Una settimana di notizie: la magia della destra, più l’attacchi e più cresce, Fratelli d’Italia al 30,2%

La magia della destra, più l’attacchi e più cresce, Fratelli d’Italia al 30,2%. Ma i sondaggi ci raccontano di un Paese spaccato in due come una mela. Destra e Sinistra pesano quasi allo stesso modo.

Gli ultimi sondaggi: FdI 30,2 (+0,4) Pd 22,9 (-0,2) M5s 11,9 (+0,5) Forza Italia 9,4 (+0,2) Lega 8,3 (-0,2) Verdi e Sinistra 6,0 (-0,2) Azione 2,9 (+0,2) Italia Viva 2,7 (+0,1) +Europa 1,8 (-0,2) Noi Moderati 1,2 (+0,1).

Sciopero magistrati «adesione all’80%». Flash mob davanti alla Cassazione

“Riforma della giustizia? Stiamo subendo un attacco ancora peggiore del terrorismo e delle stragi mafiose”

Sciopero magistrati, il presidente della Fondazione Einaudi: «Riforma non mina l’autonomia delle toghe»

Andrea Stroppa, l’uomo di Musk in Italia attacca il governo sul ddl Spazio: “Fdi ha seguito il Pd nella crociata contro Starlink”

 

Europa: quando “i sentieri si biforcano”. Adesso deve scegliere dove andare.

Europa sotto pressione, Trump choc: dazi al 25% anche sulle auto. Pugno duro contro la UE

Trump annuncia dazi al 25%: “L’Unione Europea è nata per fregarci”. La replica: “Siamo il mercato libero più grande al mondo. Una manna per gli Stati Uniti”

Dhl, disposto il sequestro preventivo di 46,8 milioni per frode fiscale e sfruttamento

Starbucks taglia 1100 posti e chiede ai dipendenti di restare a casa, chi perderà il lavoro lo scoprirà via mail

Il piano Ue contro lo spettro della deindustrializzazione: clausole “buy European” e più aiuti di Stato

Nel 2024 l’Unione Europea ha comprato gas e petrolio dalla Russia per 22 miliardi. Più di quanto stanziato in aiuti per l’Ucraina (19 miliardi). Quando si dice la coerenza

Lancia e Alfa Romeo, due nomi gloriosi dell’auto italiana, forse sono destinati a morire, rivelazioni sul futuro dei marchi Stellantis

Stellantis, vendite giù del 12% e profitti del 70% nel 2024. Fiom: “Soldi ai soci ma lavoratori in cig”

Effetto Elon, le vendite di Tesla crollano del 45% in Europa. Sorpasso di Byd nel Regno Unito

Il ciclone Trump si abbatte su scienza e ricerca. Bilancio pesante dei primi 30 giorni

Perché l’Unione Europea vuole aumentare le tasse sul vino e mettere le avvertenze sanitarie sulle etichette

 

Una volta si diceva che se bevi troppa acqua ti vengono le rane nella pancia…

Lollobrigida e la nuova dichiarazione sull’acqua: “L’abuso? Fa danni. Non lo dico io, lo dice la scienza”

 

Marzo, un mese di scioperi nei trasporti. Tutti gli stop in programma e le date

 

I migliori ospedali in Italia: al primo posto il Niguarda di Milano, secondo il Gemelli

 

L’Ucraina è un forziere: ha una riserva di 2,6 miliardi di tonnellate di terre rare, molte in Donbass.

Accordo sulle terre rare, Trump: “Zelensky arriverà venerdì e lo firmeremo”

Cosa prevede l’accordo tra gli Stati Uniti e l’Ucraina sulle terre rare

Che cosa sono le terre rare, 17 elementi che valgono 11 miliardi

“Le terre rare ci fanno scoprire un mondo alla rovescia”

Terre rare in Italia, molti i giacimenti: in Liguria la più grande riserva europea di titanio

“Meloni e Macron: cosa c’è dietro il silenzio che copre il mancato viaggio a Kiev”

 

Vertice di Londra, prove generali per costituire un fondo comune europeo per le spese militari.

Vertice a Londra per il piano Difesa Ue: Meloni presente. Al centro l’invio di 30mila soldati a Kiev.

“Politica in subbuglio, Trump ha ribaltato l’ordine mondiale e l’Europa accelera sulla difesa con un vertice dei leader a Londra”

Salvini: “Von der Leyen al comando dell’esercito Ue? Ci arrenderemmo in 20 minuti”

Ucraina, Lavrov attacca l’Ue: “Incita Kiev a continuare il conflitto”. Crosetto: “Missione di peacekeeping Ue? Non si possono inviare truppe come se fossero fax”

Ucraina, Putin: “I primi contatti con gli Usa danno speranze”. Il Cremlino: “Nessuna trattativa sui territori già occupati”. Kiev: “Ridicolo”

Macron interrompe e corregge Trump sugli aiuti Ue all’Ucraina: “Diamo il 60% del totale, soldi veri”

Gli Stati Uniti si sono schierati con la Russia nelle risoluzioni ONU sull’Ucraina

 Gentiloni: “Trump ha cambiato l’ordine mondiale, è finita la belle époque dell’Europa”

Musk minaccia di nuovo i dipendenti federali: “Ditemi a cosa serve il vostro lavoro o sarete licenziati”

Grattacieli e discoteche, la nuova Striscia di Gaza immaginata da Donald Trump. Il video generato con l’Intelligenza artificiale

Conte: “Il video di Trump su Gaza è allucinante, un insulto e una provocazione gratuita”

Taiwan, cavo sottomarino tranciato: sequestrata nave cargo con equipaggio cinese

 

La Commissione Ue ha deciso di schierarsi sulle posizioni italiane, modificando la sua precedente opinione.

Elezioni in Germania: AfD raddoppia e arriva al 20% ma non sfonda. Si va verso un governo retto da centro e sinistra.

Presidente ANM, Cesare Parodi: “Difendiamo i principi sanciti dalla Costituzione in cui crediamo”

Adesione all’80% per lo sciopero dei magistrati. Un risultato importante. Il Presidente di ANM, Cesare Parodi ha dichiarato: “difendiamo i principi sanciti dalla Costituzione in cui crediamo”. Dunque la contrapposizione tra Governo e Magistratura non tende a placarsi. Dopo le tenzioni derivate dal recente caso del Generale Almasri, il rapporto tra i due poteri dello Stato sembrava essersi almeno silenziato. Anche le prime parole del neoeletto Presidente Cesare Parodi sembravano far intravedere un barlume si speranza, che ovviamente, ha subito lasciato spazio ad una nuova polemica, quella relativa alla condanna in primo grado di Delmastro. La magistratura dichiara adesso di scioperare per difendere i principi della Costituzione, e quindi, se ne deduce che il Governo, con la sua proposta di riforma, starebbe attaccando questi principi. Dunque parole forti quelle che arrivano da Parodi. Lo scontro  non tende a placarsi e questo non fa bene a nessuno.

