Greenpeace ad un passo dal fallimento. In un articolo apparso su Repubblica si legge che “una giuria del North Dakota ha riconosciuto a una compagnia petrolifera del Texas un risarcimento record di 660 milioni di dollari, ritenendo Energy Transfer danneggiata e diffamata da Greenpeace per il suo ruolo svolto nelle proteste che quasi una decina di anni fa avevano portato al blocco della Dakota Access Pipeline”. La sentenza è di quelle pesanti, che potrebbe avere una ricaduta drammatica sulle attività di Greenpeace. Si legge ancora nell’articolo che “la sentenza riguarda un impianto che trasporta greggio dal North Dakota al Midwest, negli Stati Uniti, un progetto controverso e contrastato da molti ambientalisti e dalle comunità di nativi americani. Lunga quasi tremila chilometri, la conduttura era stata costruita nel 2016, ma aveva subito sollevato preoccupazioni per i rischi ambientali, inclusa la contaminazione delle risorse idriche e i danni alle terre sacre delle tribù native”.