Una settimana di notizie. Tim torna a casa, Poste Italiane diventa primo azionista, fuori i francesi di Vivendi

Tim torna a casa, Poste Italiane diventa primo azionista, fuori i francesi di Vivendi.

Investimento strategico di Poste Italiane, società partecipata dallo Stato attraverso il Ministero dell’Economia e delle Finanze e Cassa Depositi e Prestiti. Probabili implicazioni positive anche per la protezione delle infrastrutture strategiche nazionali.

Potrebbero nascere collaborazioni tra Poste Italiane e TIM in settori come la telefonia, i servizi ICT, i contenuti media e i pagamenti digitali. Ad esempio, PosteMobile potrebbe passare dalla rete Vodafone a quella di TIM entro il 2026.

 

Tim torna italiana: Poste Italiane diventa primo azionista.

Poste italiane primo azionista di Tim: nasce il colosso tricolore delle comunicazioni

 

La guerra commerciale, entrati in vigore i dazi contro l’Europa.

I dazi di Trump Paese per Paese. Perché non ci sono Russia e Corea del Nord

Alle 4 della sera, che sono le 10 in Italia, Trump annuncia i dazi, si apre un periodo di tensione nel commercio mondiale

Dazi di Trump, la “patetica” Ue replica unita e mette nel mirino Apple, Musk & co.

I dazi si abbattono anche sui pinguini. Nella black list di Trump isole deserte e scogli fra i ghiacci

Dazi e contro dazi, ecco cosa può succedere in una guerra commerciale, l’Italia ha già dato nel 1887

Dazi, l’Italia è il Paese che rischia di più: la tariffa reciproca può toccare il 60%

Emanuele Orsini (Presidente di Confindustria): “Sull’Italia l’impatto dei dazi sarà imponente”

“Dazi, il giorno nero: dove ci porta il buon senso di Giorgia Meloni? Ecco la regola per sopravvivere”

 

Ue, perché una reazione troppo forte ai dazi di Trump sarebbe un boomerang per l’economia europea

Meloni: “Se serve, immaginare risposte adeguate ai dazi”

 

Decreto Albania, arrivano le nuove norme.

Sì al decreto Albania. Nuove norme sulla cittadinanza per chi ha origini italiane

 

I sondaggi della settimana di SWG: sostanziale stabilità.

 

FdI 29,8% (+0,1)  PD 22,5% (+0,1) M5S 11,9% (-0,3) FI 9,1% (-0,2) Lega 8,4% (=) Verdi e Sinistra 6% (-0,2) Azione 3,9% (+0,3) Italia Viva 2,6% (+0,2) +Europa 2% (+0,2)

 

Le dichiarazioni del Ministro Nordio sul femminicidio incendiano il dibattito.

Nordio: “Femminicidi? Alcune etnie non hanno la nostra sensibilità verso le donne”. Di Biase (Pd): “La stragrande maggioranza degli omicidi sono commessi da maschi italianissimi”

 

I pacifisti scendono in piazza, sabato 5 aprile manifestazione a Roma.

Conte chiama Schlein: “Spero di incontrarla sabato in piazza”. La manifestazione M5S “No al riarmo”

 

In Francia non scherzano, la via giudiziaria blocca la strada per l’Eliseo alla Le Pen, ma la partita è davvero chiusa?

Marine Le Pen condannata a 4 anni e dichiarata ineleggibile. Salvini: “Da Bruxelles dichiarazione di guerra”. Russia: “Violate norme democratiche”

Francia, Le Pen: contro di me usata una bomba atomica

 

La pena sarà esecutiva con effetto immediato, come richiesto dalla Procura. Ordinati anche 4 anni di carcere, trasformati in 2 di braccialetto elettronico.

Le Pen colpevole di frode all’Ue: sarà ineleggibile per 5 anni. Stop alla candidatura alle Presidenziali

Cosa sono i fondi pubblici europei e perché Marine Le Pen è stata condannata

Meloni: “Le Pen? Penso che nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire”

Donzelli: “Tensioni al governo? Siamo una maggioranza più che autosufficiente. Le Pen? La democrazia non deve avere limiti”

Le Pen farà ricorso a Corte Costituzionale e alla Corte diritti Ue

 

Il Medio Oriente prende fuoco.

Israele contro Hezbollah: l’esercito torna a colpire a Beirut

 

La proposta sbarazzina di Putin sull’Ucraina fa arrabbiare gli Stati Uniti.

Ucraina, la proposta di Putin: “Amministrazione transitoria sotto l’Onu che dovrà organizzare le elezioni, poi accordo di pace”

La Casa Bianca respinge la proposta

 

Sull’Ucraina l’Europa fatica a trovare una posizione comune.

Europarlamento, un altro ok al riarmo di Von der Leyen. Coalizioni italiane a pezzi: centrodestra diviso in 3, M5s e Avs contrari, Pd spaccato

Bonelli: “Meloni una vassalla di Trump. Svende l’Europa sperando di avere trattamento di favore sui dazi”

Matteo Salvini: “Qualcuno sta rallentando il processo di pace. Meloni saggia e prudente”

“Meloni rispolvera il premierato per distrarci dai guai ma il fantasma di Renzi fa paura”

 

Il Grande Sultano Erdogan usa il pugno di ferro contro le opposizioni.

Elon Musk è già arrivato alla fine della sua carriera politica?

 

Trump ai suoi: «Musk lascerà presto il ruolo nel governo e tornerà agli affari»

Politico rilancia le voci di un imminente passo indietro di Musk e le azioni Tesla virano al rialzo

 

Stati Uniti e Israele contro l’Iran, ma la Russia la difende.

USA e  Israele progettano un blitz sull’Iran per distruggere l’arsenale nucleare degli Ayatollah

 

La Russia avverte di catastrofiche conseguenze se Trump va avanti con la minaccia di bombardare l’Iran ma in realtà fa comodo anche a lui: la Persia è sempre stata nemica della Russia, divise da interessi e religione.

 

Intanto Netanyahu va da Orban, ma nessuno lo arresterà.

 

Terremoto spaventoso in Myanmar, si teme l’ecatombe.

 

Poste Italiane diventa il primo azionista di Tim. Si chiude ‘il ciclo dei francesi’ di Vivendi

La notizia è di quelle importanti: Poste Italiane diventa il primo azionista di Tim. Su Blitz Quotidiano si legge che “le possibili sinergie fanno prevedere la nascita di un gruppo integrato di comunicazione a trazione nazionale e sotto l’egida dello Stato”. Un’operazione in grande stile per Poste Italiane che decide di investire cifre importanti, si parla infatti di 684 milioni di euro, investimento finanziato direttamente mediante la cassa disponibile in Poste. Maria Vittoria Press scrive su Blitz Quotidiano che con questa operazione “si chiude un ciclo, aperto nel 1997 dal Governo Prodi con la privatizzazione della allora Telecom. Seguirono varie fasi della vita della società telefonica fino all’ingresso dei soci francesi”. Infatti, Poste Italiane acquisterà le quote azionarie finora detenute dai francesi di Vivendi, pari al 15% delle azioni ordinarie di Tim. La singola quota verrà acquistata con un valore pari a euro 0,2975. Per accedere all’articolo cliccare nel link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

Niente dazi per Russia, Cuba, Bielorussia e Corea del Nord

Stando alla propaganda trumpiana è arrivato per gli americani “il giorno della liberazione”. Per noi è il 25 Aprile, per loro sarà quello nel quale il tycoon ha introdotto i dazi commerciali. Trump è convinto che a breve gli Usa esploderanno, arriveranno trilioni di dollari, e ci sarebbe solo da gioire per loro se fosse così, ma la realtà, per adesso, ci dice altro. Lo sgomento è generale. I dazi sono arrivati, ma non a tutti però. In questo articolo pubblicato su Blitz Quotidiano ci si chiede perché nella lista dei cattivi non compare Russia e Corea del Nord. “Karoline Leavitt, portavoce della Casa Bianca, ha spiegato ad Axios che la Russia è stata esclusa perché ‘le sanzioni americane precludono già qualsiasi scambio commerciale significativo.’ In effetti, dall’invasione dell’Ucraina il valore del commercio tra Stati Uniti e Russia è crollato da 35 a 3,5 miliardi di dollari”. Escluse anche Cuba, Bielorussia e Corea del Nord.