ItaliaOggi

 

Procuratrice generale di Torino: “Stiamo subendo un attacco gravissimo, peggio del terrorismo e stragi mafiose”

Lo sciopero dei magistrati è stato un successo, con l’80% di adesione. Le parole velate del nuovo Presidente Cesare Parodi – “difendiamo i principi sanciti dalla Costituzione”- seppur cariche di sottintesi, erano sembrate lasciare comunque uno spazio di apertura, o meglio, non andavano a chiudere del tutto la porta. Di altro tenore invece quelle dichiarate da Lucia Musti procuratrice generale a Torino. “Stiamo subendo un attacco gravissimo ancora peggio che negli anni del terrorismo e delle stragi mafiose, ma per colpire noi minano i diritti dei cittadini. Questa non è la riforma della giustizia ma contro la magistratura, più esattamente contro i diritti dei cittadini nei confronti dei quali è liberticida, è contro il servizio giustizia costituzionalmente garantito”. Parole destinate sicuramente a fare molto rumore, ed una situazione destinata a peggiorare. Lo scontro tra Governo e Magistratura arriverà anche sulla scrivania di Mattarella? Forse c’è già arrivato da parecchio tempo.

BlitzQuotidiano

 

Presidente Fondazione Einaudi: “La riforma della giustizia non delegittima le toghe”

Si riaccende la discussione sullo scontro tra Governo e Magistratura. A prendere posizione è adesso Giuseppe Benedetto, giurista e presidente della Fondazione Einaudi. “La riforma della giustizia non delegittima le toghe e non mina affatto la loro autonomia, ma segna un necessario riequilibrio tra i poteri. I magistrati hanno tutto il diritto di protestare, ma non di attaccare il Parlamento” ha dichiarato in un’intervista a ItaliaOggi. Alla domanda se “siamo tornati al clima dei Governi Berlusconi” il Presidente della Fondazione è stato netto: “In realtà non ne siamo mai usciti. Ci sono stati periodi di minori o maggiori tensioni tra il potere esecutivo, quello legislativo e quello giudiziario. Non v’è dubbio, che comunque, quando si prova a mettere mano ad una riforma strutturale, e la separazione delle carriere sicuramente lo è, le reazioni da parte della magistratura organizzata sono tanto scomposte quanto sospette”

ItaliaOggi

 

Andrea Stroppa, il referente di Musk in Italia si scaglia contro Governo e FdI

Andrea Stroppa, referente di Elon Musk in Italia, ha attaccato duramente il partito della Meloni ed il Governo. Oggetto della sventura sarebbe il ddl Spazio, ma più in generale il recente dibattito politico intorno alla tecnologia Starlink. Secondo Stroppa il Partito Democratico starebbe portando avanti una “crociata anti-Musk” insieme a Fratelli d’Italia. Una posizione netta quella presa dal referente italiano di Elon Musk. Si gioca una partita molto importante e delicata. La tecnologia Starlink, ovvero i satelliti di Musk intorno al mondo a garantire tutta una serie di connessioni e servizi, anche militari, è roba che per essere valutata richiede una buona dose di conoscenza, perché basta un attimo ed il danno è fatto. Il Governo dovrà pensarci bene prima di fare qualsiasi mossa. È anche vero che le alternative sono poche, per adesso, ma questo non vuol dire che siamo obbligati a fare scelte incaute.

BlitzQuotidiano

 

Allarme di Confindustria Italia per i dazi al 25%

L’Europa nel mirino del Presidente Trump. Arrivano i dazi al 25% sui prodotti che vendiamo agli USA, anche sulle automobili. Se non cambia niente dal 2 aprile entrerà in vigore il provvedimento voluto dalla nuova Presidenza americana. La notizia è talmente attesa che già se ne parlava da tempo. Siamo nella guerra dei dazi, un modo come un altro per alzare la posta e provare ad ottenere risultati con le negoziazioni. C’è ancora tempo per mediare, le trattative adesso andranno avanti fino all’ultimo secondo utile. L’Europa elaborerà la sua risposta, speriamo adeguata al caso. Da noi il Presidente di Confindustria Emanuele Orsini ha espresso tutta la sua preoccupazione: “Quello che arriva dalla leadership americana è un attacco alle imprese e al lavoro europeo. Il vero obiettivo è la deindustrializzazione del nostro continente, e quindi dei suoi livelli occupazionali”.

BlitzQuotidiano

 

Usa vs Europa, la guerra dei dazi

La guerra dei dazi sta cambiando tutto. È e sarà lo strumento per eccellenza utilizzato dalla Presidenza Trump. Successe anche nel primo mandato ma questa volta appare evidente che ci sia stata una severa accelerazione. È arrivato anche il momento critico per l’Europa. Trump ha infatti annunciato che dal 2 aprile entreranno in vigore dazi del 25% contro i prodotti del Vecchio Continente, auto comprese. E la notizia è stata accompagnata dal tycoon con alcune dichiarazioni colorite ma anche parecchio dure. “L’Unione europea è nata per fregarci” ha detto, “l’Ue è il più grande mercato libero del mondo, ed è stata una manna per gli Stati Uniti”. Una situazione di alta tensione. Dall’Europa la risposta non è tardata ad arrivare: “Gli investimenti statunitensi in Europa sono altamente redditizi. Le aziende americane sono state in grado di investire e generare entrate sostanziali proprio perché l’Ue è un grande mercato unificato”.

BlitzQuotidiano

 

 

Dhl, contro il colosso tedesco accuse pesanti: frode fiscale e sfruttamento

Dura accusa per Dhl Express Italy. È stato disposto dalla Procura di Milano un sequestro preventivo di 46,8 milioni di euro per frode fiscale e sfruttamento. Ma non è questa la prima volta, già in passato erano stati sequestrati al colosso tedesco 20 milioni di euro sempre per frode fiscale. Le indagini della Guardia di Finanza di Milano e del Nil dei Carabinieri hanno scoperto la presunta complessa frode fiscale che si sarebbe avvalsa di un complicato meccanismo illecito di fatture per operazioni giuridicamente inesistenti a fronte della stipula di fittizi contratti d’appalto per la somministrazione di manodopera. È stato indagato per frode fiscale Luca Bassini il responsabile di Dhl Express Italy, firmatario delle dichiarazioni Iva per gli anni dal 2019 al 2023, oltre ovviamente alla società stessa.

ItaliaOggi

 

 

Starbucks licenzierà 1.100 lavoratori

La crisi economica non si ferma. Starbucks ha deciso di licenziare 1.100 lavorati che però lo scopriranno da casa con una mail. Oltre al danno la beffa. Ma è proprio questo che accadrà. Una settimana di lavoro in smart working da casa e poi l’azienda invierà queste mail dove sarà indicato se continueranno a lavorare o se perderanno il loro posto di lavoro. Visto le notizie che arrivano dall’America sulle modalità con le quali Elon Musk sta portando avanti il suo lavoro, si potrebbe affermare che Starbucks ne ha seguito l’esempio. “Un modo anomalo di comunicare che, a detta dell’azienda, serve a preservare la privacy. Il taglio fa parte del nuovo piano di rilancio voluto dall’amministratore delegato Brian Niccol, chiamato l’anno scorso per contribuire a rilanciare l’azienda che si trova in una fase di netto calo delle vendite, soprattutto negli Stati Uniti”.

