Giorgia Meloni dopo le elezioni europee, la sua sarà una scelta difficile: con la destra moderata che sostiene Ursula von der Leyen o con la estrema destra più o meno ripulita di Marine Le Pen? È l’interrogativo centrale di un lungo articolo del New York Times intitolato “Un’impennata dell’estrema destra in Europa inciampa nelle sue stesse divisioni”, firmato da Emma Bubola, corrispondente da Londra,
La von der Leyen ha segnalato che potrebbe cercare alleati nell’estrema destra per raccogliere abbastanza voti per un altro mandato. dal Parlamento. Ma questo rischierebbe di alienare le forze di centrosinistra da cui anche lei dipende e per le quali qualsiasi partito di estrema destra, compreso quello della Meloni, è troppo estremo.
La Le Pen spera che un’alleanza con la Meloni permetta all’estrema destra di diventare la seconda forza più grande nel Parlamento europeo, e la Meloni ha anche detto di voler mandare la sinistra all’opposizione.
Ma gli esperti dicono che la collaborazione con la Le Pen potrebbe ostacolare gli sforzi del leader italiano di ampliare la sua influenza a Bruxelles e di fungere da partner per i conservatori tradizionali.
Sebbene abbia radici politiche in un partito neofascista e stia combattendo guerre culturali in patria, la Meloni è emersa come un operatore pragmatico sulla scena internazionale, fermamente allineata con la leadership europea su questioni chiave come il sostegno all’Ucraina nella sua guerra contro la Russia.