BlitzQuotidiano

 

 

Trump conferma la guerra commerciale dei dazi contro Europa e Cina

Arrivano i dazi. L’ America dichiara guerra all’Europa ed alla Cina. In questo articolo dell’agenzia Reuters si legge che la decisione di Trump “minaccia di alimentare l’inflazione e bloccare la crescita”. Una situazione difficile e complicata da risolvere. “Le pesanti sanzioni annunciate mercoledì, sullo sfondo sereno del Rose Garden della Casa Bianca, hanno immediatamente scatenato turbolenza sui mercati mondiali e suscitato la condanna di altri leader che ore si trovano ad affrontare la fine di un’era di liberalizzazione commerciale che ha plasmato l’ordine globale per decenni”. Si potrebbe dire che la globalizzazione sta finendo? Troppo presto per dirlo. “Le conseguenze saranno disastrose per milioni di persone in tutto il mondo”, ha affermato in una nota la presidente dell’UE Ursula von der Leyen, aggiungendo che l’Unione dei 27 membri si sta preparando a reagire se i colloqui con Washington dovessero fallire. Per leggere tutto l’articolo della Reuters cliccare al link qua sotto.

Reuters

 

Dazi americani, cosa può fare l’Europa?

Come risponderà l’Europa ai dazi americani? “Per l’Europa, bollata come ‘patetica’ e rea negli strali dell’inquilino della Casa Bianca di aver ‘derubato per anni’ gli Usa, le sovrattasse toccheranno il 20%, contro il 10% applicato invece alla Gran Bretagna. Dunque, la risposta Ue prevede due fasi. Prima Harley-Davidson, yacht extralusso o bourbon. Con il Liberation Day scattano i ‘dazi reciproci’, poi Bruxelles alzerà il tiro mettendo nel mirino il cuore pulsante dell’America: la Silicon Valley”. Lo scrive su Blitz Quotidiano Amedeo Vinciguerra cercando di individuare le azioni che l’Europa potrebbe realizzare. “E, se la tensione dovesse salire ancora”, continua a scrivere Vinciguerra nel suo articolo, “sul tavolo di Bruxelles c’è il bottone rosso della sua politica commerciale: lo strumento anti-coercizione. Porterebbe a misure drastiche, dalla chiusura del mercato alle multinazionali americane al congelamento di brevetti e investimenti Usa. Per azionarlo, però, serve l’avvallo di almeno 15 Paesi membri”.

BlitzQuotidiano

Dazi anche per le isole popolate solo da pinguini

Spulciando la lista nera dei Paesi ai quali verranno applicati i dazi si scopre che tra di loro ci sono pure delle isole deserte, abitate solo da pinguini. Amedeo Vinciguerra scrive su Blitz Quotidiano che “la scure di Trump si è abbattuta anche su isole disabitate, senza persone ma con pinguini. Luoghi ovviamente privi di attività imprenditoriale e men che meno di esportazioni. Si tratta delle isole antartiche Heard e McDonald, territorio esterno australiano nell’Oceano Indiano meridionale, che sono state colpite da una tariffa del 10%. O dell’isola di Norfolk a nord-est di Sidney o dell’isola norvegese di Jan Maden. La Cnn e il Guardian hanno analizzato la lista elencata ieri dal Presidente Usa dei Paesi colpiti da dazi e hanno scoperto che, come ha detto il premier australiano Antony Albanese, ‘nessun posto sulla terra è sicuro’”. Esisterà una ragione che ci sfugge, perché altrimenti ci sarebbe veramente da preoccuparsi.

BlitzQuotidiano

 

 

Guerra dei dazi, l’Italia li mise alla Francia a fine ‘800

Dal 2 aprile sono entrati in vigore i dazi per l’Europa. Figli della nuova politica commerciale americana avranno delle gravi ricadute soprattutto in un Paese come il nostro che esporta negli Stati Uniti molti prodotti. Ma cosa può succedere in una guerra commerciale internazionale? Se lo domanda Sergio Carli in questo articolo pubblicato su Blitz Quotidiano. E per trovare una risposta si guarda alla Storia. “Cosa può succedere in una guerra commerciale internazionale lo si può vedere bene nel racconto che Luigi Luzzato fa della guerra commerciale che l’Italia condusse contro la Francia a fine ‘800, fra il 1887 e il 1892 nel suo libro ‘L’economia italiana dal 1861 al 1894’. Si legge nell’articolo che la scelta di imporre dazi alla Francia arrivò dal Governo italiano per “lavare l’onta della occupazione francese del 1881 della Tunisia, la cui popolazione europea era costituita da molti italiani e soprattutto da siciliani”

BlitzQuotidiano

 

 

Il Paese che più rischia nella guerra dei dazi americana? L’Italia

Stanno per essere applicati i dazi. Tra poche ore Trump annuncerà, salvo ripensamenti, l’inizio della guerra commerciale all’Europa. I dettagli saranno svelati direttamente dal Presidente in una conferenza stampa nel Rose Garden della Casa Bianca, la prima di questo suo secondo mandato. Si legge in questo articolo pubblicato dal Fatto Quotidiano, che “l’unica certezza è che il presidente l’ha battezzato ‘Giorno della liberazione’ da quelle che la sua amministrazione giudica ‘trattamenti scorretti’ nei confronti degli Usa da parte dei partner commerciali”. Quel che si sa è che l’Unione sta cercando di trattare con gli Stati Uniti ma il negoziato non è semplice. Negli ultimi giorni poi ci sono state le polemiche della ormai famosissima ‘Chat Huthi’ nella quale alti rappresentanti della nuova Amministrazione avrebbero definito “parassiti” gli europei. Situazioni che sicuramente non aiutano la trattativa. L’Italia rischia di essere in assoluto il Paese più danneggiato dalla Casa Bianca.

ilFattoQuotidiano

Dazi, Confindustria: “Sull’Italia l’impatto dei dazi sarà imponente”

Confindustria è molto preoccupata per i dazi. Il Presidente Emanuele Orsini ha dichiarato alla Stampa, si legge in questo articolo di Blitz Quotidiano, che “bisognerà valutare con molta attenzione i dazi che Trump annuncerà. Per l’Italia il rischio c’è, e il nostro Centro Studi sta quantificando l’impatto che sarà imponente. I settori oggi più esposti sono il farmaceutico, l’alimentare e quello delle macchine per la produzione oltre al tessile-moda. L’Europa ha due imperativi categorici: dialogare con tutti, a cominciare dalla nuova amministrazione americana, ed evitare reazioni di pancia che sono controproducenti”. La posizione di Confindustria è quindi chiara, e propone, sempre in questa intervista, tre cose da fare: la Bce deve tagliare i tassi, bisogna definire accordi commerciali con Messico, India, Giappone, Thailandia e Vietnam e dare piena operatività al trattato con il Mercorsur sudamericano, e poi migliorare il mercato unico europeo per facilitare e accrescere gli scambi intra-Ue.

BlitzQuotidiano

“Dazi, dove ci porta il buon senso della Meloni?”

Situazione disastrosa, arrivano i dazi. Ma qual è la posizione della Presidente del Consiglio? In questo articolo di Bruno Tucci si legge che “il verbo che predilige -la Meloni- e cerca di far prevalere è: trattiamo. Vuol dire tentiamo una strada che possa consentire di andare avanti senza patemi d’animo. D’altronde, se l’obiettivo è quello di respingere a tutto tondo le iniziative di Trump significherebbe andare incontro ad una sicura sconfitta. Avete mai visto una squadra di calcio di seconda e terza divisione battere l’Inter, la Juventus, il Milan, l’Atalanta? Sarebbe una impresa impossibile e per questo la nostra premier è convinta che bisogna procedere con i piedi di piombo”. A questo punto diventa molto importante l’arrivo a Roma nei prossimi giorni del Vicepresidente JD Vance. “Potrebbe voler dire un primo passo avanti”, scrive Tucci in questo articolo, “capire, studiare meglio le iniziative degli Stati Uniti e comprendere dove vogliono andare a parare”.

BlitzQuotidiano

Dazi, una reazione eccessiva dell’Europa potrebbe produrre effetti peggiori

Davanti alla guerra dei dazi, quale dovrà essere il tenore dell’eventuale risposta europea? Il passaggio è stretto, sia dal punto di vista economico che da quello politico. Il Ministro degli Esteri Tajani ha dichiarato che “dobbiamo avere un approccio “pragmatico e dialogante”. Italia Oggi riporta i dati di un’interessante analisi dell’ISPI, secondo la quale “i dazi di Trump colpirebbero tutti i Paesi, compresi gli stessi Usa. L’Ue tuttavia risentirebbe di una riduzione del Pil doppia (-0,4%) rispetto a quella americana (-0.2%). All’interno dell’Ue, poi, l’economia tedesca sarà quella più colpita (-0,5%), mentre l’Italia avrà un segno meno intorno alla media Ue. Il problema”, si continua a leggere in questo articolo, “è che nel caso in cui l’Europa decidesse di mettere in campo delle ritorsioni, il contraccolpo sulla crescita dell’Ue sarà ancora più forte (-0,53%). Dunque, siamo al bivio, ed occorre che la politica si muova con prudenza.