BlitzQuotidiano

 

L’Europa in affanno ha paura di perdere la sua industria

L’Europa vive uno dei suoi tempi più difficili. Il ciclone Trump ha rivoltato il mondo e cancellato gli equilibri usciti da Jalta nel 1945. Il Vecchio Continente non si è fatto trovare pronto, anzi, semmai ha prevalso, e sta prevalendo, un’affannosa rincorsa dagli esiti ancora molto incerti. Le conflittualità geopolitiche si sommano alla crisi economica, fatta di produzione industriale troppo bassa per reggere il confronto con i nuovi attori dell’economia globale. Questa difficoltà si coglie anche leggendo il testo del “Clean industrial deal”, un documento che sintetizza un pacchetto di misure che l’Europa dovrebbe portare avanti per provare a risolvere i suoi problemi in campo industriale. È sufficiente dire che anche in tema di decarbonizzazione la UE mette in campo molta prudenza, affermando che questo processo può essere portato avanti ma solo se compatibile con una spinta alla competitività dell’economia europea.

ilFattoQuotidiano

 

2024: l’Europa avrebbe comprato petrolio e gas dalla Russia per 21,9 miliardi e spesi 19 in aiuti all’Ucraina

La guerra in Ucraina non si combatte solo con gli eserciti. Concetto questo che vale un po’ per tutti i conflitti. In questo caso specifico i ‘campi di battaglia’ non sono solo le sterminate terre ucraine. Studiando meglio gli eventi si possono scoprire situazioni e fatti che danno il senso della complessità delle vicende. Una di queste riguarda sicuramente l’aspetto economico, e più nello specifico l’annoso problema delle risorse di gas e petrolio. “Secondo un rapporto del Center for Research on Energy and Clean Air, nel 2024 l’Unione Europea ha acquistato petrolio e gas dalla Russia per un valore di 21,9 miliardi di euro, una cifra superiore ai 19 miliardi stanziati per sostenere l’Ucraina”. Se fossero confermati questi dati emergerebbe un vero e proprio paradosso di una UE che finanzia armi all’Ucraina ma che nel medesimo momento lo fa anche con Putin in modo indiretto comprando petrolio e gas.

BlitzQuotidiano

 

 

Stellantis: la scelta dei marchi ed il nuovo CEO da cercare

Stellantis è la quarta casa automobilistica al mondo. Nata dalla fusione tra Fiat Chrysler e Peugeot PSA si trova oggi a governare un passaggio non semplice. Ovviamente la crisi del mercato dell’auto si fa sentire, ed obbliga, chiunque voglia rimanere competitivo e sostenibile, a scelte importanti. Nel caso di Stellantis in questo momento le priorità sembrerebbero essere due. La prima riguarda il nuovo CEO. Chiusa l’era di Carlos Tavares adesso per John Elkann è arrivato il momento di fare nuove scelte. Chi sarà il nuovo CEO? E poi c’è da capire quanti dei 14 marchi della casa automobilistica abbiano un futuro sostenibile. Anche quest’ultimo nodo non è facile da sciogliere. “Una fonte vicina al pensiero di Elkann ha dichiarato a Reuters che l’argomento era una priorità e che qualsiasi candidato alla carica di amministratore delegato senza una conoscenza dei marchi ‘non è il candidato giusto’.

Reuters

 

Stellantis, vendite giù e profitti in calo

Il mercato dell’automobile è in crisi. Lo si sapeva già da tempo. I dati che stanno arrivando per quanto riguarda il 2024 lo confermano. Anche Elon Musk sta perdendo moltissimo, soprattutto in Europa. In questi giorni sono stati resi noti i risultati di Stellantis, quarto gruppo mondiale di automobili, nato dalla fusione di Fiat-Chrysler e Peugeot. I profitti sono scesi del 70%  a 5,5 miliardi, mentre la flessione dei ricavi è stata del 12%. “Le vendite continuano a calare. L’ultimo dato è di martedì, relativo alle immatricolazioni di gennaio in Europa, e mostra una contrazione del 16%, con una quota di mercato che si restringe al 15,5% dal 18% dell’anno prima”. Il Ministro Salvini ha dichiarato che “non occorreva uno scienziato per capire che il suicidio imposto da Bruxelles nel nome dell’auto elettrica avrebbe avuto morti e feriti tra gli operai e gli ingegneri, non tra i politici”.

ilFattoQuotidiano

 

Mercato dell’automobile in Europa: la Waterloo di Tesla?

Chissà se il magnate di Tesla Elon Musk ha fatto bene i suoi conti a mettersi in politica. È sempre presto per dirlo. Di certo c’è che la crisi del mercato delle automobili morde e non risparmia nessuno. Gli ultimi dati non sono incoraggianti per il braccio destro del Presidente americano Trump. Se un anno fa in Europa Tesla immatricolava 18.161 unità, adesso il risultato e sceso a 9.945. Un vero e proprio crollo verticale stimato al 45%. Non proprio una prestazione entusiasmante che dovrebbe preoccupare Musk. Questione molto delicata, perché il critico risultato di Tesla avviene in un momento particolare, nel quale l’elettrico conosce invece una spinta del 37%. Dunque Tesla scende nelle immatricolazioni europee per altri motivi. Una scelta del consumatore dubbioso del nuovo Musk politico? Chi lo sa. Per adesso i numeri parlano chiaro, il mercato europeo dell’auto rischia di diventare per Musk la sua Waterloo.

laRepubblica

 

La mannaia di Trump colpisce duro: tagli a scienza e ricerca senza precedenti

Il Presidente Trump non crede nella scienza e nella ricerca. Che avrebbe effettuati importanti tagli di spesa nel bilancio l’aveva abbondantemente dichiarato già in campagna elettorale, ma forse la realtà supera le aspettative. Il lavoro che sta portando avanti il suo braccio destro Elon Musk per quanto riguarda i tagli alla burocrazia viene dettagliato ogni giorno, anche con importanti polemiche, come quella che sta caratterizzando il rapporto con l’FBI. Però, secondo la rivista Nature, il colpo di mannaia più pesante sta cadendo sulla scienza e la ricerca. Una vera e propria rivoluzione in soli 30 giorni. Decine di migliaia di persone licenziate in un attimo, sovvenzioni e finanziamenti tagliati, un vero e proprio terremoto. “Secondo quanto sostenuto da Nature, questo è probabilmente solo l’inizio”. Arriverà il tempo per i tagli alla ricerca sul clima, e lo stop agli investimenti in tecnologie green ed energia pulita”.

