Covid, la nuova ondata a giugno, l’Oms si accoda alla Cina: “Arriverà nuova pandemia e sarà più mortale”

Il 24 maggio 1914, 109 anni fa, l’Italia entrò in guerra a fianco di Inghilterra e Francia contro Austria e Germania, precedentemente alleata.
Fu una guerra abbastanza inutile che costò 600 mila morti, genero l’Unione Sovietica e il Fascismo, umiliò la Germania senza schiantarla ponendo il seme del nazismo e della guerra del ‘39-45.
I morti complessivamente furono milioni. La futura classe dirigente inglese fu quasi cancellata nelle cariche di cavalleria (arma nobile: cavalleria arma elegante non va al casino perché ha l’amante) nella pianura tra Francia e Germania.
Per l’Italia l’esito fu pessimo. Alla conferenza di pace di Bruxelles ci trattarono come dei Vu Cumpra per il nostro comportamento ondivago fra gli schieramenti prima del conflitto. E anche per l’inadeguatezza dei nostri rappresentanti e lo scellerato ideologismo del presidente americano Wilson.
Così peraltro è stato un po’ sempre durante il Risorgimento e dopo l’Unita d’Italia: il generoso slancio e il sacrificio degli italiani (consapevoli prima, carne da macello nelle due ultime guerre) tradito e calpestato da una classe dirigente politica del tutto inadeguata (con l’eccezione dei 10 anni seguiti alla caduta del Fascismo).