ItaliaOggi

Meloni sui dazi: “Immaginare risposte adeguate a difendere le nostre produzioni”

Non più tardi di ieri la Meloni dichiarava da Palazzo Chigi, in occasione della cerimonia di consegna del Premio Maestro dell’arte della cucina italiana, di “essere convinta che si debba lavorare per scongiurare in tutti i modi possibili una guerra commerciale che non avvantaggerebbe nessuno né Stati Uniti né Europa, il che ovviamente non esclude se necessario di dover anche immaginare risposte adeguate a difendere le nostre produzioni”. Questa la posizione di ieri, a poche ore dall’annuncio di Trump. Adesso la Presidente del Consiglio ha annullato qualsiasi impegno e convocato una riunione di emergenza a Palazzo Chigi con tutti i Ministri competenti. Ma la Meloni deve fare i conti non solo con i dazi ma anche con la compattezza della sua maggioranza. Giornata contraddistinta anche dalle Borse che ovviamente sono tutte andate in rosso dopo l’annuncio di Donald Trump che sta cancellando 30anni di globalizzazione. Tutti vogliono comunque evitare il muro contro muro.

BlitzQuotidiano

 

Regole più stringenti per la cittadinanza italiana e CPR in Albania

Il Consiglio dei Ministri ha varato due provvedimenti molto importanti: uno riguarda le procedure, sempre più stringenti, per arrivare alla cittadinanza, mentre un secondo invece ha riguardato l’attivazione dei CPR (Centri di permanenza per il rimpatrio) in Albania. Per quanto riguarda quest’ultimo punto il Ministro Piantedosi ha dichiarato che il “centro è già attivo per 48 posti e si arriverà ad oltre 140 a risorse già date. Non costerà un euro in più né per realizzazione né per le espulsioni”. Mentre per quanto riguarda il primo punto, “si aumenteranno i costi delle spese per ottenere la cittadinanza” ha dichiarato il Ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando in conferenza stampa. I costi ammontavano a 300 euro. Dal primo gennaio sono saliti a 600 ed adesso passeranno a 700. E poi, il Ministro Tajani ha aggiunto che con le nuove regole “si diventa cittadini se si hanno fino ai nonni italiani”.

laRepubblica

Il Ministro Nordio incendia il dibattito sul femminicidio

Le dichiarazioni del Ministro Nordio incendiano il dibattito sul femminicidio. Queste le parole del Ministro della Giustizia: “È illusorio che l’intervento penale, che già esiste e deve essere mantenuto per affermare l’autorità dello Stato, possa risolvere la situazione. Purtroppo il legislatore e la magistratura possono arrivare entro certi limiti a reprimere questi fatti, che si radicano probabilmente nell’assoluta mancanza non solo di educazione civica ma anche di rispetto verso le persone, soprattutto per quanto riguarda giovani e adulti di etnie che magari non hanno la nostra sensibilità verso le donne”. Subito è arrivata la risposta di Michele Di Biase del Partito Democratico che ha replicato con durezza: “Anche alcuni ministri di questo Governo non hanno la giusta sensibilità per capire fino in fondo il problema della violenza contro le donne. Se ce l’avessero, comprenderebbero che la stragrande maggioranza dei femminicidi sono commessi da machi italianissimi”. L’articolo al link qua sotto.

BlitzQuotidiano

I pacifisti scendono in piazza a Roma contro il riarmo europeo

Sabato 5 aprile ci sarà a Roma la manifestazione indetta dal Movimento 5 Stelle, che con il passare del tempo è diventata la manifestazione dei pacifisti, cioè di coloro che sono contro il riarmo dell’Europa. Hanno aderito in molti a questa iniziativa e Giuseppe Conte spera in una buona partecipazione. “Ci stanno imponendo un piano di riarmo da 800 miliardi di euro” ha dichiarato il leader pentastellato, “senza nemmeno la possibilità di votarlo, un piano che toglie risorse alla sanità, alla scuola, alle nostre imprese in sofferenza: ora più che mai è cruciale scendere in piazza e dire no”. Ma cosa farà Elly Schlein, parteciperà alla manifestazione? Giuseppe Conte lo spera, “confido di poterci incontrare sabato in piazza”. Il Partito Democratico ed il Movimento 5 Stelle forse sono più vicini di quel che sembra, almeno su questo tema? Per adesso comunque, ad ognuno la propria piazza.

BlitzQuotidiano

 

Marine Le Pen condannata a 4 anni, insorge l’internazionale di destra

Marine Le Pen condannata a 4 anni e quindi dichiarata ineleggibile. È scoppiato il putiferio. La leader del Rassemblement National, insieme a otto eurodeputati sono stati giudicati colpevoli di appropriazione indebita di fondi pubblici al Parlamento europeo di Strasburgo. Tutta la destra europea e non solo è insorta. In questo articolo su Blitz Quotidiano si legge che “la condanna è arrivata dal Tribunale di Parigi: quattro anni, di cui senza condizionale e con possibilità di braccialetto elettronico. L’accusa aveva chiesto 5 anni di cui 3 con la condizionale. Per la Le Pen c’è anche la condanna di ineleggibilità per 5 anni con effetto immediato, senza attendere i successivi gradi di giudizio”. Sempre in questo articolo a firma di Lorenzo Briotti si legge che “i nove europarlamentari, tra cui Marine Le Pen, e i dodici assistenti parlamentari hanno firmato dei ‘contratti fittizi’ nel quadro di un vero e proprio ‘sistema’ di appropriazione indebita all’interno del Rassemblement National”.

BlitzQuotidiano

Marine Le Pen: “Il nostro diritto di espressione non può essere negato”

Marine Le Pen reagisce duramente alla condanna a quattro anni e che la metterebbe fuori dai giochi per l’Eliseo. “Il sistema ha sganciato la bomba nucleare” ha detto. Parole pesanti che vanno a minare pericolosamente alle fondamenta il modello francese. “Se usa un’arma così potente contro di noi, è evidente che siamo sul punto di vincere le elezioni”. La Le Pen ha poi affermato che “non permetteremo che ciò accada. Che democrazia è quella che elimina la favorita alle elezioni presidenziali. È una decisione che squalifica la Francia, patria della democrazia e dei diritti dell’uomo, e che scontenta i francesi. Ci sono state già reazioni in nostro sostegno e noi ci stiamo riorganizzando: il nostro diritto di espressione non può essere negato”. Affermazioni che vanno ad infiammare una situazione che non ne aveva certo bisogno. La destra francese si prepara ad andare in piazza contro la Giustizia.

ItaliaOggi

 

Marine Le Pen non potrà correre per l’Eliseo nel 2028

La condanna di Marine Le Pen avrà dei risvolti ancora non immaginabili nella politica francese. Ma le ripercussioni ci saranno anche nello scenario internazionale e già si vedono certi effetti. Di certo c’è che, per come si sono messe le cose adesso, non potrà correre alle elezioni per l’Eliseo del 2028. Intanto si muovono per lei gli alleati internazionali, o come potremmo chiamarla ‘l’internazionale di destra’. Il Cremlino, si legge sul Fatto Quotidiano, non ha tardato a dichiarare che la condanna è una “violazione delle norme democratiche”. Viktor Orban ha scritto sul suo profilo “Je suis Marine!”. Mentre Matteo Salvini, si legge sempre sul Fatto Quotidiano che “chi ha paura del giudizio degli elettori, spesso si fa rassicurare dal giudizio dei tribunali. A Parigi hanno condannato Marine Le Pen e vorrebbero escluderla dalla vita politica. Un brutto film che stiamo vedendo anche in altri Paesi come la Romania”.

ilFattoQuotidiano

Marine Le Pen e le ragioni della sentenza che l’ha condannata

La condanna di Marine Le Pen ha fatto esplodere un putiferio mondiale. L’armata delle destre mondiali è scesa in campo per difenderla. A emettere la sentenza è stato il Tribunale di Parigi. Ma quali sono le ragioni che nello specifico hanno motivato questa sentenza che se non verrà ribaltata in appello escluderà la Le Pen dalla corsa per l’Eliseo. Lorenzo Briotti scrive su Blitz Quotidiano che “tra il 2024 e il 2016, la formazione di estrema destra francese ha messo in piedi un ‘sistema organizzato’ di appropriazione indebita di fondi pubblici a danno del Parlamento europeo. Secondo i giudici infatti il Rassemblement National ha assunto decine di assistenti parlamentari europei fittizi, persone che in realtà non lavoravano per il Parlamento europeo, ma per il partito in Francia. Il partito avrebbe quindi pagato i suoi funzionari con i fondi destinati all’Aula di Bruxelles per un totale di 2,9 milioni di euro”.

BlitzQuotidiano

Caso Le Pen, Meloni: “Penso che nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire”

Anche la Meloni si accoda alla fila dell’internazionale di destra che difende Marine Le Pen. “Non conosco il merito delle contestazioni mosse a Marine Le Pen, né le ragioni di una decisione così forte ma penso che nessuno che abbia a cuore la democrazia possa gioire di una sentenza che colpisce il leader di un grande partito e toglie rappresentanza a milioni di cittadini” sono le parole della Presidente del Consiglio riportate dal Messaggero. Impressiona in questa dichiarazione della Meloni, come del resto anche in tutte le altre degli esponenti della destra mondiale, la totale rimozione della condanna, cioè la ragione per la quale il tribunale di Parisi ha emesso questa sentenza. È come se la questione fondamentale di questa vicenda divenisse cosa diversa, secondaria, superflua da quel che invece è. La politica vuole essere sopra la legge? Non sarebbe la prima volta che ci prova.