BlitzQuotidiano

 

Unione Europea: tasse sul vino e avvertenze sanitarie sulle etichette

Le misure che l’Europa delibera nei vari ambiti di competenza, e che poi i vari Stati s’impegnano a recepire fanno da sempre discutere, sia nel campo dei detrattori della UE ma anche in coloro che ne condividono le ragioni. L’ultimo dibattito che si è acceso in ordine di tempo riguarda il vino. La Commissione “intende aumentare la tassazione sull’alcol, vino compreso, introducendo avvertenza sanitarie sulle etichette, limitando le vendite transfrontaliere e regolamentando anche la pubblicità”. La linea intrapresa da Bruxelles ha provocato molte reazioni dure. In Italia è stato il Ministro Lollobrigida a farsi sentire, con una polemica che ha fatto anche sorridere qualcuno: “Anche l’abuso di acqua fa male” ha dichiarato. Ma al di là di certe affermazioni più o meno colorite, la questione rimane. Soprattutto per il nostro Paese, tra i principali produttori mondiali di vino.

BlitzQuotidiano

 

Il Ministro Lollobrigida e la polemica sull’acqua che fa male

Le parole del Ministro Lollobrigida sulla ‘questione del vino’ hanno scatenato una valanga di polemiche e moltissimi sorrisi. “Anche l’abuso di acqua fa male” aveva dichiarato in riferimento alle nuove direttive della Commissione Europea in questo ambito. E giù bordate di fischi. A margine di Slow Wine Sana a Bologna, il Ministro dell’Agricoltura è tornato sulla questione. “Se molti dei vostri colleghi avessero avuto la pazienza di digitare la parola ‘acqua’ avrebbero trovato articoli che denunciavano come gli eccessi anche di questo sanissimo prodotto per eccellenza potessero produrre danni. In questa voglia di denunciare le incapacità del governo, invece, si creano delle caricature, senza rendersi conto che chi disegna caricature non supportate da dati scientifici non fa buona informazione”. Parole, quelle del ministro, che non smorzano gli animi, e che al contrario, provocheranno ulteriori prese di posizione e contrapposizioni.

BlitzQuotidiano

 

Mese di marzo: arrivano gli scioperi nel settore dei trasporti

Scioperi. Febbraio si chiude con quello della magistratura che ha paralizzato i palazzi della giustizia. Attenzione però, marzo sarà un mese particolarmente complicato per chi viaggia: scioperi previsti nei trasporti, nessuno escluso. Si va da quello pubblico locale, passando per le ferrovie e gli aerei. Meglio prender nota. “Si parte l’8 marzo dove è stata proclamata una mobilitazione nazionale che coinvolgerà diversi settori pubblici e privati. Lo sciopero, indetto da SLAI-COBAS per il Sindacato di Classe, interesserà in particolare il trasporto ferroviario. I treni si fermeranno dalle 00:00 alle 21:00 su tutto il territorio nazionale”. Cliccando nel link qui sotto potrete accedere al programma dettagliato degli altri scioperi.

BlitzQuotidiano

 

Eccellenza ospedaliera in Italia: primo il Niguarda di Milano, e poi il Gemelli di Roma

È opinione comune, la salute conta più di tutto il resto, è la cosa più importante. Nella classifica mondiale World’s Best Hospitals stilata dal settimanale Newsweek, il primo ospedale italiano è il Niguarda di Milano che si posiziona al 37° posto. L’indagine per arrivare alla stesura di questa lista ha riguardato l’analisi di ben 2.400 strutture sparse in 30 nazioni. Il primo posto è andato alla Mayo Clinic a Rochester negli Stati Uniti. Per quanto ci riguarda, oltre al Niguarda di Milano, al 44° posto troviamo il Policlinico Gemelli di Roma, dov’è ricoverato il Papa. Seguono al 54° posto il San Raffaele di Milano, e poco più giù in classifica, esattamente al 61° posto, l’Humanitas anch’esso nella città di Milano. Complessivamente tra le prime 250 strutture ospedaliere il nostro Paese ne piazza 13. L’eccellenza italiana.

BlitzQuotidiano

 

Si avvicina la pace in Ucraina. Le diplomazie sono al lavoro per un accordo giusto

Il quadro della situazione in Ucraina è chiaro. All’Europa il compito di vigilare dopo il raggiungimento della pace. Gli Stati Uniti riprenderanno i soldi che hanno speso per aiutare l’Ucraina e la Russia si terrà i territori conquistati. Ovviamente l’ingresso dell’Ucraina nella NATO non è più all’ordine del giorno dei lavori. Tre anni di conflitto sanguinoso si potrebbero chiudere così, poco tempo dopo l’inizio della Presidenza Trump, come del resto aveva pronosticato il tycoon durante la campagna elettorale. L’accordo sulle terre rare tra Ucraina e USA sembrerebbe essere a buon punto. Probabilmente gli ultimi ritocchi e poi arriveranno le firme. “Zelensky, che domenica sarà a Londra, sottolinea che l’accordo sulle terre rare con gli Usa è solo l’inizio, un’intesa quadro. E il Presidente degli Stati Uniti Trump conferma che l’intesa sarà firmata venerdì 28 a Washington”.

laRepubblica

 

Sempre più vicino l’accordo tra USA e Ucraina sulle terre rare

Stati Uniti e Ucraina starebbero elaborando un accordo complessivo sulle terre rare. Dopo una fase di difficoltà, nella quale il Presidente Zelensky si era dichiarato contrario su alcuni aspetti che si stavano sviluppando, adesso la trattativa sembrerebbe aver preso una buona piega. Ma quali sono i punti cardini di questo accordo con gli Stati Uniti? Il presupposto è che l’Ucraina rimanga “libera, sovrana e sicura”. Poi, “secondo quanto dichiarato da Kiev, Stati Uniti e Ucraina svilupperanno in modo congiunto le risorse minerarie ucraine. Non solo terre rare ma anche petrolio e gas”. L’accordo cercherebbe di risanare il debito che il Paese governato da Zelensky ha maturato con gli USA a seguito degli aiuti ricevuto per il conflitto militare contro la Russia. Il Presidente Ucraino dovrebbe recarsi alla Casa Bianca il 28 febbraio, anche se non è ancora chiaro se la firma verrà messa proprio in questa occasione.

BlitzQuotidiano

 

Il forziere delle terre rare ucraine

Ormai è chiaro a tutti. Le terre rare sono diventate la moneta di scambio più importante per arrivare ad una pace in Ucraina dopo tre anni di guerra. Ed a pensarci bene lo si poteva anche immaginare che sarebbe finita così. Le risorse minerarie dell’Ucraina fanno gola a molti, soprattutto pensando a quel che rappresentano in chiave tecnologica e di sviluppo militare. Ma cosa sono queste terre rare? In sintesi potremmo dire che con questa denominazione si intendono 17 elementi della tavola periodica che hanno un valore complessivo che si aggira sugli 11 miliardi di dollari e che nel 2031 si stima possa raggiungere 21,7 miliardi. Dunque in Ucraina si sta giocando una partita nella partita. Il forziere di Zelensky potrebbe salvare il Paese, ma non è ancora detta l’ultima parola. Ma gli interessi stanno anche negli Usa, infatti con questa operazione potrebbero arginare lo strapotere cinese.

