Boom di migranti, mille al giorno, in Sicilia pronti nuovi padiglioni per l’accoglienza, Governo per una stretta

di Enrico Pirondini

Boom di migranti: oltre 3 mila arrivi in tre giorni, 1.700 nelle ultime 48 ore, 1.200 i salvataggi delle Guardia Costiera con le navi Peluso e Diciotti.

E l’immancabile tragedia con 38 vittime e 18 dispersi nei due naufragi davanti alle coste tunisine. Viminale e Commissione Affari costituzionali del Senato sono al lavoro per adeguare il dl Migranti alla bisogna. Nel frattempo la macchina della accoglienza procede.

Nelle ultime ore, ad esempio, nel  porto di Catania sono state realizzate due tensostrutture per ospitare 1.700 migranti. Lavoro compiuto dalla Protezione civile regionale con i suoi tecnici e i suoi  volontari , attivata dal governatore Renato Schifani.

Un segnale questo che da’ per scontato l’arrivo di una ondata eccezionale di profughi. Gli 007 hanno dato i numeri al governo. Solo dalla Libia “sono pronti a partire 685 mila persone”.

MIGLIAIA DI BARCHINI DALLA TUNISIA

La Guardia costiera locale ne ha contati 14 mila dall’inizio dell’anno.  E 22  barchini sono stati intercettati nelle ultime 24 ore nella sola città portuale di Sfax.

La crisi economica che attraversa la Tunisia ( non sostenuta, come si sperava, dal Fondo Monetario Internazionale) si sta allargando perché il processo di assistenza si è interrotto poco prima del Natale 2022.

E il governo tunisino sta pensando di voltare la faccia alla Europa perché in ritardo e rivolgersi al gruppo Brics (Brasile, Russia, Cina, India, Sudafrica) per ottenere finanziamenti e investimenti. È la conferma che la UE a parole è generosa ma a soldi è scarsa.

SI PUÒ FARE DI PIÙ PER FERMARE L’ONDATA DI MIGRANTI?

Risponde l’ammiraglio in riserva della Marina Nicola De Felice:” Certo che si può fare qualcosa di più ma bisognerebbe effettuare un pattugliamento congiunto fra le forze navali italiane e la guardia costiera tunisina nelle loro acque territoriali. E Tunisi potrebbe essere d’accordo.

“Prima di tutto,però, è necessario sbloccare i finanziamenti che chiedono a livello internazionale. Ci vuole un patto di cooperazione con la Tunisia stretto dall’Europa. Nel frattempo bisogna creare centri di accoglienza gestiti da forze europee ma sotto il cappello dell’ONU, anche finanziario, per decidere chi ha diritto alla protezione internazionale o all’asilo politico in Europa, non solo in Italia.

“Per chi invece non ha diritto va attivata l’organizzazione delle migrazioni  legata all’Onu (IOM) e procedere con i rimpatri volontari o forzati nei paesi di provenienza”.