BlitzQuotidiano

Donzelli (FdI): “Siamo una maggioranza più che autosufficiente”

È innegabile che negli ultimi tempi i fatti della politica nazionale e quella internazionale hanno messo a dura prova le coalizioni di Governo e d’opposizione. Anche nel centro-destra il dibattito è molto acceso. Tende a buttare acqua sul fuoco l’Onorevole Giovanni Donzelli. Intervistato dal Quotidiano Nazionale ha dichiarato, riferendosi alle forze politiche di Governo: “Siamo una maggioranza più che autosufficiente. Discutiamo, magari sembra animatamente, ma sui voti in Parlamento non c’è mai patema d’animo. In Europa noi apparteniamo a famiglie diverse, con linee differenti. Ma in Italia abbiamo una posizione unica, comune, che è la difesa della sicurezza e dell’interesse nazionale”. Ovviamente Donzelli fa il suo, cerca di calmare le acque ma ormai è chiaro che si affrontano, anche da quella parte politica, posizioni differenti e contrastanti una con l’altra. Il voto all’Europarlamento sul riarmo di qualche settimana fa ne è stato il più evidente testimone.

BlitzQuotidiano

Marine Le Pen ricorrerà alla Corte Costituzionale e alla Corte diritti Ue

Marine Le Pen ha deciso di fare ricorso alla Corte Costituzionale e alla Corte diritti Ue. Dopo la sentenza che l’ha condannata a 4 anni e a non potersi candidare alle elezioni per l’Eliseo del 2028, la leader dell’estrema destra francese aveva annunciato una reazione democratica del suo partito. Probabilmente ci saranno iniziative di piazza, manifestazioni di protesta, ma sul piano politico la decisione di ricorrere alla Corte Costituzionale e alla Corte diritti Ue è l’iniziativa più forte messa in campo fino ad ora. In questo articolo di Italia Oggi si legge che la Le Pen avrebbe definito “un’ottima notizia l’ipotesi avanzata dalla Corte d’Appello francese secondo cui il suo ricorso contro la sentenza di condanna del tribunale di Parigi è attesa per l’estate 2026”, ben due anni prima della scadenza delle elezioni presidenziali francesi. Anche in Francia emerge la contrapposizione tra politica e giustizia.

ItaliaOggi

 

Israele torna a colpire Beirut

In Medio Oriente la situazione torna a peggiorare. Dopo la fine della tregua nella Striscia di Gaza, il conflitto è ripreso anche in Libano. “Due colpi e la paura è tornata a Beirut” si legge in questo articolo su Repubblica. “Per la prima volta dal cessate il fuoco di novembre Israele è tornato a colpire la capitale libanese”. Una ripresa delle ostilità che allontana sempre più l’eventuale pace in questa parte del mondo. L’amministrazione Trump per adesso ha fallito. La tregua non è stata rispettata a Gaza. Adesso si riprende anche su questo versante, mentre si intensificano le rappresaglie dei coloni in Cisgiordania. “Un ritorno a un conflitto più ampio in Libano sarebbe devastante per i civili su entrambi i lati e deve essere evitato a tutti i costi” fa sapere il rappresentante ONU in Libano. Per leggere tutto l’articolo pubblicato su Repubblica cliccare al link qua sotto.

laRepubblica

 

Putin propone amministrazione transitoria in Ucraina sotto l’egida dell’Onu

Putin fa saltare il banco, almeno per adesso. La sua proposta spiazza tutti: amministrazione transitoria in Ucraina sotto l’egida dell’Onu per indire nuove elezioni e poi negoziare un accordo di pace con la nuova amministrazione ucraina. Un duro colpo al tentativo di pace messo in campo dalla Presidenza Trump. Una situazione che all’improvviso torna al punto di partenza. La prospettiva di chiudere in poco tempo la partita si sta trasformando in qualcosa di più complesso per Trump. È lo stesso Presidente a comunicare che probabilmente in settimana avrà un colloquio telefonico con Putin. “Potremmo ovviamente discutere con gli Stati Uniti, anche con i paesi europei e, naturalmente, con i nostri partner e amici, sotto l’egida dell’Onu, la possibilità di istituire un’amministrazione transitoria in Ucraina”, sono state le parole di Putin. Ma la sua proposta è stata considerata irricevibile dall’Europa, ma anche dalla stessa Casa Bianca.

BlitzQuotidiano

 

La Casa Bianca respinge la proposta di Putin per un ‘governo provvisorio Onu’ in Ucraina

La Casa Bianca, e non era così scontato che accadesse, respinge la proposta di Putin per un’amministrazione transitoria in Ucraina sotto l’egida dell’Onu. L’amministrazione Trump si schiera dalla parte del Presidente ucraino. In condivisione con le dichiarazioni della Casa Bianca anche il segretario generale d’’Onu Guterres: “L’ucraina ha un governo legittimo e questo deve essere rispettato” ha detto. Dunque si fa cerchio intorno a Zelensky.  Tuttavia, alla proposta russa ci sarebbe anche un impedimento ‘costituzionale’, perché la carta ucraina impedisce di indire elezioni durante un conflitto bellico. Da parte sua Trump starebbe pensando anche ad un eventuale inasprimento delle sanzioni contro la Russia se Putin dovesse confermare la sua linea ‘per la pace’. Intanto Mosca ha fatto sapere di aver consegnato all’Ucraina 909 corpi di soldati ucraini deceduti nel conflitto. I soldati e gli ufficiali deceduti hanno combattuto nelle aree di Pokrovsk, Bakhmut, Ugledar, Luhansk e Zaporizhzhia.

ilFattoQuotidiano

La politica italiana si frantuma nel voto al Parlamento europeo

L’assemblea plenaria del Parlamento europeo ha approvato la risoluzione relativa alle politiche per la sicurezza e la difesa comune. Per quanto riguarda l’Italia è stato un disastro, esattamente come due settimane fa. Le forze di Governo si sono divise in 3 tronconi: Forza Italia favorevole, Fratello d’Italia si astiene e la Lega vota contro. Dall’altra parte, a Sinistra, si sono divisi anche loro: il Partito Democratico ha votato a favore della risoluzione ma andando contro alla linea della segretaria. Si sono astenuti due europarlamentari PD indipendenti, Marco Tarquinio e Cecilia Strada, mentre il Movimento 5 Stelle ha votato contro insieme a Alleanza Verdi e Sinistra. Dopo due settimane dalla precedente votazione, le forze politiche italiane si ridividono in Europa, e mettono in imbarazzo tutti, elettori compresi. Le domande sono legittime: che posizione deve prendere la Meloni visto che sono divisi in tre fronti? E l’opposizione da parte sua, come farebbe a governare questi processi con le divisioni che la trapassano?

ilFattoQuotidiano

 

 

L’Europa ancora divisa sull’Ucraina

Ma quanta fatica che fa l’Europa sull’Ucraina. Vertice dopo vertice l’Unione ci prova ma i risultati ancora non sono quelli sperati. Per adesso l’unità arriva sulle sanzioni confermare alla Russia ma per quanto riguarda l’invio di soldati il Vecchio Continente si divide. “In sintesi”, scrive Enrico Pirondini su Blitz Quotidiano, “uniti nelle sanzioni all’aggressore russo, divisi nella decisione di mandare truppe di rassicurazione per Kiev. Bocciata l’idea di un progetto in grado di costruire un esercito europeo-occidentale schierato in Ucraina con funzione di ‘peacekeeping’, cioè truppe con il compito di ‘mantenere la pace’. Naturalmente soldati in campo dopo che le parti hanno raggiunto un accordo per il cassate il fuoco. Campa cavallo. Lo stesso presidente ucraino Zelensky ha nutrito perplessità sull’ennesimo summit chiedendo risposte chiare sul ruolo di eventuali truppe sul suo territorio”. Per leggere tutto l’articolo di Enrico Pirondini cliccare sul link qua sotto.

BlitzQuotidiano

 

L’Europa e la politica dei contro-dazi, ma su quali prodotti?