Ansa

 

Il nuovo mondo di Trump, tra terre rare, dazi e ‘guerra’ all’Europa

Chissà se l’Europa è nata per fregare gli Stati Uniti, come dice Trump: quel che è certo è che il tycoon sta cercando di fregare l’Europa. L’eventuale accordo con l’Ucraina sulle terre rare la dice lunga sull’attivismo americano. Dazi, operazione terre rare e il drastico cambio di direzione in politica estera ci aiutano a conoscere il nuovo mondo alla rovescia. Il Presidente Zelensky oggi andrà alla Casa Bianca e forse firmerà l’accordo con gli Stati Uniti sulle terre rare, e non può fare molto di diverso da questo. Trump però fa un bel salto in avanti, perché accederà ad un tesoro minerario che potrà utilizzare soprattutto nel settore dell’innovazione tecnologica. Dove guarda l’America? Sicuramente verso la Cina. E l’Europa che fa? Per adesso ragioniamo di una difesa comune, ma il percorso non è per niente facile, la guerra è da noi, c’è poco da fare.

BlitzQuotidiano

 

Anche in Italia abbiamo le terre rare

Possedere terre rare è come avere un forziere pieno di monete d’oro. L’Ucraina ne ha molte, e le sta utilizzando per risolvere i suoi problemi. Ma in Italia invece ne abbiamo? La risposta è sì ma siamo in Italia, e da noi si sa i problemi si moltiplicano. Pensate, in Liguria, esattamente nel parco nazionale del Beigua, tra Genova e Savona si trova la più grande riserva europea di titanio. Tuttavia, siccome il parco è patrimonio Unesco è intoccabile. Quindi non si può procedere allo sfruttamento del giacimento di titanio. Comunque le terre rare le abbiamo anche noi, per tutto lo stivale: Liguria, Piemonte, Lazio, Toscana, Campania, Sardegna, il nostro tesoretto tricolore non è malaccio. Nel mondo invece comanda la Cina che controlla il 65% delle estrazioni mondiali e soddisfa il 98% del fabbisogno dell’Ue. L’Ucraina è accreditata del 5% delle risorse minerarie mondiali, soprattutto titanio, grafite e manganese.

ItaliaOggi

 

Perché la Meloni non è andata a Kiev?

Tre anni dall’inizio della guerra in Ucraina. I maggiori leaders europei si sono dati appuntamento a Kiev in segno di vicinanza e solidarietà ad un Paese che ha subito l’aggressione della Russia. C’erano un po’ tutti, e la rappresentazione più importante di questo momento è stata la fotografia di gruppo al monumento ai caduti di Kiev. La Presidente del Consiglio Georgia Meloni però non c’era, per impegni istituzionali. Assenza che ha pesato molto, ed ha fatto un bel po’ di rumore. Ma quali erano questi impegni? Il primo ha riguardato un incontro a Roma con il Presidente degli Emirati Arabi che ha fruttato 40 miliardi di dollari d’investimenti nel nostro Paese. E poi c’era l’intervento in remoto al G7 riunitosi sotto la guida del canadese Justine Trudeau. Ma quanto ha pesato il difficile rapporto tra Macron e Meloni?

BlitzQuotidiano

 

Domenica 2 marzo si terrà un vertice a Londra per un piano UE sulla difesa

La situazione per quanto riguarda la guerra in Ucraina cambia di minuto in minuto. La visita del Presidente francese Macron alla Casa Bianca sembra aver segnato alcuni punti importanti. Quello più complicato probabilmente riguarda la possibilità di posizionare in Ucraina militari degli eserciti europei. Un passaggio molto delicato che Trump sembrerebbe aver in qualche modo accettato. Il problema ovviamente adesso si sposta sul fronte dei russi che forse non hanno la medesima posizione sul tema. Intanto domenica 2 marzo si terrà a Londra un vertice al quale parteciperà anche Giorgia Meloni. Al centro di questo incontro il possibile invio di 30mila soldati in Ucraina per quella che il Premier inglese ha definito “pace con la forza”. Un piano dunque della UE sulla difesa, che il Wall Street Journal sostiene verrà presentato in questa occasione solo informalmente.

ilFattoQuotidiano

 

L’Europa pensa ad un fondo comune sulla difesa

Per tutto quello che sta succedendo, e per tutto quello che potrebbe succedere, l’Europa una cosa l’ha capita: occorre ripensare ad un esercito comune per difendersi. Ovviamente non proprio in questi termini, ma a qualcosa di simile si potrebbe arrivare. Ormai il mondo che conoscevamo e nel quale ci siamo mossi non esiste più. Prima se ne prende atto e meglio è. In questa direzione vanno i vari vertici europei tra i leaders. Non solo quello di Parigi convocato dal Presidente Macron, ma anche quello che si terrà domenica a Londra, ed al quale parteciperà anche la Meloni. Oggetto del vertice ragionare sulla possibilità di creare un fondo comune per la spesa militare. Roba di non poco conto, soprattutto per questa Europa di oggi. Una cosa emerge agli occhi, ed è l’attivismo di Londra. Uscita dalla UE ma politicamente ancora dentro, e non potrebbe essere altrimenti.

BlitzQuotidiano

 

Matteo Salvini è contrario ad un esercito europeo

L’Europa prova a difendersi e per farlo ragiona della possibilità di un esercito europeo. Siamo ancora agli inizi di questo dibattito, ma il treno ha cominciato a correre spinto dagli eventi. Al vertice di Londra si discuterà l’eventuale creazione di un fondo comune per le spese militari. Un primo passo da fare sul quale le varie leadership si dovranno confrontare. Ma la questione è delicata anche per le prevedibili ripercussioni che il dibattito avrà  all’interno dei vari Paesi. In Italia la Meloni potrebbe avere qualche problema a governare la sua maggioranza. Le ultime dichiarazioni del Ministro Salvini lasciano intendere guai in arrivo. “Se mettessimo Von der Leyen a capo di un esercito comune europeo, dura venti minuti e poi si arrende. Io sono assolutamente contrario” ha dichiarato. La Presidente del Consiglio è avvisata, per lei altre divisioni in arrivo.

BlitzQuotidiano

 

Il Ministro Crosetto polemico: “Non si possono inviare truppe come fossero fax”

Chissà se la Meloni fa squadra con i suoi ministri o se invece ce l’ha contro. Il tema riguarda l’eventuali iniziative che l’Europa dovrà organizzare per la propria difesa e quella dell’Ucraina qualora si arrivasse ad una pace. Domenica a Londra i leaders europei discuteranno sulla possibilità di istituire un fondo comune per la spesa militare. Salvini si è già espresso, ovviamente contrario. Ma adesso arriva anche il Ministro Crosetto a dire la sua. “Noto che ormai chiunque, anche al bar, parla di difesa. Spesso senza conoscere a fondo i temi di cui si parla. A titolo informativo la Difesa, nei trattati europei, è competenza delle singole nazioni”. Delle due l’una: o la Meloni ha Crosetto e Salvini contro, cosa che sarebbe di un certo rilievo, o questo è un gioco di squadra sulla scacchiera geopolitica.

ilFattoQuotidiano

 

Prove di disgelo tra Stati Uniti e Russia

È ormai evidente a tutti. Il clima delle relazioni tra Stati Uniti e Russia è cambiato. L’arrivo di Trump è stata la svolta, anche se ancora non si capisce se in positivo o in negativo. Comunque le relazioni tra i due Paesi sono state riaperte. I due grandi imperi tornano a parlarsi. Anche le parole di Putin sembrano fare da contrappunto a questa nuova realtà politica. “I primi contatti con l’amministrazione americana danno alcune speranze, anche Washington cerca il dialogo. La Russia”, ha proseguito Putin, “non ha mai rifiutato di risolvere la crisi ucraina in modo pacifico”. Parole che confermano una nuova tendenza, anche se sui territori conquistati in Ucraina non ci sarà nessun tipo di trattativa, quelli ormai sono tornati ad essere territorio russo, esattamente come accaduto alla Crimea; su questo tema e sull’ingresso dell’Ucraina nella NATO il disgelo non ha portato benefici.

