I fatti sono chiari. Nel 2022 Salvatore Montefusco uccide a fucilate moglie e figlia di lei, la prima 47enne e la seconda 22enne. Però per lui niente ergastolo ma 30anni. La Corte d’Assise di Modena dice di non aver dato la massima pena in ragione “della comprensibilità umana dei motivi che hanno spinto l’autore a commettere il fatto reato”. In parole più semplici, si legge nella sentenza, Salvatore Montefusco, arrivato incensurato a 70anni, “non avrebbe mai perpetrato delitti di così rilevante gravità se non spinto dalle nefaste dinamiche familiari che si erano con tempo innescate”. La Procura aveva chiesto per l’uomo ergastolo ma poi i giudici hanno deciso di concedere le generiche in considerazione della confessione, della incensuratezza, del corretto contegno processuale, e della “situazione che si era creata nell’ambiente familiare e che lo ha indotto a compiere il tragico gesto”.