Il 2 aprile entreranno in vigore il dazi per l’Europa. Le negoziazioni sembrerebbero non aver portato, per adesso, nessun risultato positivo. I Paesi dell’Unione stanno ragionando su quale eventuale risposta dare a questa guerra commerciale, i così detti contro-dazi. Ma su quali prodotti potrebbero essere applicati? In questa prospettiva l’Europa avrebbe individuato una lista ad alto impatto e riguarda beni per i quali l’Ue ritiene di avere alternative interne. Tra i vari prodotti ci sarebbero: la soia della Lousiana, la carne bovina e il pollame del Nebraska e del Kansas, i prodotti in legno della Georgia, Virginia e Alabama. Nella lista potrebbero entrare prodotti industriali e agricoli, tra cui acciaio e alluminio, tessuti, elettrodomestici, materie plastiche, molti dei quali prodotti in Stati a forte connotazione repubblicana. Al contrario, anche per noi italiani la situazione è molto difficile, perché i dazi di Trump  peseranno su vino, farmaci e moda italiana.

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Per Ursula von der Leyen l’Italia trarrà un grande beneficio dal piano di riarmo europeo

Intervistata dal Corriere della Sera la Presidente della Commissione Ursula von der Leyen non ha dubbi. Per lei il progetto di riarmo europeo può essere un’occasione per l’Italia. “Ne trarrà un grande beneficio, perché ha una base industriale della difesa molto rinomata e forte. È un programma di investimenti che aumenterà la prosperità. E questo va a vantaggio dell’economia e della società italiane, ma anche delle infrastrutture al servizio delle persone, come gli ospedali”. Nella medesima intervista la Presidente sottolinea che gli Stati Uniti rimangono un alleato, e seppur nelle difficoltà del momento lei continua a credere nella possibilità di un dialogo costruttivo. In questa direzione ha dichiarato che “è positivo che la Meloni abbia un rapporto diretto con Trump. Più legami ci sono  tra le due sponde dell’Atlantico, meglio è”. Per leggere l’articolo pubblicato su Blitz Quotidiano in merito a questa intervista basterà cliccare nel link qua sotto.

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Il riarmo divide partiti e governi nazionali

La Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha dichiarato al Corriere della Sera che il piano di riarmo europeo può essere una grande occasione per l’Italia. In poche parole non dobbiamo farsi sfuggire questa opportunità. I vantaggi sarebbero economici ed ovviamente di sicurezza. Ma gli italiani non sembrerebbero pensarla allo stesso modo. Infatti, stando al voto al Parlamento europeo, un italiano su due ha bocciato il piano di riarmo della Presidente. Enrico Pirondini scrive su Blitz Quotidiano che “mentre i governi europei discutono il piano ‘ReArm EU’, l’Italia si mostra spaccata tra chi considera il riarmo una necessità e chi teme possa essere il primo passo verso una deriva militarista”. Perché alla fine, il piano di riarmo della Ue divide tutto, maggioranze, opposizioni, Governi, in Italia e anche in tutta Europa, vedi l’Olanda, la Spagna, ed i Paesi Bassi. Al link qua sotto tutto l’articolo di Enrico Pirondini.

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La Grecia investe nella difesa 25 miliardi di euro

La Grecia annuncia un progetto per il suo riarmo pari a 25 miliardi di euro. Sono lontani i tempi della profonda crisi di qualche anno fa. Il premier greco Mitsotakis ha dichiarato che il “loro progetto più emblematico sarà lo ‘Scudo di Achille’ composto di tecnologie anti-drone, anti-aeree e anti-missile balistico”. Sempre il Premier greco ha dichiarato che probabilmente in pochi anni la Grecia disporrà del sistema di difesa più avanzato d’Europa. “Atene investe miliardi nella Difesa”, scrive il Fatto Quotidiano, “dunque, dopo il fallimento sfiorato nel 2015, all’epoca del governo di Alexis Tsipras, al quale è seguita una cura lacrime e sangue imposta dall’Ue in cambio di prestiti che ha causato la perdita di migliaia di posti di lavoro e la svendita di asset strategici come banche, industrie e strutture portuali. La paura e il dolore vissuti riecheggia nel discorso di Mitsotakis, ma dieci anni dopo la Grecia e il contesto internazionali sono mutati”.

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Il gruppo francese Thales, produttore di armi, assumerà 8 mila persone

Il gruppo francese Thales, produttore di armi, annuncia che assumerà 8 mila persone. La guerra è anche un affare. Affermazione tanto vera quanto scontata ma corrisponde alla cruda realtà. Con la guerra sono in molti ad arricchirsi. Sul Fatto Quotidiano si legge che il gruppo francese sarebbe in procinto di aumentare i suoi dipendenti per arrivare a 91mila unità. “È uno dei grandi produttori europei di armi e, come l’Italiana Leonardo, la britanica Bae Systems o la tedesca Rheinmetall, attraversa un periodo d’oro, grazie alla corsa al riarmo di cui sta rendendo protagonista il Vecchio Continente. Da inizio anno”, si legge sempre sul Fatto Quotidiano, “le sue azioni sono cresciute del 78%. Le assunzioni, previste nel 2025, serviranno a sostenere ‘la forte crescita dei suoi tre segmenti di business’”. Quando la presidente della Commissione europea ha dichiarato che il riarmo sarebbe stato un affare per l’Italia si riferiva proprio a questo.

ilFattoQuotidiano

 

Zelensky chiese aiuto a Massimo D’Alema per sondare Brasile e Cina

La notizia è che Massimo D’Alema avrebbe aiutato Zelensky in un’azione diplomatica con Brasile e Cina. “Secondo quanto raccontato dall’ex premier” si legge in questo articolo di Amedeo Vinciguerra, “il leader ucraino lo avrebbe avvicinato durante un evento nei Balcani, esprimendo profonde preoccupazioni per il futuro del suo Paese. ‘E mi disse chiaramente che il suo Paese rischiava il disastro, perché ‘gli americani prima o poi si sfileranno e gli europei non sono affidabili’, ha spiegato D’Alema. Zelensky gli avrebbe quindi chiesto di recarsi in brasile e in Cina per verificare la disponibilità di Lula e Xi Jinping” a intervenire”. Nell’articolo si legge poi che Lula praticamente mise D’Alema alla porta mentre i cinesi avevano un piano per arrivare alla pace ma l’Europa era latitante. “Sa, lei è il primo europeo venuto a parlarci di questo, gli altri ci chiedono solo di non sostenere la Russia” gli risposero.

BlitzQuotidiano

 

Meloni condivide le dichiarazioni di JD Vance: “Devo dire che sono d’accordo”

La Presidente del Consiglio Meloni ha condiviso le dichiarazioni del Vicepresidente degli Stati Uniti JD Vance – quelle estrapolate dalla ormai famosa ‘chat degli Hothi’- secondo le quali gli europei sarebbero dei ‘parassiti’. Lo ha dichiarato in un’intervista rilasciata al Finalcial Times dopo la conclusione del vertice dei volenterosi tenutosi a Parigi. “Devo dire che sono d’accordo. Lo dico da anni… L’Europa si è un po’ persa. Le critiche di Trump all’Europa non erano rivolte al suo popolo, ma alla sua classe dirigente e all’idea che invece di leggere la realtà e trovare il modo di dare risposte alle persone, si possa imporre la propria ideologica alle persone”. Ma la Premier è andata anche oltre, affermando di respingere l’idea di doversi schierare o con gli Stati Uniti o con l’Europa, definendo questa opzione ‘infantile’. “Io sono conservatrice, Trump è leader repubblicano. Sicuramente sono più vicina a lui che a molti altri”.

CorriereDellaSera

 

 

Per Bonelli (AVS) la Meloni è solo una vassalla di Trump

L’intervista al Financial Times della Presidente del Consiglio Meloni ha provocato molte reazioni soprattutto nell’opposizione. Una delle più dure è arrivata dal leader di AVS, Angelo Bonelli: “È solo una vassalla di Trump la Presidente del Consiglio Meloni che in un’intervista scandalosa al Financial Times è arrivata a sostenere che Trump e il suo vice Vance hanno ragione nelle critiche espresse nei confronti dell’Europa, definendo gli europei, e quindi anche gli italiani, dei parassiti”. Bonelli ha poi proseguito dicendo che “di fronte a un Presidente Usa che sta destabilizzando il mondo con le sue minacce, al pari di Putin e Netanyahu, Meloni si schiera con Trump e non con l’Europa, assecondando il progetto trumpiano di logorare l’UE con la strategia del divide et impera”. Parole che non hanno risparmiato niente alla Presidente. Ma la fase è questa, una radicalizzazione delle posizioni che non sta risparmiando nessuno.

BlitzQuotidiano

Salvini: “A Bruxelles e a Parigi c’è chi continua a parlare di armi”

Ormai Matteo Salvini fa la propria politica internazionale. Se ne va per la sua strada, con dichiarazioni che mettono in difficoltà la Meloni ma anche Tajani, che in teoria sarebbe il titolare degli Esteri. Recentemente intervistato dal Corriere della Sera, Salvini ha dichiarato che “la cosa vera è che qualcuno sta rallentando il processo di pace. A Bruxelles e a Parigi c’è chi continua a parlare di armi”. La polemica ha un destinatario: il Presidente francese Macron. Salvini poi spiega: “Se devo fare debito, lo faccio per sistemare le reti, i ponti sul Po sono miliardi. Il concetto penso sia passato. No a fare altro debito per le Kallas che parlano di 40 miliardi per i proiettili mentre si sta trattando la tregua sul Mar Nero”. Se la Meloni ancora tenta di traballare tra una posizione di equilibrio e l’altra, Salvini invece ha già scelto.