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Macron interrompe Trump durante la conferenza stampa

La Presidente Meloni spera di poter fare da ponte tra gli Stati Uniti e l’Europa. Per adesso il suo piano di politica estera non ha portato buoni frutti. A ricucire con il Presidente Trump c’è andato Macron, con il quale lei non ha un buon rapporto. La Meloni scommette che nel futuro gli equilibri in Europa si sposteranno a destra. Per adesso però i confini politici nella UE si sono mossi di pochissimo. Tant’è che alla Casa Bianca c’è andato Macron, e proprio nel bel mezzo della conferenza stampa, il Presidente francese ha pure interrotto Trump per correggere alcuni dati che il tycoon stava dando ai giornalisti. I piccoli dettagli in politica hanno sempre da raccontare qualcosa d’importante. “Parlare con il Presidente Trump mi ha convinto che ci sono i margini per affrontare insieme il percorso verso la pace” ha dichiarato poi Macron. Parole di ottimismo.

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Gli Stati Uniti si schierano con la Russia, e le fondamenta dell’Onu tremano

Nel terzo anniversario della guerra in Ucraina gli Stati Uniti si sono schierati con la Russia nelle risoluzioni Onu. Quando si dice che il mondo che abbiamo conosciuto fino ad oggi è cambiato lo si può vedere proprio in questo riposizionamento storico degli USA. Un passaggio drammatico che dice molto su quel che sarà il futuro, e di come siamo chiamati ad interpretarlo. Del resto le avvisaglie c’erano tutte. Il Presidente Trump non si è certo mosso a fari spenti. La gestione del conflitto di Gaza ha semplicemente anticipato quel che oggi succede in Ucraina. Le Istituzioni mondiali, che dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale, hanno garantito un certo equilibrio nella pace, seppur con mille difficoltà, sono oggi impotenti davanti al ciclone politico al quale Trump continua a dare energia. L’Onu, ma non solo, riusciranno a non cadere?

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Paolo Gentiloni: “Trump ha cambiato gli equilibri mondiali”

In molti continuano a sostenerlo, e a giusta ragione: con Trump il mondo è cambiato. In questa scia di analisi si schiera anche l’ex Commissario europeo all’economia Paolo Gentiloni. “Il Presidente degli Stati Uniti nel suo discorso inaugurale ha parlato di nuova età dell’oro. Non sappiamo come sarà ma in sei settimane Trump ha cambiato gli equilibri mondiali con messaggi scioccanti sull’alleanza transatlantica” ha dichiarato Gentiloni; poi ha aggiunto che “l’Europa ha vissuto una sorta di seconda belle époque basata su tre pilastri: la protezione degli Stati Uniti, il libero commercio con la Cina e gas a basso prezzo dalla Russia. Ma era una situazione che non poteva durare”. Insomma, prima o poi ci saremmo ritrovati proprio qui, dove siamo adesso, nel mare in tempesta.

laRepubblica

 

La ‘Riviera del Medio Oriente’ la possiamo già vedere in un video pubblicato da Trump

Nell’era dell’intelligenza artificiale anche la politica cambia, e lo fa in modo radicale. L’evidente testimonianza di una nuova modalità del fare politico l’abbiamo avuta proprio in questi ultimi giorni. Il fatto è questo. Il Presidente americano Trump ha pubblicato sui suoi social un video generato con IA nel quale si presenza un’ipotetica Gaza dopo la realizzazione della Riviera del Medio Oriente. Grattacieli, fontane, palme da tutte le parti, discoteche, bella vita, aperitivi al tramonto, piscine di ogni genere, divertimenti, insomma chi più ne ha più ne metta. Il video dura in tutto 30 secondi, come se in quella striscia di terra non fosse successo mai niente, come se il verso drammatico della Storia non avesse mai avuto un significato. È questa la nuova politica, cinismo, poca morale e tanti interessi economici.

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Musk e la mannaia che colpisce i dipendenti federali, anche l’Fbi

Il Presidente Trump ha delegato il suo braccio destro Elon Musk a tagliare tutto quel che si può tagliare nella burocrazia. Il magnate di Tesla ed il suo gruppo di lavoro stanno seguendo la linea e forse la supereranno o lo l’hanno già superata. Ad esempio i tagli a ricerca e scienza preoccupano molto, anche in termini d’occupazione visto che uno dopo l’altro sono stati licenziati molti lavoratori. E non esiste campo nel quale la mannaia si plachi. Anche l’Fbi entra nel mirino. “Ditemi a cosa serve il vostro lavoro o sarete licenziati” ha tuonano Musk, in un chiaro esempio d’innovazione delle relazioni sindacali. “Dopo l’ultimatum di Musk alcuni dipartimenti avevano ordinato ai loro dipendenti di non rispondere, tra cui l’Fbi, il dipartimento di Giustizia e il Dipartimento di Stato”. Il braccio di ferro promette di andare avanti.

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Giuseppe Conte ed Elly Schlein contro il video postato dal Presidente Trump su Gaza

Il video postato dai social del Presidente Trump su un’ipotetica Gaza post conflitto bellico, diventata la Riviera del Medio Oriente, ha provocato l’indignazione di molti. Anche Giuseppe Conte, leader del Movimento 5 Stelle ha espresso il suo sconcerto. “Sono franco, l’ho trovata allucinante. Una provocazione gratuita, un insulto a una popolazione che conta oltre 45mila vittime”. L’ex presidente del Consiglio posiziona così il suo Movimento sulla questione del video pubblicato da Trump. “Serve rispetto per la Palestina e i palestinesi” ha poi proseguito, “non fughe in avanti, ironie o provocazioni”. Anche la segretaria del Partito Democratico Schlein ha condannato il video. “Sotto le macerie di Gaza ci sono ancora cadaveri e Trump lancia un video che non è solo una macabra provocazione e una totale mancanza di rispetto”.

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Tranciato cavo sottomarino in fibra ottica a Taiwan: incidente o atto doloso?

