Tutti contro i dazi di Trump, ma i problemi agli Stati membri arrivano anche direttamente dall’Europa. L’ultimo, in ordine di tempo, è un nuovo regolamento, che entrerà in vigore dalla fine dell’anno, -salvo ripensamenti-, che complicherà l’import di caffè, soia, legno, caucciù e carta. In questo caso la novità riguarda l’obbligo della tracciabilità per fornitori e produttori. Anche in questo caso il Vecchio Continente si trova tra la stretta morsa di un’economia che morde e una burocrazia che, in molti casi, ne determina gioie e dolori. Certo, la tracciabilità è una scelta giusta, anche in termini di sostenibilità di un prodotto ma c’è da trovare il giusto equilibrio con una serie di economie che si fanno sempre più complicate da raggiungere in mercati globali che di colpo si restringono per la guerra commerciale dei dazi imposta dal Presidente americano. Il ‘fuoco amico’ non aiuta.