BlitzQuotidiano

Perché proprio adesso la Meloni rispolvera il premierato?

Era un po’ di tempo che la Meloni non parlava di premierato. Proprio in questi giorni ha ritirato fuori la questione con un video. “Perché la Premier rilancia il premierato in un momento così delicato? Per quale ragione sceglie giorni così difficili?”. Se lo domanda Bruno Tucci in questo articolo pubblicato su Blitz Quotidiano. “Probabilmente (ma è solo un’ipotesi) perché si è resa conto che a Parigi non c’è la minima volontà di un risultato comune” continua Tucci, “l’Europa va avanti in ordine sparso: il francese Macron è un guerrafondaio, vorrebbe mandare subito i nostri soldati a Kiev: il che vorrebbe dire favorire la Russia che non ha mai abbandonato l’idea di un conflitto”. Dunque, il riproporre il tema del premierato potrebbe essere inversamente proporzionale all’andamento dei lavori interni al gruppo dei volenterosi. Un’interpretazione, quella di Tucci, che può essere letta per intero al link qua sotto.

BlitzQuotidiano

In Turchia la protesta dell’opposizione riempie le piazze

In Turchia Erdogan ha fatto arrestare anche l’avvocato dell’ormai ex Sindaco di Istambul Imamoglu, detenuto da settimane in carcere. Imamoglu, ricordiamolo, è il suo primo oppositore in Turchia, candidato alle prossime elezioni politiche, se gliele faranno fare. Era stato arrestato alcune settimane fa nella sua casa con l’accusa di corruzione che l’ex Sindaco di Istambul ha rigettato con forza. È stata la scintille che ha fatto prendere fuoco tutto. L’opposizione turca non si è data per vinta ed è scesa nelle piazze. Le manifestazioni di protesta stanno crescendo in tutto il Paese. Moltissimi militanti e cittadini si sono schierati dalla parte dell’opposizione. La polizia e i militari rispondono duramente. Oltre 2000 sarebbero gli arrestati e molti anche i feriti. Sabato, in una manifestazione di piazza indetta dall’opposizione ha visto la presenza di oltre 200 mila persone.  Queste proteste avranno la forza per abbattere il grande sultano?

ilFattoQuotidiano

 

Piazza Taksim sfida Erdoğan

In Turchia la piazza sfida Erdoğan. Dopo l’arresto del Sindaco di Istanbul Imamoglu e del suo avvocato, i partiti di opposizione hanno organizzato una grande manifestazione in Piazza Taksim. Circa 200.000 persone hanno partecipato al raduno di protesta in sostegno dell’ormai ex Sindaco di Istanbul, che in teoria dovrebbe sfidare Erdoğan alle prossime elezioni. Proprio per questa ragione i sostenitori di Imamoglu affermano che l’arresto di quest’ultimo è stato lo strumento per soffocare politicamente una candidatura forte. Lo scontro è sempre più duro. Tra le altre cose ancora non è chiaro se Erdoğan si candiderà, perché il limite del terzo mandato non è facile da superare. Tuttavia, l’opposizione è sicura che alla fine, in un modo o nell’altro, troverà la soluzione per ovviare anche a questo impedimento costituzionale. La piazza Taksim comunque è stata riempita, uno folla immensa che sicuramente intralcerà i piani del presidente di candidarsi a un terzo mandato.

BlitzQuotidiano

Trump cala nei sondaggi: pesano sul consenso le sue scelte economiche

La Presidenza Trump ha sconvolto gli equilibri mondiali. Sono passati quasi due mesi dal suo insediamento ed il mondo di oggi sembra lontano un secolo da quello dove c’era Biden. La politica del nuovo Presidente, almeno in questo inizio mandato, si è concentrata sull’immigrazione, sull’economia e soprattutto verso una nuova postura internazionale degli USA. Ma è quel che si aspettavano gli elettori del tycoon? Sono soddisfatti del lavoro svolto fino ad ora? “Le percezioni della sua performance sono contrastanti, soprattutto se confrontate con il suo primo mandato” si legge in questa ricerca pubblicata su AP Norc, Università di Chicago. “Circa la metà degli adulti approva il modo in cui Trump sta gestendo l’immigrazione, superando il suo consenso sulla questione durante il suo primo mandato. Ma il 40% approva la sua gestione dell’economia, scendendo al livello più basso da dicembre 2017”. La guerra commerciale dei dazi potrebbe costare cara a Trump.

Apnorc

Elon Musk è già arrivato alla fine della sua carriera politica?

Sarebbe già finita l’esperienza in politica di Elon Musk? In questo articolo sul Corriere della Sera, che riporta un’indiscrezione di Politico, si legge che “Donald Trump avrebbe detto ad alcuni stretti alleati e membri dell’amministrazione che Elon Musk lascerà il suo ruolo di impiego governativo speciale nelle prossime settimane”. Sarebbe una scelta clamorosa, che forse trova ragione nei crescenti problemi di Tesla. Le importanti perdite che ha registrato nel mercato europeo e cinese potrebbero aver convinto entrambi a prendere questa decisione. Ma è probabile che anche le vicende politiche abbiano avuto un loro peso. “Il Presidente Trump comunque ne parlava già da un po’. La presenza dell’uomo più ricco del mondo a capo del Doge è stato uno degli aspetti più controversi del secondo mandato di Trump, e ha portato i democratici, divisi e in crisi, a coalizzarsi”. Sarà soddisfatto Steve Bannon da sempre critico con il ruolo di Musk.

CorriereDellaSera

Elon Musk ha definito ‘fake news’ le indiscrezioni su un suo allontanamento dalla Casa Bianca

Politico rilancia le indiscrezioni secondo le quali Elon Musk sarebbe in procinto di lasciare la Casa Bianca. In questo articolo sul Fatto Quotidiano si legge che “dopo la notizia le azioni Tesla hanno invertito il calo innescato da brutti risultati sulle vendite di inizio 2025 e guadagnano ora oltre il 4%. Poco dopo però la Casa Bianca ha affermato che Musk lascerà l’incarico ‘una volta completato il lavoro’ definendo ‘spazzatura’ le indiscrezioni di stampa. Ancora più netta la reazione del diretto interessato, che ha parlato di ‘fake News’. Sempre sul Fatto Quotidiano si legge che Musk ha un contratto della durata di 130 giorni, che scadrà a maggio, “ma fino a non molto tempo fa si dava per scontato un rinnovo. Non tutti alla Casa Bianca ne apprezzano l’operato. Alcuni esponenti dell’amministrazione, diversi collaboratori esterni lamentano l’estrema imprevedibilità e lo considerano più un peso politico che un elemento di forza”.

ilFattoQuotidiano

Stati Uniti e Israele schierati contro l’Iran

Gli Stati Uniti e Israele starebbero programmando ed organizzando un terribile attacco missilistico contro l’Iran al fine di distruggere la potenza nucleare degli ayatollah. Lo si legge sul The Sun. “Il programma nucleare dell’Iran avrebbe dovuto essere risolto ‘molto tempo fa’, ha avvertito un’importante fonte politica israeliana”. Sembrerebbe salire la temperatura della tenzione anche su questo fronte. Le recenti dichiarazioni di Trump, in base alle quali il Presidente sarebbe pronto a bombardare l’Iran se non ci saranno passi in avanti nei dialoghi sul programma nucleare, hanno inevitabilmente provocato dure reazioni. Infatti, “Teheran, a sua volta, ha avvertito che bombarderà una base statunitense dopo che il presidente Donald Trump ha insistito nel dire di essere disposto a bombardare l’Iran se i suoi leader non riusciranno a raggiungere un accordo sul nucleare con Washington.” Ma dietro l’Iran c’è la Russia e non è pensabile che rimanga fuori da questa eventuale partita.

TheSun

La Russia avverte che eventuali bombardamenti degli Stati Uniti sull’Iran avrebbero conseguenze catastrofiche

La notizia è che la Russia avverte gli Stati Uniti: se il Presidente Trump bombardasse l’Iran -come ha minacciato di fare negli ultimi giorni- ci sarebbero conseguenze “catastrofiche”. Lo si legge sul The Times Of Israel, secondo il quale “il vice ministro degli Esteri russo afferma che Mosca è ‘pronta a offrire i suoi buoni servizi a Washington e Teheran’ per aiutarli a raggiungere un accordo sul programma nucleare”. L’articolo in oggetto fa notare che “la Russia si è in gran parte astenuta dal criticare aspramente Trump, con il quale il presidente Vladimir Putin sé è mosso rapidamente per ristabilire i rapporti, in un riavvicinamento visto con preoccupazione dell’Ucraina e dai suoi alleati europei”. Sempre nell’articolo si ricorda che “durante il suo primo mandato, Trump ha ritirato gli Stati Uniti da un accordo del 2015 tra l’Iran e le potenze mondiali, che imponeva rifidi limiti alle controverse attività nucleari di Teheran in cambio della revoca delle sanzioni”.