Con gli Stati Uniti che rivendicano il Canada e la Groenlandia, con la Russia che invece vorrebbe tutta l’Ucraina e non solo dentro ai propri confini, è normale pensare che anche le ambizioni cinesi verso Taiwan possano conoscere un nuove fervore. Vedremo se accadrà. Per adesso però ci sono alcuni sospetti che non fanno sperare per il meglio. È di questi giorni infatti la notizia di un cavo sottomarino in fibra ottica che collega Taiwan con le isole Penghu che sarebbe stato tranciato di notte nello Stretto. La Guardia Costiera ha fermato un mercantile con bandiera del Togo ed equipaggio cinese. L’imbarcazione era già stata avvistata alcuni giorni prima vicino al cavo. Non è ancora chiaro se trattasi di incidente o di un atto doloso. Quel che appare invece evidente è che anche in questa parte di mondo sale il nervosismo per un eventuale nuovo conflitto che potrebbe infuocarsi.

laRepubblica

 

Centri per immigrati in Albania: la Commissione UE cambia linea

Il progetto dei centri per l’immigrazione in Albania, portato avanti da questo Governo e soprattutto dalla Presidente del Consiglio, sembrerebbe conoscere in questo momento un oblio. Almeno dal punto di vista dell’informazione. Ma la Meloni si gioca molto della sua credibilità in questa partita, e le ultime novità sul caso, anche se ancora tutte da valutare, sembrerebbero spingere verso la sua parte. Ma cos’è successo?  Semplice: la Commissione Ue ha deciso di cambiare idea e di schierarsi, sulla questione dei ‘rinvii’, dalla parte del Governo italiano. È accaduto a Lussemburgo in occasione dell’udienza orale della Corte di giustizia europea. Un vero e proprio ribaltamento della vicenda che così facendo evolverebbe a favore della linea Meloni. Ancora non ci sono elementi su come andrà a finire, ma l’imbarazzo per questo triplo salto della Commissione Ue non è stato nascosto dal Presidente della Corte di Giustizia, Koen Lenaerts.

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Il Washington Post di Jeff Bezos ancora al centro delle polemiche

Ancora il Washington Post di Jeff Bezos al centro delle polemiche. Dopo essere andato sulle cronache mondiali per aver rifiutato un inserto estremamente redditizio perché contro Elon Musk, adesso si trova a dover gestire le dimissioni del capo degli editoriali David Shipley. La questione è semplice. Bezos aveva chiesto che negli editoriali si scrivesse solo di libertà individuali e libero mercato. Una richiesta che Shipley evidentemente ha considerato irricevibile. “C’era un tempo in cui i giornali dovevano portare ai lettori un’ampia sezione delle opinioni che coprisse tutte le vedute. Oggi quel ruolo lo svolge internet” ha scritto il magnate di Amazon Jeff Bezos. Una puntualizzazione chiara e netta. Cosa sta succedendo in America? Un potere che sta andando a rottamare un altro? Di certo c’è che gli attuali grandi colossi dell’economia americana ci hanno messo un attimo ad adeguarsi.

CorriereDellaSera

 

Il Washington Post dentro all’aspirale della nuova linea di Jeff Bezos

Le dimissioni del capo degli editoriali del Washington Post David Shipley è solo l’ultimo di una striscia di eventi che hanno interessato nelle ultime settimane il famoso quotidiano di Jeff Bezos, il magnate di Amazon. Il primo fatto risale alla campagna elettorale delle ultime presidenziali. Bezos proibì l’endorsement alla candidata democratica Harris; il secondo è stato la censura su una vignetta satirica su Bezos e Trump; poi c’è stato il cambio dello slogan storico del quotidiano, ‘la democrazia muore nell’oscurità’ sostituito con un pirotecnico ‘un racconto avvincente per tutta l’America’. Per non parlare poi delle molte storiche firme del giornale che hanno scelto di cambiare casa. Senza voler fare nessun parallelismo, ma sembra di rivedere quello che è successo alla Rai negli ultimi tempi, la grande fuga dei calibri da novanta, come Fazio, Augias, Amadeus e altri ancora. È questa la misura delle nuove democrazie?

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Il partito tedesco di AfD: le parole del Ministro Tajani

È trascorsa quasi una settimana dalle elezioni in Germania. Il fronte dell’estrema destra ha conosciuto un’indubbia affermazione ma non ha sfondato. AfD si ferma al 20%. Queste elezioni erano molto attese, soprattutto in Europa. Se ci fosse stata un’affermazione più marcata sarebbero cambiati anche gli equilibri a livello europeo. In Italia, soprattutto nella maggioranza di centro-destra, si sono registrate posizioni tra loro contrastanti rispetto a questa nuova forza politica tedesca. Intervistato dal Corriere Della Sera il Ministro Tajani ha precisato che il “partito non ha a che vedere con un partito come la Lega, per intenderci. Sostengono tesi che nessuno qui sostiene, come le classi separate per i bambini diversamente abili. Sono posizioni inaccettabili”. Il punto di vista del Ministro nonché leader di Forza Italia, contrasta però con quel che ebbe ad affermare il Generale Vannacci quando appunto parlò proprio del tema delle classi separate per i bambini abili.

BlitzQuotidiano

 

L’analisi del voto in Germania non è così scontata come appare, occorre fare attenzione

L’analisi del voto tedesco di una settimana fa non è scontata. Il passaggio è stato di quelli che provocano grandi tenzioni interne ed esterne ad un Paese. La presenza di una forza di estrema destra come quella di AfD, tra l’altro in ascesa, ha provocato grande sgomento nell’opinione pubblica tedesca. Ma le elezioni tedesche sono state importanti anche per altro. Sicuramente è stato un voto che ha punito la sinistra e premiato i centristi. Qualche osservatore sostiene che in Germania sono un ciclo elettorale indietro e che alle prossime elezioni l’ultradestra andrà al potere. Chissà. Quel che è certo che oltre al problema della sicurezza, del debito e dell’immigrazione, se ne aggiunge un quarto, ovvero un altro anno senza crescita. Noi italiani dobbiamo sperare che la Germania si riprenda, perché è il nostro primo mercato di esportazione.

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La Germania alla prova del nuovo Governo da formare

Dopo le elezioni in Germania della scorsa settimana adesso si apre il dilemma del nuovo Governo. La situazione non è semplice. I numeri parlano chiaro e Merz si è messo subito al lavoro per formare una coalizione di governo che prenda in mano il Paese entro Pasqua. Rispedite al mittente tutte le proposte giunte da Afd, i primi colloqui riguardano Spd, il partito di Olaf Scholz, uscito pesantemente ridimensionato dalle urne:  – 9,3%, ha raggiunto il 16.4 per cento. Comunque Merz vorrebbe formare un Governo a due motori, Cdu e Spd, tenendo fuori i Verdi. Un prospettiva non facile, anche perché il fiato sul collo dell’estrema destra si fa sentire. Il numero dei seggi dei due partiti è sufficiente per governare ma non basta. Occorrerà mettere in campo una squadra capace di risolvere i problemi della locomotiva d’Europa, soprattutto adesso, nel tempo della guerra dei dazi.

