificio per rubare titoli di stato dal valore di milioni di dollari.” Al link qua sotto tutta la recensione.

BlitzQuotidiano

 

Globo d’Oro alla carriera per Pupi Avati. La premiazione il 2 luglio in Campidoglio

Globo d’Oro, premio alla carriera a Pupi Avati. “Torna uno tra i più antichi premi cinematografici italiani”, si legge in questo articolo di Blitz Quotidiano, “il Globo d’Oro, organizzato e conferito dall’Associazione della Stampa Estera in Italia per celebrare le opere più significative del nostro Paese. Giunto alla 65esima edizione, il premio rappresenta uno degli appuntamenti più attesi, e si prepara alla serata di premiazione del prossimo 2 luglio con tante novità”. Come detto il premio alla carriera andrà a Pupi Avati. “La serata di premiazione si svolgerà in una prestigiosa location, un luogo dal sapore istituzionale e al tempo stesso iconico per la città di Roma, che va a rafforzare il già forte legame del Premio con la Città Eterna: il Campidoglio. Sarà infatti tra i dipinti della Sala della Protomoteca che i corrispondenti della Stampa Estera in Italia accoglieranno e premieranno le eccellenze del Cinema nostrano”.

BlitzQuotidiano

 

Aumentano i pericoli della Rete. A rischio la generazione Z

“Allarme, sono in aumento i pericoli della Rete. La tragedia di Perugia è un monito per chi frequenta il mondo di internet. Il ‘caso Prospero’, il 19enne abruzzese spinto ad uccidersi da un amico virtuale che su una chat Telegram ha seguito in diretta gli ultimi momenti della vita del giovane universitario (lo aveva incoraggiato ad ingerire un mix letale di farmaci oppioidi), è l’ultimo di una serie che sta flagellando soprattutto la generazione Z (i nati tra il 1995 e il 2010)”. L’articolo di Enrico Pirondini uscito su Blitz Quotidiano, ed in parte qui riportato in questa pillola, sviluppa una riflessione sulle conseguenze negative che il mondo digitale produce sulle nostre vite. “Lo dicono tutti gli psicologi. E lo hanno ribadito a commento del caso Prospero. Il digitale ci sta rendendo sempre meno umani,” scrive Pirondini, “ed è molto pericolosa la rete soprattutto quando ci si affida ad amici virtuali”. Al link qua sotto l’articolo per intero.

BlitzQuotidiano