TheTimesOfIsrael

Netanyahu va a Budapest ma non sarà arrestato perché Orbán ritira l’Ungheria dalla Corte penale internazionale

Arriva un altro cazzotto alla Corte penale internazionale: Viktor Orbán ha annunciato l’intenzione di ritirarsi dalla Corte. “La decisione, comunicata dal ministro della Giustizia Bence Tuzson, arriva alla vigilia della visita del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu a Budapest”. In questo articolo pubblicato su Blitz Quotidiano si legge che “il Parlamento ungherese avrebbe già preparato una bozza di risoluzione che autorizza il governo ad avviare la procedura di uscita”. Per questa ragione il primo ministro Netanyahu, sul quale pende un mandato d’arresto internazionale per crimini di guerra e crimini contro l’umanità, non verrà arrestato in Ungheria. “La Commissione europea ha espresso preoccupazione per la decisione, dichiarando di non aver ricevuto alcuna notifica formale, ma di rammaricarsi profondamente se il ritiro venisse confermato”. Ancora una volta emerge la disarmante debolezza nella quale si trova la Corte internazionale, incapace di far rispettare le proprie sentenze.

BlitzQuotidiano

 

Terremoto in Birmania, si rischia l’ecatombe

La scossa di terremoto è stata di quelle tremende. Si parla di un sisma di magnitudo 7.7 che ha colpito la Birmania. Il sisma si sarebbe verificato alle 7.20 orario italiano in Myanmar, con epicentro a poche decine di chilometri da Mandalay, una città di circa un milione di persone ed ha interessato una zona caratterizzata da una sismicità molto rilevante, lungo la catena himalaiana formatasi dalla collisione tra la placca indiana e quella euroasiatica. Gli esperti affermano che la forza sprigionata da questo tremendo terremoto è 300 volte più forte di quella che ha colpito Amatrice in Italia. Questo dato ci restituisce le proporzioni del disastro che ha colpito la Birmania. Nei video che stanno girando in rete sono ripresi interi edifici che crollano su se stessi. Spaventose le conseguenze. In migliaia potrebbero essere le vittime, si teme l’ecatombe. Subito attivate le Istituzioni internazionali come l’Onu che ha garantito un intervento immediato.

laRepubblica

 

 

Dazi, tempesta sulle borse mondiali

I dazi sono arrivati. Le negoziazioni con gli Stati Uniti per adesso non hanno portato a nessuna mediazione. Trump ha fatto il suo spettacolo dalla Casa Bianca e le borse di tutto il mondo sono crollare. Tanto per avere un’idea del cataclisma riportiamo alcuni dati che si leggono sul Fatto Quotidiano. “In Asia, Tokyo ha chiuso a -2,8% (il Giappone subirà tariffe del 24%) Hong Kong a -1,6%. Nella notte l’oro, bene rifugio per eccellenza, ha raggiunto un nuovo massimo storico a 3.167 dollari l’oncia (31 grammi). In rosso l’Europa. Milano ha chiuso a -3,6% con le banche bersagliate. Unicredit ha perso il 6,4%. Malissimo anche Stm (-8,5%), Stellantis (-7,5%), Prysmian (-5,6%) e Tenaris (-10%), penalizzata dai forti cali del petrolio come Saipem (-8,4). Francoforte è arretrata del 3%, Parigi del 3,4%, Londra a -1,5%” ma solo perché a loro sono toccati dazi al 10%. Forse è più di una guerra commerciale.

ilFattoQuotidiano

Dazi, forte calo dei prodotti energetici

Non ci voleva tanta fantasia per immaginare che l’economia occidentale  avrebbero accolto i dazi trumpiani con profondo malessere. Sul Fatto Quotidiano si legge: “Forte calo per i prodotti energetici, spinti al ribasso dei timori di un rallentamento della crescita economica globale come effetto della guerra commerciale avviata dalla Casa Bianca. Il brent, petrolio di riferimento per i mercati europei, affonda di oltre il 7% e viene scambiato sotto i 70 dollari al barile. Il Wti statunitense scende di oltre il 7% a 66,2 dollari. Sul mercato di Amsterdam, hub europeo del gas, le quotazioni sono discese del 4,6% portando il prezzo sotto i 40 euro al megawattora”. Insomma, un disastro. E non butta bene nemmeno in prospettiva. Il tentativo degli Stati Uniti di rottamare la globalizzazione ha messo sotto sopra il mondo. In questo momento è a rischio un modello che andava avanti da circa 40anni.

ilFattoQuotidiano

Sale l’inflazione in Italia, e il portafoglio degli italiani piange

Sale del 2,1% l’inflazione in Italia. In questo articolo pubblicato su Italia Oggi “a marzo l’inflazione accentua la sua corsa al rialzo, e ad incidere maggiormente sull’indice nazionale dei prezzi sono le tensioni sull’energia, con i beni regolamentati che salgono del +27,3% su anno. Crescono a ritmo sostenuto anche i listini al dettaglio dei prodotti alimentari e bevande analcoliche, che aumentano del +2,6% su base annua, con punte del +3,3% per i non lavorati”. Dunque una situazione non semplice, perché i conti delle famiglie sono già in difficoltà e questa nuova corsa dei prezzi peggiora la loro capacità d’acquisto. “La dinamica tendenziale dei beni riflette in prima battuta l’accelerazione dei prezzi dei beni energetici in particolare quella degli energetici non regolamentati. A causare tale dinamica è soprattutto la consistente risalita dei prezzi del gas di città e gas naturale mercato libero e dell’energia mercato libero”. Le famigerate bollette salate.

ItaliaOggi

Istat, occupazione in Italia, trend positivo a Febbraio

I dati sull’occupazione continuano a segnare un trend positivo. Gli ultimi forniti da Istat fotografano una situazione che a febbraio è migliorata. Gli occupati sono arrivati a 24,3 milioni. Il tasso di disoccupazione scende al 5,9%. Nello specifico, si legge in questo articolo su Italia Oggi, “crescono di 0,2% gli occupati tra le donne, dipendenti a termine, autonomi (+47mila unità), mentre scendono tra gli uomini e tra i giovani (25-34). Lieve spostamento in avanti anche per il tasso di occupazione che sale al 63,0% (+0,1 punti). Crescono però gli inattivi che rispetto a gennaio sono 33mila unità in più”. Dati che fanno sperare anche per il futuro. “Rispetto a febbraio 2024” ci dice ancora l’Istat, “diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-18,4%, pari a -342mila unità) sia quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-0,5% pari a -60mila).

ItaliaOggi

“Made in Italy Days” su Amazon: vantaggi ed offerte sui prodotti tipici italiani

E nel bel mezzo della guerra commerciale dei dazi, tornano i “Made in Italy Days” su Amazon. Su Italia Oggi si legge che “dal 26 maggio al 2 giugno 2025, i clienti di 8 Paesi nel mondo avranno la possibilità di acquistare prodotti tipici italiani cogliendo i vantaggi delle offerte su migliaia di prodotti Made in Italy”. Nel 2024 i nostri prodotti hanno raggiunto 3,8 miliardi di euro di vendite all’estero su Amazon. Dati che confermano la vocazione italiana ad esportare i proprio prodotti. Infatti, si continua a leggere nell’articolo “il Made in Italy è tra i tre marchi più conosciuti al mondo. La nostra vetrina fu lanciata ufficialmente il 5 ottobre 2015. Il progetto nasceva in un contesto economico difficile per l’Italia, ma con un enorme potenziale: il Made in Italy era già tra le ricerche più diffuse online e su Amazon, dimostrando una forte domanda internazionale per i prodotti italiani”.

