Tutti ricordiamo la sceneggiata della Casa Bianca tra il Presidente americano Trump e il Presidente Zelensky. Ai funerali in Vaticano il faccia a faccia tra i due si è ripetuto. Altro clima, altre atmosfere. “Stavolta, testa a testa, faccia a faccia, seduti l’uno di fronte all’altro, chinati l’uno verso l’altro, il linguaggio dei corpi, non le parole, invitano tutto il mondo a sciogliere almeno per un po’ quel groppo di ansia e preoccupazione che da tre anni paralizza anche la sola capacità di sperare”, scrive Amedeo Vinciguerra in questo articolo su Blitz Quotidiano. Non possiamo ancora sapere se quel faccia a faccia avrà esiti importanti. Una fotografia “a dispetto dell’unico assente ingiustificato Putin, che nelle stesse ore annunciava vittoria per celebrare la presa di Kursk. Orrore, morte, “inutile strage” per citare un predecessore, mai come oggi gli ori e i marmi, lo splendore della basilica assomigliano all’”ospedale da campo” invocata da Francesco per la sua Chiesa”