Afghanistan, vergogna dell’occidente (leggete il mio modesto sintetico giudizio), emergenza profughi in arrivo, la tragica analisi e previsione di Gino Strada (lui la vede un po’ così ma ha dei punti di ragione e non spiega il perché dell’improvviso ritiro), che è morto proprio oggi, ferale coincidenza, quasi simbolica. Ma a noi che importa: arrivano gli euri, i primi 25 miliardi, i soldi europei non erano un miraggio, una pioggia che fa passare la paura e il caldo, che durerà ancora una settimana. Del covid quasi non si parla più, aumentano i casi, siamo a quota 7.409, i morti 45, ma qualcuno tra noi comincia a pensare che se la sono anche cercata

Recovery, arrivato il primo bonifico dalla Ue: 25 miliardi (su 191 totali) per 106 progetti

Draghi: «Spendere con onestà i fondi del Recovery per ripresa duratura. Avanti su riforme, ora concorrenza e Fisco»

Caldo soffocante fino a Ferragosto: sabato 17 città bollino rosso, poi arrivano pioggia e fresco

Gino Strada morto a 73 anni: il fondatore di Emergency aveva una malattia al cuore da tempo

“Ho vissuto 7 anni in Afghanistan e vi dico che quella guerra è una vergogna dell’occidente”

 

Afghanistan, i talebani a 50 km da Kabul. “Non toccheremo i diplomatici stranieri” 

Afghanistan, dopo Ghazni i talebani conquistano anche Herat e Kandahar. Ambasciata Usa: “Lasciate il Paese”

 

L’avanzata dei talebani e le mire della Cina

Confermato quanto sia inetto Biden, completando l’opera malvagia di Trump: Trump faceva un grande regalo a Putin, che contava di rientrar nel Grande Gioco e ora si troverà a fare i conti con il gigante cinese. Per la Cina un accordo di ferro con i talebani, sulla pelle dei poveri Uiguri, apre l’autostrada verso l’Europa e l’Atlantico. La via di Alessandro Magno alla rovescia.

Biden ha tenuto fede agli impegni di Trump (sarò maligno, ma lo scandalo del figlio di Biden è una amara realtà), così l’onta dell’infamia ricadrà su di lui.

Sessant’anni dopo. E a Berlino divisero il cielo

Pene di renna al Noma di Copenaghen, la ricetta dell’insalata dello chef René Redzepi

Alain Delon, lo “schiaffo” di Hollywood: non avrà la stella sulla Walk of Fame

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