ItaliaOggi

Per TikTok Stati Uniti arriva anche l’offerta di Amazon

Tra pochi giorni Tik Tok, il social cinese, potrebbe non essere più accessibile negli Stati Uniti. La decisione non è nuova ma si arricchisce in queste ore per un’importante offerta di acquisto da parte di Amazon. “Secondo il Financial Times” si legge in questo articolo su Repubblica, “il ramo americano del popolare social network finirà comunque nelle mani di un gruppo di investitori statunitensi. Il quotidiano finanziario londinese scende nei dettagli: il 50% della società sarà nelle mani dei fondi di investimento Adreesseen Horowitz, Blackstone e Silver Lake. Insieme a loro altri gruppi minori. Il 30% in quelle degli attuali grandi investimenti di Tik ToK come General Atlantic, Susquehanna e KKR. Il 20% rimanente è ciò che la vendita forzata lascerà nelle mani della cinese Bytedance. Ipotesi. In attesa che la vendita sia effettuata. C’è tempo fino al 5 aprile quando scatterà il bando”.

laRepubblica

Ciurli (Enel): “Dove possibile dobbiamo anticipare il cambiamento”

Intervenendo al Green Economy Festival di Parma, Stefano Ciurli, Head of Global Services di Enel, ha detto che “come tutti i fenomeni dirompenti, siano essi socioeconomici o culturali, la transizione energetica richiede alle aziende un’attitudine trasformativa che permetta di comprendere il cambiamento, e ove possibile anticiparlo”. Sempre su questo tema, ed entrando nel merito delle iniziative portate avanti da Enel proprio per cercare di dare risposte adeguate ed anticipare i tempi del cambiamento, Stefano Ciurli ha poi aggiunto che “per le nuove professionalità a supporto della transizione abbiamo attivato programmi specifici rivolti alle imprese della filiera elettrica come Energie per Crescere ed Energie per la Scuola, mentre per sfruttare le grandi opportunità offerte dall’intelligenza artificiale abbiamo realizzato diverse iniziative, dai programmi di upskilling e reskilling alla formazione specializzata interna ed esterna, che ci consentono di affrontare le sfide sui mercati globali con prontezza e sempre maggiore competitività”.

BlitzQuotidiano

Le banche americane le più multate al mondo: al secondo posto Regno Unito, terza la Svezia

Le banche americane sono le più multate al mondo. Complessivamente “le banche del mondo hanno pagato nel 2024 circa 4,5 miliardi di dollari in multe di importo superiore a 500 mila dollari” si legge in questo articolo pubblicato da Italia Oggi. “Lo rivela Finbold, che aggiunge come queste sanzioni siano state 57 l’anno scorso. A imporre quasi tutte le multe sono stati gli Usa, che hanno riscosso 4,08 miliardi di dollari da 19 casi. Nonostante gli istituti di credito statunitensi siano stati responsabili per appena il 33% delle sanzioni, in valore hanno raggiunto il 90% delle multe di maggiore ammontare”. Interessante è la classifica mondiale. “A classificarsi secondo per importo di multe pagate e per numero di casi è stato nel 2024 il Regno Unito, con 261 milioni in dieci diverse azioni da parte delle autorità bancarie. Seguono Svezia e Finlandia, con due a una multa”.

ItaliaOggi

Enel potenzia il proprio portafoglio acquistando rinnovabili

Il Gruppo Enel cerca di sviluppare il proprio portafoglio di asset rinnovabili focalizzandosi in aree geografiche a maggior stabilità regolativa, politica, macroeconomica e valutaria. In questa prospettiva “Enel informa che Potentia Energy, società che opera nelle energie rinnovabili e di cui Enel Green Power detiene una quota di controllo congiunto, ha finalizzato l’acquisizione da CVC DIF e Cbus Super di partecipazioni di controllo un portafoglio da oltre 1GW di asset rinnovabili in Australia”. Lo si legge in questo articolo pubblicato da Blitz Quotidiano. “Inoltre”, riporta ancora l’articolo a firma di Francesca Ripoli, “questa operazione fa seguito all’acquisizione da parte del Gruppo, di 626 MW di asset idroelettrici in Spagna finalizzata il 26 febbraio 2025, ed è il linea con la strategia di sviluppo della generazione rinnovabile del Gruppo, selettiva, profittevole ed aperta ad opportunità brownfield (assett in operation)”. L’articolo intero al link qua sotto.

BlitzQuotidiano

Venduti i palazzi che accolgono Mediaset a Cologno per 52 milioni

Venduto il quartier generale di Mediaset a Cologno (MI) per un valore di 52 milioni. Si legge sul Corriere della Sera che “la compravendita immobiliare è stata chiusa il 20 marzo scorso e riguarda due dei tre grandi palazzi di Viale Europa che rappresenta da decenni il cuore della direzione e della produzione televisiva del gruppo. La proprietà però non era di Mediaset che ha sempre pagato l’affitto a un padrone di casa. A vendere è stata Generali Real Estate, ad acquistare la Cologno SPV, una società di cartolarizzazione costituita dalla veneta Banca Finint per conto di investitori”. Tuttavia, i palazzi di Cologno, continueranno ad ospitare il centro nevralgico di MediaForEurope-Mfe, cioè la nuova denominazione ufficiale di Mediaset da quando nel 2021 ha spostato la sede legale ad Amsterdam. Per leggere tutto l’artico del Corriere della Sera basterà cliccare nel link qua sotto.

CorriereDellaSera

C’è ancora futuro per i giornali di carta?

La lenta agonia dei giornali italiani non tende a rallentare. Oggi i giornali vendono nel nostro Paese poco più di un milione di esemplari al giorno. Ma “nel 1979, i soli 11 quotidiani più diffusi (su oltre 70) ne vendevano quasi due milioni e mezzo. Complessivamente il mercato superava i 5 milioni”, scrive Sergio Carli su Blitz Quotidiano. “Angelo Bocca nel suo fondamentale ‘Giornali in crisi’, evidenziava il distacco fra le vendite in rapporto agli abitanti in Italia e quelle negli altri Paesi europei. Oggi sarebbe inorridito, anche se dovrebbe prendere atto che nemmeno all’estero se la passano bene”. L’inizio del declino, scrive Sergio Carli, ha inizio nel 2000, anche se “già nel 1968 quando uscì il libro di Del Boca, la crescita del mercato era stata rallentata dall’avvento della tv”. Oggi le fonti si sono moltiplicate e ci si chiede: c’è ancora un futuro per i giornali di carta dopo due secoli di trionfi?

BlitzQuotidiano

 

‘La locandina’ di Blitz Quotidiano consiglia Taxi Driver con Robert De Niro

‘La locandina’, -la rubrica cinematografica di Blitz Quotidiano- consiglia Taxi Driver, un film per la regia di Martin Scorsese con un insuperabile Robert De Niro. Scrive Giuseppe Avico su Blitz Quotidiano: “Travis Bickle (Robert De Niro), a seguito delle atrocità vissute e sperimentate durante la guerra del Vietnam, vive uno stato di profonda alienazione nella caotica New York degli anni Settanta. Il suo malessere è inoltre esasperato da un’insonnia costante che lo tiene sveglio tutte le notti. Sfruttando la cosa a suo favore, Travis trova lavoro come tassista notturno, concedendosi durante il giorno di scrivere i propri pensieri su un diario e di frequentare i cinema per adulti. Travis ritrova una vaga speranza di adattamento alla vita sociale nella figura di Betsy (Cybill Shepherd), che lavora come impiegata nello staff elettorale del senatore Palantine (Leonard Harris). Per leggere tutta la recensione di Giuseppe Avico cliccare al link qua sotto.

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“Ingovernabile”, il libro che svela gli scandali segreti dei politici conservatori inglesi

Si chiama “Ingovernabile” ed è un libro pubblicato a puntate su Times, come faceva Charles Dickens. L’autore è Simon Hart ex capo gruppo del partito dei conservatori ed il tema che affronta è molto delicato: rivela gli scandali segreti dei conservatori inglesi. La forma è quella del diario. Nella recensione scritta da Mario Tafuri su Blitz Quotidiano si legge che “in uno degli episodi raccontati nel libro, Simon Hart riferisce che nelle prime ore del mattino, il telefono squilla accanto al suo letto. In linea c’è un parlamentare conservatore ubriaco, che afferma di essere bloccato in un bordello di Bayswater con un donna che pensa possa essere un agente del KBG, che ha appena chiesto 500 sterline ‘e mi ha lasciato in una stanza con dodici donne nude e telecamere a circuito chiuso”. Sicuramente curioso questo libro. Se ci fosse da qualche parte anche un ‘diario italiano’ diventerebbe un best sellers.

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Morto l’attore Val Kilmer: aveva 65 anni, fatali le complicazioni di una polmonite

È morto a 65 anni l’attore Val Kilmer. Ad ucciderlo, fa sapere la famiglia, le complicazioni di una polmonite. L’attore aveva già affrontato una dura battaglia contro il cancro alla gola da cui era riuscito a guarire. Su Blitz Quotidiano si legge che “Val Kilmer iniziò la sua carriere sul palcoscenico prima di conquistare la fama internazionale a metà degli anni ’80. Tra i suoi ruoli più iconici spiccano quello di Jim Morrison nel biopic The Doors (1991) diretto da Oliver Stone, quello di Iceman in Top Gun (1986) di Tony Scott e l’interpretazione di Bruce Wayne in Batman Forever (1995) di Joel Schumacher”. Da ricordare anche un’altra sua interpretazione in un film ‘genere demenziale’ del 1984, diventato cult negli anni, dal titolo Top Secret, con la regia del trio Zucker-Abrahams-Zucher, quelli della Pallottola Spuntata e dell’Aereo più pazzo del mondo.

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