La presidente del Consiglio Meloni ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera. Ripresa da Blitz Quotidiano si legge che la presidente, tra le altre cose, ha rilanciato l’esigenza di ricucire i rapporti tra Usa e Europa: “L’ho detto a Trump e ai leader: è necessario rinsaldare l’Alleanza atlantica non solo militarmente, è giusto che l’Europa contribuisca in maniera più marcata alla propria sicurezza. E penso che serva riavvicinare Usa e Ue, anche perché nel frattempo altre potenze si stanno facendo avanti per prevalere negli equilibri mondiali, e non credo convenga né all’Europa né agli Usa che accada”. Parole chiare che ribadiscono l’ambizione di diventare l’anello di congiunzione tra Europa e Stati Uniti. Ambizione diplomatica molto difficile da raggiungere, perché gli altri colleghi europei non la riconoscono come tale e gli equilibri all’interno della UE sono molto importanti per mantenere l’unità del vecchio continente. Per leggere tutto l’articolo di Giuseppe Avico cliccare sul link qua sotto.
Il ministro Tajani intervistato da El Mundo: “La Meloni non è di estrema destra”
Blitz Quotidiano riporta alcuni passaggi di un intervista rilasciata dal ministro degli Esteri Tajani al quotidiano El Mundo. “Meloni non è di estrema destra. Non è possibile applicare nei suoi confronti il cordone sanitario di cui ha parlato Sanchez (il premier socialista della Spagna ndr). Se non rendiamo l’Europa più competitiva i populisti avranno più voti” ha dichiarato Tajani. “Il nostro partito”, ha aggiunto riferendosi al PPE, “è il protagonista della stabilità dell’Unione europea. E con la nostra forza dobbiamo fare una rivoluzione pacifica per cambiare l’Europa, introducendo grandi riforme per avvicinare le istituzioni ai cittadini: dobbiamo eleggere direttamente un solo presidente del Consiglio e della Commissione, più decisioni a maggioranza al posto dell’unanimità e assicurare al Parlamento il potere di iniziativa legislativa. Quindi cambiare il Green Deal”. L’artico di Blitz Quotidiano a firma di Amedeo Vinciguerra è disponibile al link qua sotto.
Raphaël Glucksmann, eurodeputato francese: “La Meloni troppo vicina a Trump per avere ambizioni in Europa”
Raphaël Glucksmann, eurodeputato e leader della sinistra francese ha le idee molto chiare. In una recente intervista rilasciata alla Stampa e ripresa in questo articolo da Blitz Quotidiano, “ha parlato del piano di pace di Trump e del riarmo europeo. Secondo l’eurodeputato, il piano di pace di Trump per l’Ucraina è “un coltello messo sotto la gola degli europei, una convalida della guerra russa, insieme al fatto che si possono cambiare le frontiere europee invadendo il proprio vicino”. Per quanto riguarda invece la presidente del Consiglio dei Ministri, ha affermato che “vuole essere l’europea più vicina all’amministrazione americana e questo la mette in contraddizione con le sue ambizioni nell’Ue”. Per Glucksmann un mancato riarmo dell’Ue “rappresenterebbe per la Russia un invito a un’aggressione militare diretta all’Europa nei prossimi anni”. Al link qua sotto la possibilità di leggere tutto l’articolo a firma di Lorenzo Briotti.
Il quotidiano tedesco Bild abbraccia la Meloni
La Meloni si guadagna l’abbraccio del quotidiano tedesco Bild. “All’improvviso l’Italia sembra essere molto più di una semplice meta turistica baciata dal sole, con pizza e pasta, mare e moda e caos politico. La populista di destra Meloni è già considerata da molti il capo segreto dell’Europa” scrivono i tedeschi. E non è riconoscimento di poco conto definire la presidente del Consiglio “il capo segreto dell’Europa”. Blitz Quotidiano, in riferimento proprio a questo articolo, ha scritto che “il quotidiano analizza anche la crescita di Meloni negli ultimi anni, sottolineando come abbia imparato a prendere le distanze da sue passate dichiarazioni “non sempre chiare sul rapporto con il fascismo del dittatore Benito Mussolini”. Inoltre, “a differenza dell’AfD in Germania o dei nazionalisti attorno a Marine Le Pen in Francia, Meloni ha combinato l’ideologia di destra con i valori cristiani”. Per leggere l’articolo di Silvia Di Pasquale basta cliccare sul link qua sotto.
Medvedev, il falco del Cremlino, minaccia ancora Svezia e Finlandia
Medvedev, l’ex presidente Russo, il falco del Cremlino ha dichiarato che i “Paesi che hanno aderito recentemente alla Nato, Svezia e Finlandia, sono diventati automaticamente “bersagli” delle forze russe in possibili rappresaglie anche con “una componente nucleare”. In questo articolo su Blitz Quotidiano si legge che il numero due del Consiglio di sicurezza russo, Dmitri Medvedev, ha dichiarato che il presidente ucraino Volodymyr Zelensky “finirà nel modo più triste” e che le truppe russe devono concludere “con una vittoria” l’invasione dell’Ucraina e “distruggere” quello che lui, seguendo la definizione della propaganda del Cremlino, definisce “il regime neonazista di Kiev”. Ma non finisce qui. Ha aggiunto che “innanzitutto, dobbiamo completare l’operazione militare speciale in Ucraina con una vittoria e dobbiamo distruggere il regime neonazista di Kiev, ma il regime, non lo Stato, il cui destino è una questione del futuro”. Non si vedono luci di pace all’orizzonte.