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Abdullah Öcalan chiede lo scioglimento del PKK

La notizia è di quelle che porta dentro alla Storia. Il leader storico del PKK, Abdullah Öcalan, ha annunciato che il Partito dei Lavoratori del Kurdistan deve sciogliersi. La dichiarazione arriva a 47 anni dalla fondazione dell’organizzazione curda che rivendicava un proprio Stato nei territori meridionali della Turchia. “Tutti i gruppi devono abbandonare le armi, il Pkk deve sciogliersi. Io chiedo di abbandonare le armi, mi prendo la responsabilità di questo appello” ha dichiarato Öcalan, in carcere dal 1999 per una condanna all’ergastolo. Non è banale scriverlo, ma questo è un punto molto importante. Si può parlare di vero e proprio “appello storico” che ha come obiettivo di risolvere la questione curda in Turchia. Si apre così uno spiraglio che può portare a l’inizio di un processo di pace, un’opportunità storica da non vanificare.

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Morto l’attore iconico Gene Hackman, aveva 95 anni

L’attore Gene Hackman e la moglie Betsy Arakawa sono stati trovati morti nella loro casa di Santa Fe. Al momento sono incorso le indagini ma sembrerebbe che i due fossero morti già da tempo. Trovato morto anche uno dei loro tre cani. Sui corpi nessun segno di trauma. Gli investigatori non escludono per adesso nessuna pista. Hackman aveva 95 anni, mentre la moglie 63. Se ne va così uno dei più grandi attori al mondo, iconico, di quelli che lasciano il segno. “L’attore, due volte premio Oscar, si era ritirato dal mondo della recitazione nel 2008, dopo una lunga e grandiosa carriera grazie a film come Il braccio violento della legge (1971), La conversazione (1974), Mississipi Burning – Le radici dell’odio (1988), Gli spietati (1992) e I Tenenbaum (2001). In totale Gene Hackman ha girato 110 film ed anche un asteroide a lui dedicato.

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Salute Papa Francesco, cauto ottimismo

Finalmente arrivano notizie rassicuranti dal Policlinico Gemelli per quanto riguarda la salute di Papa Francesco. Fonti vaticane parlano di uscita da fase più critica. Dunque un passo avanti verso la guarigione. La situazione rimane comunque complessa. Il cauto ottimismo però aiuta a ben sperare. Continuano ovviamente tutte le terapie fatte fino ad ora. Ossigenoterapia ed alti flussi. “In considerazione della complessità del quadro clinico, sono necessari ulteriori giorni di stabilità clinica per sciogliere la prognosi. Il Santo Padre si dedica alla fisioterapia respiratoria alternandola al riposo, ed alla preghiera nella Cappellina dell’appartamento privato sito al decimo piano. Altresì ha ricevuto l’Eucarestia continuando a dedicarsi alle attività lavorative”. Probabilmente l’Angelus di domenica sarà il terzo in forma scritta. Risulta che il Papa abbia espresso ai medici il desiderio di affacciarsi almeno per un momento, un veloce cenno di saluto ai pellegrini.

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La salute del Papa è in miglioramento ma il pre-Conclave sembra essere già cominciato

Cauto ottimismo intorno alle condizioni di salute di Papa Francesco. Tuttavia, la discussione intorno a Bergoglio non si è mai placata. Ricordiamo ad esempio i molti interventi, giunti da più parti, sul tema delle eventuali dimissioni nel caso in cui il Papa non fosse stato più nelle condizioni di portare avanti il suo Pontificato. Sicuramente in Vaticano il confronto è cominciato, una sorta forse di pre-Conclave che si combatte anche a colpi di preghiera. “Sacro e profano si confondono, come sempre è avvenuto nella bimillenaria storia della Chiesa”. Ma chi comanda in vaticano con il Papa ricoverato da giorni al Gemelli? Formalmente lo dovrebbe sostituire il camerlengo, il Cardinale irlandese Farrell. Però, il vero potere politico sembrerebbe essere nelle mani del Segretario di Stato, Cardinale Pietro Parolin, figura paragonale a quella di un primo ministro.

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La locandina di Blitz Quotidiano consiglia “Harry Potter e il prigioniero di Azkaban”

La locandina di Blitz Quotidiano consiglia Harry Potter e il prigioniero di Azkaban, per la regia di Alfonso Cuarón. Ovviamente siamo dentro una delle saghe più famose al mondo, quella ideata dalla scrittrice inglese J.K. Rowling, diventata poi film ed anche serie televisiva, nonché un pozzo di soldi a livello commerciale. Questo che La locandina consiglia è il terzo della saga cinematografica. “Superata un’altra terrificante estate in compagnia degli zii Dursley, Harry Potter si appresta a iniziare il terzo anno alla Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Le cose sembrano andare nella giusta direzione, fino a quando Arthur Weasley informa Harry che il pericoloso criminale Sirius Black, che pare essere un seguace di Voldemort, è evaso da Azkaban, ovvero la prigione di massima sicurezza dei maghi. Albus Silente, il preside della scuola, decide di rafforzare la sicurezza di Hogwarts con i Dissennatori spaventose creature a guardia del castello”.

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Sipario Siciliano, il nuovo libro dello scrittore giornalista Giuseppe Cerasa

Presentato il 26 febbraio al Museo MAXXI di Roma il nuovo libro autobiografico del giornalista e scrittore Giuseppe Cerasa, Sipario Siciliano è il titolo. Ma di cosa parla il libro? A dirlo è proprio l’autore: “Racconta serie infinite di accadimenti, dalla Sicilia rurale post bellica che si affacciava stralunata e impotente sul balcone tumultuoso della crescita economica e della rinascita di una nazione in pieno boom, a quell’onda di sommovimenti studenteschi del 68, all’arroganza mafiosa della politica, alla crudeltà delle cosche di cosa nostra, alle speranze dei contadini, al ruolo determinante delle donne in una società che faceva fatica a strapparsi di dosso le vesti in un sistema patriarcale antico e persistente, al giornalismo che si confrontava con nuovi e costanti cambiamenti di linguaggio, di tematiche, di tecnologie mantenendo salde le aspirazioni di incidere sulla società e sui fenomeni del costume e delle Innovazioni”.

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Il Comune di Salò compie un passo storico: revocata la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini

Il Comune di Salò fa i conti con la Storia e revoca la cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, esattamente dopo 100 anni: era infatti il 23 maggio del 1924 quando gli fu data. La revoca è stata votata in consiglio comunale, dodici voti favorevoli, tre contrari ed uno astenuto. Il Sindaco di Salò, Francesco Cagnini ha dichiarato che “Le idee rappresentate dalla cittadinanza onoraria a Mussolini non hanno più spazio nella Salò di oggi. È un’iniziativa di un’amministrazione guidata da un Sindaco nato 50 anni dopo la Liberazione, che considera questo passaggio un momento unificante”. Viene da domandarsi se i conti con la Storia si fanno in questo modo, se questa è veramente la lente con la quale guardare al futuro e non più al passato. Forse serve un po’ tutto per farlo, anche queste iniziative simboliche.

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