L’Ungheria, sempre meno democratica, si allontana dall’Europa. Con l’ultimo provvedimento, vieta per legge la marcia del Pride delle comunità LGBTQ+. Sono previste multe per gli eventuali organizzatori ed alle persone che decideranno di partecipare all’evento di Budapest. Non propriamente una delibera all’insegna della democrazia. La nuova legge stabilisce che “non si possono tenere riunioni che violino il divieto stabilito dalla legge sulla protezione dei bimbi. Altresì il nuovo divieto afferma che questa limitazione è necessaria “per assicurare che in Ungheria si svolgano solamente le assemblee che tengono conto del diritto dei bambini a uno sviluppo fisico, psichico e morale adeguato”. Una scelta, quella dell’Ungheria, che sta facendo discutere. Anche perché, il divieto al Pride, avviene in un Paese dell’Europa. Le domande vengono spontanee: cosa lega l’Ungheria all’Europa? Com’è possibile, in queste condizioni, arrivare alla decantata Unità? Come poter conciliare tra di loro differenze così profonde?