Putin e Netanyau nella morsa della storia secondo il punto di vista di Enrico Pirondini
“Putin e Netanyau, due potenti nella morsa della storia”. Inizia così questo articolo a firma di Enrico Pirondini pubblicato su Blitz Quotidiano: “Due leader alla resa dei conti” continua Pirondini, “D’ora innanzi è vietato bluffare anche se il tentativo di imbrogliare è rimasto forte . Lo zar finge magnanimità lanciando la mini tregua di tre giorni in realtà per poter festeggiare in santa pace “il giorno della vittoria” come chiamano al Cremlino la fine della Seconda Guerra Mondiale (9 maggio). Per il presidente Putin si tratta di una occasione per affermare il suo potere con tutta la forza possibile della propaganda. Bibi invece, sul banco degli imputati all’Aja, è chiamato a rispondere della gestione della crisi umanitaria a Gaza davanti ai giudici della Corte Internazionale di Giustizia”. Un articolo che avvicina tra di loro Putin e Netanyau, nei loro destini, nelle scelte politiche. Ma poi c’è la Storia, la morsa della Storia, dalla quale, nemmeno loro, possono sottrarsi.
Giornalista ucraina morta in Russia, restituito il corpo ai familiari
Come in ogni altra guerra da sempre, anche in quella ucraina il giornalismo paga il suo drammatico tributo. “Viktoriia Roshchyna era una giornalista ucraina nata a Zaporizhzhia nel 1996. La giovane freelance ha raccontato l’invasione russa dell’Ucraina e l’assedio di Mariupol e nel 2022 venne insignita del premio Courage in Journalism. Nel 2023, Viktoriia venne catturata dai russi all’interno dei territori occupati per poi morire durante la prigionia” si legge in questo articolo su Blitz Quotidiano. “Due anni dopo, nel febbraio scorso, il suo corpo è stato restituito alla famiglia. Un cadavere mummificato, quasi irriconoscibile. E sul quale sono rimasti indelebili i numerosi segni di tortura, così come la chiara assenza di alcuni organi interni”. C’è poco da aggiungere oltra a questo. Qua sotto il link all’articolo completo.
Bruciano le colline di Gerusalemme, mentre Hamas spera in una Intifada degli Incendi
Gerusalemme brucia. Un grosso incendio sta mettendo a dura prova Israele. Le colline che circondano la città santa stanno bruciando. Il ministro della Difesa, Israel Katz, ha dichiarato “emergenza nazionale”. Oltre 7mila persone hanno già dovuto lasciare le loro case minacciate dalle fiamme. Ed in questo caos generale Hamas coglie la palla al balzo: “Incendiate tutto ciò che potete vicino agli insediamenti” diventano le parole d’ordine contro Israele. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha sostenuto che la citta potrebbe essere raggiunta dai roghi. “Intanto”, si legge in questo articolo del Fatto Quotidiano, “tre persone sono già state arrestate con l’accusa di incendio doloso”. La guerra in corso nella Striscia di Gaza è anche tutto questo, cioè sfruttare ogni possibilità per creare danni al proprio avversario. “Il partito armato ora spera in una sollevazione di massa della popolazione palestinese in Israele e nei Territori Occupati che provochi il caos, dando vita a una Intifada degli incendi”.
Bruciano le colline di Gerusalemme
Grossi incendi stanno interessando le colline di Gerusalemme, in 7mila costretti a lasciare le loro case. Su Repubblica si legge che “la gente fugge a piedi sull’autostrada tra colonne di fumo e fiamme che lambiscono la via di collegamento più importante, adesso paralizzata come l’intera regione centrale di un Paese che si sta chiedendo se il primo fuoco sia stato appiccato dalla mano di qualcuno o sia invece conseguenza dello Sharav, l’ondata anomala di caldo secco. Benjamin Netanyahu intanto lancia l’allarme: Il vento da ovest può facilmente spingere il fuoco verso i quartieri alla periferia di Gerusalemme e persino verso la città stessa”. Situazione molto difficile al punto che “il ministro degli Esteri israeliano chiede aiuto alla comunità internazionale. Squadre di vigili del fuoco arriveranno in supporto da Grecia, Cipro, Croazia, Bulgaria e anche Italia, ma non prima di questa mattina per via delle limitazioni notturne di volo dei Canadair”.
Il Canada elegge primo ministro Mark Carney
In Canada si sono tenute nuove elezioni. Ad essere stato eletto primo ministro è Mark Carney, esponente di punta del Partito liberare canadese. “Carney, 60 anni appena compiuti, è una sorta di Mario Draghi in versione canadese. Economista, dal 2013 al 2020 è stato governatore della Banca d’Inghilterra, il primo cittadino non britannico in assoluto ad assumere tale carica. In precedenza aveva guidato il suo Paese durante la crisi finanziaria del 2008 come governatore della Banca del Canada”. Sarà lui a dover governare il Canada in questa epoca difficile e complessa, nella quale la guerra dei dazi ed il contrastato rapporto con gli Stati Uniti ne rappresentano le sfide più urgenti. “Carney ha ricevuto già le congratulazioni da parte di Ursula von der Leyen ed anche da parte dei Conservatori, pronti a collaborare in chiave anti-Trump per “difendere la sovranità” del Canada”. Per leggere tutto l’articolo pubblicato su Blitz Quotidiano basta cliccare nel link qua sotto.